Juve Stabia, è bastato conferire un minimo di equilibrio alla squadra in campo a Walter Novellino, nell’ultima gara di Messina che ha inaugurato il Novellino-bis, per risolvere molti dei problemi della gestione tecnica di Sottili e far ritornare alla vittoria le Vespe che non conquistavano i tre punti in esterna dallo scorso 29 settembre a Latina.
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’abbandono dell’utopia del 4-2-3-1 di Sottili che tanti danni ha prodotto soprattutto nelle gare fuori casa dove la Juve Stabia aveva subito prima di Messina 8 sconfitte e conquistato 2 soli punti in esterna, e il passaggio ad un più equilibrato 4-3-3 di mister Novellino che ha riportato Schiavi in una posizione di regista più congeniale alle sue caratteristiche con due mediani a supportarlo ai lati come Davì e Schiavi, ha prodotto i risultati sperati.
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L’UTOPIA DEL 4-2-3-1 DELLA JUVE STABIA DI SOTTILI E IL PIU’ EQUILIBRATO 4-3-3 DI NOVELLINO.
Non si è più vista finalmente una Juve Stabia (quella di Sottili) sfilacciata e costantemente in inferiorità numerica a centrocampo che portava le squadre avversarie, una volta superata la prima linea di pressione portata dagli attaccanti delle Vespe, ad arrivare con pochi passaggi al limite dell’area di rigore gialloblè a creare problemi alla difesa poco protetta dal centrocampo della Juve Stabia. In questo caso emblematica era stata la trasferta di Palermo ma non solo in cui più volte si era presentata questa situazione tattica.
Con Novellino niente di tutto ciò. Un 4-3-3 con un centrocampo più nutrito che protegge meglio la difesa e non è un caso che a Messina la vittoria sia arrivata contro una squadra che arrivava da tre vittorie consecutive ma che contro la Juve Stabia in pratica non ha mai tirato in porta nei 94 minuti del match.
“Sarò anche avanti con l’età ma le mie idee applicate al calcio sono sempre giovani ed attuali” ha dichiarato Walter Novellino al termine del vittorioso match al “Franco Scoglio” di Messina, facendo capire che nel calcio non si inventa mai niente di nuovo e che l’equilibrio tra i reparti è la “conditio sine qua non” per ottenere dei risultati positivi. E non è un assolutamente un caso che le uniche tre vittorie fuori casa delle Vespe (Vibonese, Latina e Messina) siano arrivate tutte con Novellino seduto sulla panchina gialloblè.
Sottili arrivò alla Juve Stabia e strombazzò subito obiettivi utopistici come il raggiungimento dei playoff e anche con un buon piazzamento. Il tecnico toscano di Figline Valdarno però non aveva fatto i conti con i limiti evidenti di questa rosa che anche a gennaio non si è rinforzata adeguatamente per il raggiungimento della zona playoff. Al resto in senso negativo ha pensato lo stesso tecnico toscano perseverando in un 4-2-3-1 del tutto utopistico che ha portato solo danni alle Vespe e che comunque non era adeguato alle caratteristiche dei giocatori che fanno parte della rosa della Juve Stabia.
Novellino dal canto suo aveva fotografato sin dall’inizio molto meglio le potenzialità di questa squadra parlando dell’obiettivo di una salvezza tranquilla sin da inizio stagione. Obiettivo ribadito dall’ex tecnico di Napoli e Samp sia alla vigilia del match di Messina che anche dopo l’esito del match.
Una Juve Stabia più pragmatica e sicuramente più equilibrata e con meno voli pindarici quella di mister Novellino che ora guarda con più ottimismo al futuro e che ha ribadito anche nel post-gara che, con più semplicità e meno nefandezze (per esempio quella di Schiavi utilizzato da Sottili da esterno offensivo a sinistra nel 4-2-3-1 dove è sicuramente un pesce fuor d’acqua), si può risalire la classifica lanciando anche il guanto di sfida alla Turris, grande rivelazione di questa stagione, in un derby che si preannuncia infuocato e nel quale le Vespe sicuramente si giocheranno tutte le carte a propria disposizione.