Senza rinunciare ad essere cronista, Giovanni Taranto ci racconta del Capitano Mariani alle prese con un caso da risolvere.
Consigli di Lettura: La fiamma spezzata di Giovanni Taranto
span style="font-size: 12pt">Giovanni Taranto è un giornalista che per oltre trent’anni ha raccontato della realtà campana e delle vicende di camorra e mafia attraverso numerose inchieste; stavolta con questo giallo avvicina i lettori a una storia molto vicina a quella che potrebbe essere la realtà.
La storia parte con “Una donna mette in allarme la sede dei Servizi segreti militari di Roma: vuole sapere la verità sulla presunta morte del figlio Ciro Casillo, carabiniere, avvenuta sei anni prima e archiviata come suicidio”, da qui entra in scena il comandante della Compagnia di San Gioacchino, nel Vesuviano, il capitano Giulio Mariani, brillante, astuto e romano de Roma, che si è guadagnato i gradi sul campo.
La vicenda si evolve in un arco temporale fra Natale, Capodanno ed Epifania, durante la quale il capitano, tra indagini, blitz e la frenetica e a volte pittoresca quotidianità della caserma, avrà a che fare con casi minori, episodi tragicomici, filosofia napoletana e il tentativo di ritagliarsi un briciolo di vita familiare.
Nel libro, la Premessa di Vincenzo Coppola, già Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, per il quale il protagonista di questo giallo è perfettamente credibile.
Il pregio di questo libro è proprio l’intento dell’autore: avvicinare il lettore alla realtà che ci circonda; forte della sua formazione sul campo, Taranto usa il linguaggio adatto alla concretezza dei fatti, senza sconti, seppur altalenando con quelli che sono i “toni filosofici napoletani”.
La Campania è una terra di luci ed ombre: perfetto palcoscenico per romanticismo, così come per tragedie sanguinose che purtroppo spesso oscurano inesorabilmente la reputazione degli abitanti della sua terra.
Gialli come questi aiutano a comprendere come sia difficile marcare il confine tra luci ed ombre, come nella maggior parte dei casi, la zona intermedia prenda spesso il suo spazio per lasciare comunque “sospeso” “indefinito” il giudizio sui fatti.
Ed è qui che si rende necessario l’intervento della legge, di chi la difende e di chi la esercita con la forza (in maniera legittima).
Stéphanie Esposito Perna / Redazione Campania