Quinto successo esterno di fila per la Juve Stabia, che vince anche sul campo della Viterbese grazie alla sesta rete stagionale di Alessandro Marotta.
Medaglia d’oro: ad Alessandro Marotta, che prosegue nel suo periodo da Re Mida. Ogni palla che il bomber della Juve Stabia tocca si tramuta in oro; non fa eccezione nemmeno la trasferta viterbese decisa dalla rasoiata proprio del 10. Approccio al match da leader massimo per Marotta, che prima trova l’opposizione del portiere laziale per poi vendicarsi una manciata di minuto dopo, centrando il sesto bersaglio nelle ultime tre gare. Appena poche settimane fa non avevamo nascosto che da lui ci si attendeva di più ed è arrivata la sua rumorosa risposta in campo, come sempre dovrebbe essere.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Farroni, che si conquista a suon di parate un esordio coi fiocchi. Prima in maglia gialloblu per l’estremo difensore di proprietà della Reggina, che ben presto si rende conto che il suo non sarà un pomeriggio tranquillo. Cinque le parate determinanti, di cui quattro nel primo tempo, con cui Farroni dice di no a Rossi e compagni, vincendo probabilmente la sfida a distanza con Lazzari per il ruolo di vice Russo. In attesa che il portiere titolare recuperi dal suo infortunio, Farroni pare aver fatto lo scatto, anzi il salto, decisivo verso i guanti da secondo.
Medaglia di bronzo: a Jacopo Scaccabarozzi, onnipresente jolly della Juve Stabia. Nella scacchiera periodicamente pensata da Padalino, la pedina Scaccabarozzi si muove con l’imprevedibilità del cavallo. A suo agio in tutte le posizioni della mediana, in una stagione che lo ha visto positivamente anche da terzino, l’ex Vibonese corre a tutto campo, costringendo la Viterbese a due ammonizioni per fermarne gli strappi. Probabilmente è, allo stato, l’elemento della rosa maggiormente migliorato dal lavoro individuale svolto da Padalino.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Ripa, che spara a salve nonostante la partenza dal primo minuto. Due plateali occasioni da gol non sfruttate nella gara dell’attaccante di Battipaglia, la cui esultanza sarebbe stata comunque fermata dal diretto di gara (fuorigioco in entrambe le occasioni), innervositosi successivamente e mai realmente in partita. Cuore tanto, lucidità ancora poca.
Medaglia d’argento: a Tommaso Fantacci, che in appoggio a Marotta e Ripa non trova guizzi interessanti. Un paio di recuperi in fase di copertura, decisamente apprezzabili, e poco altro nella gara del fantasista, la cui stagione continua a toccare punti alti e subito bassi come fosse su un’altalena. Pare ancora in cerca del passo definitivo verso la continuità .
Medaglia di bronzo: alla sfortuna di Gennaro Borrelli. L’esplosione di Marotta conferma come l’ex Vicenza renda (molto) di più giocando da unica punta vera. A farne le spese è stato il volenteroso attaccante ex Pescara, costretto oggi ad uscire dopo poco minuti dal suo ingresso in campo. Sperando che le noie fisiche odierne siano di poco conto, si rifarà da qui al termine della stagione.