B
uono l’esordio stagionale della Juve Stabia, che supera il primo turno di Coppa Italia contro la Tritium conquistando l’ardua sfida al Pisa. Vittoria doveva essere e vittoria è stata dopo una gara che aveva un significato ben maggiore della semplice prima uscita di coppa.
Per la squadra stabiese la partita di mercoledì è parsa come il primo giorno non di scuola ma al cantiere di un profondo progetto di ristrutturazione. La retrocessione dello scorso luglio ha in un certo senso abbattuto il precedente palazzo gialloblu, per anni custode di vittorie estasianti come di delusioni cocenti. In modo e tempistiche diverse la Juve Stabia ha rinunciato ai tre pilastri degli ultimi anni: Manniello, Caserta e Polito, dotandosi di uno team per la ricostruzione.
Il progetto targato Langellas, al plurale visto l’ingresso nel club di Giuseppe al fianco di Anfrea, ha visto subito protagonisti il direttore sportivo Ghinassi e il tecnico Padalino, i direttori dei lavori nella nuova opera architettonica stabiese. Quelle della sfida al Tritium possono essere viste come le prime fondamenta del progetto stabiese che a piccoli passi prende forma, che vengono erette sulle macerie della rifondazione.
Solo di fondamenta si tratta ma le indicazioni sono positive, anzi lo devono essere perché serve ottimismo. Tra i tanti giovani volenterosi e di cui va rimarcata la prestazione, spiccano le performance dei nuovi Berardocco e Golfo, subito duo interessante, cui si aggiunge l’arcigna grinta di Troest: una solida presenza nel cantiere stabiese del passato, che potrebbe diventare nuova preziosa risorsa.
Vero insostenibile del progetto della Juve Stabia il talentuoso architetto Mastalli, pilastro fondante per la buona riuscita dell’opera stabiese. Un capitano illuminato, cui ad oggi il club campano si aggrappa nella risalita verso i piani alti e la cui permanenza a Castellammare potrebbe trasformare il palazzo targato Langella in prestigioso grattacielo.
Ovviamente la saetta del capitano ha ben piantato al suolo semplici fondamenta che devono però essere rafforzate e irrobustite con il cemento armato che solo le prossime settimane di mercato potranno portare. Del resto il campionato complesso come quello che partirà domenica – revocato lo sciopero – prevederà inevitabili scosse di terremoto cui saper far fronte.
Sono passati solo i primi 90 minuti della stagione, il cantiere Juve Stabia attende di mostrare la bontà del suo progetto ma il nuovo corso stabiese può avere le
fondamenta adatte ad un affaccio panoramico sul prossimo campionato.