La Juve Stabia torna da Udine a mani vuote dopo una gara che evidenzia il periodo non brillante dei gialloblu
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artedì amaro per la Juve Stabia, sconfitta alla Dacia Arena di Udine da un Pordenone che può quasi ufficialmente definirsi certo della permanenza in Serie B. Maggiore la voglia di vincere dei Ramarri rispetto a quella delle Vespe, capaci di pungere solo grazie al calcio di rigore procurato da Canotto e trasformato da Di Mariano.
Si attendeva risposta dopo l’ambiguo pareggio col Trapani e la rovinosa caduta di Cittadella. Al di là delle soggettive interpretazioni della gara, si può affermare senza dubbi che la risposta decisa della Juve Stabia non è arrivata. Ancora sterile e fiacca la gestione della gara delle Vespe, in partita fino al novantesimo ma senza mai dare la sensazione di poter sottrarre punti al Pordenone. Anche la flebile fiamma dell’improvviso pareggio gialloblu si è spenta rapidamente, non venendo alimentata dopo la trasformazione di Di Mariano: il gol che ha ristabilito la parità, anziché dare nuova fiducia alla Juve Stabia, ha scatenato il Pordenone, capace di ritrovare quasi subito il vantaggio nel quarto d’ora finale.
La risposta collettiva non è arrivata, come non è arrivata la risposta dei singoli cui Caserta si è affidato anche in luogo di squalifiche e necessità di turn over. In un campionato così equilibrato sarebbe stato ovviamente utopistico ed ingeneroso chiedere di fare la differenza a chi in Serie B non è di casa, per inesperienza o viceversa perché palcoscenico di stagioni ormai lontane, ma un contributo quanto meno incisivo sarebbe stato auspicabile. Senza il suo calciatore più determinante, al pari di Calò, la Juve Stabia è apparsa quasi priva un elemento vitale, affidandosi in modo estemporaneo alla velocità di Canotto.
E’ mancata la risposta della difesa, che continua nella sua inaspettata inversione. Da originario punto di forza la retroguardia rischia di essere diventata punto debole dei gialloblu, colpiti troppo spesso da disattenzioni dei singoli o errori del reparto il cui bilancio inizia a diventare pesante. La difesa della Juve Stabia è la terzultima della stagione con 42 gol subiti, avanti solo a quella del Trapani (51) e del Livorno (44); preoccupa che nemmeno il rientro dei due centrali sulla carta titolari sia stato sufficiente ad arginare l’emorragia difensiva. Anche alla Dacia Arena le reti che hanno condannato gli stabiesi non sono certo parse inevitabili.
La risposta però positiva e dalla quale si deve ripartire la fornisce la classifica, che vede i gialloblu in linea con l’obiettivo stagionale ed in piena corsa salvezza. Chiaro però che serve maggiore continuità per arrivare alle fasi finali della stagione senza l’acqua alla gola e nelle condizioni ottimali per centrare la salvezza. I punti da fare non sono tanti ma vanno iniziati a fare senza interruzioni o quasi.
Risposte che diventa imprescindibile dare già a partire dalla gara con lo Spezia, nella quale ad urlare “presente” dovranno essere tutti: società, staff, squadra e tifosi.