Juve Stabia e Foggia giocano a viso aperto senza però riuscire a superare la rispettiva rivale. Tra Novellino e Zeman termina 1 – 1
PODIO
Medaglia d’oro: a Giuseppe Panico, che dimentica le ultime uscite opache con il gran gol di Foggia. Esperimento riuscito per Novellino e per l’ex Novara, schierato da falso nove per non dare riferimenti alla difesa pugliese. Panico chiama costantemente la profondità ai compagni, strappando puntualmente verso la porta di Alastra, bucato con un destro potente e preciso. Nella ripresa l’11 gialloblu perde energie, insieme a tutti i compagni, finendo col lasciare campo alla squadra di Zeman.
Medaglia d’argento: ad Edoardo Sarri, che si mostra deciso e reattivo in uno stadio per cuori forti. Gara promettente per il giovane estremo difensore della Juve Stabia, che può francamente poco sulla sassata di Nicoletti, decisivo in almeno tre occasioni nella prima frazione di gioco. Sarri si esalta in particolare nel confronto diretto con Merola, uscendone vincitore e nel finale in cui il Foggia pare più in palla degli stabiesi.
Medaglia di bronzo: a Nicolas Schiavi, che regala a Panico un pallone delizioso. Alla vigilia l’argentino aveva confessato ad alcuni conoscenti la speranza di trovare il primo gol con la Juve Stabia proprio a Foggia; il timbro personale non arriva ma poco male dato che il regista, oggi fantasista, lascia comunque la sua firma sul match con il geniale tocco che manda in porta Panico. La convivenza tra lui e Berardocco sarà determinante per i risultati della Juve Stabia.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Accursio Bentivegna, meno brillante del solito. L’esterno siciliano non trova il guizzo giusto, giocando tra l’altro molto lontano dalla porta foggiana. La lampadina della fantasia oggi non si è accesa.
Medaglia d’argento: a Matteo Stoppa, per cui vale l’analisi fatta per il compagno Bentivegna. Tanta corsa per il numero 7, che però non fornisce alcuna preoccupazione alla difesa dei padroni di casa.
Medaglia di bronzo: ad Alberto Rizzo, bloccato sulla linea dei quattro difensori per buona parte della gara. Corsia quasi sempre bloccata per il pendolare della fascia sinistra, che in difesa risponde presente, senza però fornire il consueto contributo in fase di spinta, anche a causa dell’assenza di un centravanti di ruolo.