Il derby tra Juve Stabia e Paganese termina con il punteggio di parità per effetto delle reti di Romero e Mendicino.
U
n risultato che probabilmente non lascia soddisfatto l’universo gialloblu e frutto di una gara in cui la Juve Stabia non sono parse brillanti anche per i meriti di un’ottima Paganese.
La Juve Stabia non è riuscita a far fruttare il vantaggio firmato da Romero, trovando poi la reazione convinta della Paganese, vicina più volte alla rete del sorpasso. Come tutti i derby è stato un match non bello, che ha sovvertito il pronostico iniziale ed in cui il risultato ha rischiato di sorridere ad entrambe le squadre fino all’ultimo istante di gioco.
Nel post gara Pasquale Padalino ha evidenziato il rammarico per non aver chiuso la gara, come anche per il palo di Codromaz al minuto 95, ma è pur vero che altrettante occasioni le ha avute la Paganese. Basti pensare alla palla gol capitata a Scarpa dopo meno di un minuto e sventata con l’intervento di Tomei che in Serie A avrebbe richiesto il check gol, o alla grande opportunità nel finale di gara di Guadagni.
Per questo la sfida tra Juve Stabia e Paganese può essere letta ed interpretata in modo differente a seconda dei punti di vista da cui proviene l’analisi, con un rammarico generale che con tutta probabilità condiziona l’analisi di Padalino come di Erra. E’ stata una gara specchio del girone più duro ed equilibrato della categoria, dove non esistono le cosiddette squadre materasso.
Al netto dei singoli punti di vista, è chiaro che il processo di crescita della Juve Stabia ha ancora vari step da raggiungere per definirsi concluso, sempre se potrà mai cessare la crescita di una squadra. La nota che probabilmente più va tenuta in considerazione, e che per certi versi sorprende, è la fragilità della difesa. Accanto all’ormai ciclica imprecisione sotto porta, si è aggiunto un fattore imprevisto da risolvere. La retroguardia, in cui pesa come un macigno l’assenza di Troest, soffre troppo in ogni gara, a prescindere dal numero di reti subite.
Aspetti che impegneranno le riflessioni di Padalino, come anche gli automatismi da trovare a centrocampo dove, insieme a quella di capitan Mastalli, si è spenta la lampadina delle idee di tutto il reparto.
Imprecisioni e difetti comprensibili in una squadra totalmente nuova ad eccezione di tre elementi (di cui un portiere) e che potranno essere migliorati nei 13 giorni che separano la Juve Stabia dalla prossima gara col Potenza.