C
erto, celebrare la ricorrenza di una vittoria dell’Italia a un Mondiale nell’anno in cui la nostra Nazionale non parteciperà a quello del 2022 dopo la sconfitta contro la Macedonia, sembra quasi una “forzatura”. Invece per certi versi ciò può aiutare a capire da dove venga questa maglia azzurra, cosa rappresenti anche per le altre nazionali di calcio, e ciò che dovrebbe essere sempre.
La bellezza di 84 anni fa l’Italia vinceva per la seconda volta consecutiva, e in assoluto, la Coppa del Mondo. Era il 1938 e si concludeva un ciclo che aveva portato a due affermazioni in otto anni.
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“Coupe du Monde Jules Rimet 1938”
Iniziamo col dare i nomi alle “cose”. La competizione che portò a casa l’Italia nel 1938 si chiamava ancora Coppa Jules Rimet, in francese Coupe du Monde Jules Rimet, in onore al dirigente francese che ebbe l’idea della prima Coppa del Mondo.
Fu la terza edizione per squadre nazionali maschili, e si disputò in Francia dal quattro al diciannove giugno 1938.
Le città impegnate a ospitare il prestigioso torneo furono, in ordine alfabetico, Antibes, Bordeaux, Le Havre, Lilla, Marsiglia, Parigi, Colombes, Reims, Strasburgo e Tolosa.
Le squadre partecipanti furono soltanto 16, uscite dalle 37 che avevano partecipato alle qualificazioni iniziali, e la finale fu giocata sul terreno di gioco di Colombes, lo stadio Yves du Manoir, un impianto da 14mila posti.
Una tradizione di successi da parte dell’Italia lunga un secolo
Il perché la nostra Nazionale non debba arrendersi, viene dal fatto che le quote delle scommesse Italia puntino sulla qualificazione degli Azzurri alla fase finale della Nations League in partenza a giugno 2022, e dal fatto che la nostra storia calcistica sia importante.
Il passato del calcio mondiale e dei Mondiali è “intrisa” d’azzurro, e la nostra Nazionale vinse ben due Mondiali su due disputati dagli Azzurri. Mancò soltanto a quello del 1930. L’Italia guidata dal mito Vittorio Pozzo partecipò di diritto al Mondiale essendo la detentrice della competizione planetaria precedente.
Il cammino dell’Italia nel 1938
La squadra era composta principalmente da club del Nord Italia, con l’unica eccezione per le squadre romane. Proprio uno dei migliori calciatori dell’Italia, terminato anche secondo nella classifica marcatori del Mondiale, giocava all’epoca nella Lazio.
Parliamo di Silvio Piola, attualmente ancora il primo marcatore della Serie A di tutti i tempi davanti a Francesco Totti e a Roberto Baggio.
Il percorso dell’Italia non fu facile, soprattutto all’inizio, dove si impose su una Norvegia molto fisica soltanto nei tempi supplementari, vincendo per 2-1 con reti di Ferraris e proprio di Piola nei primi minuti del primo tempo supplementare.
La seconda partita fu la più difficile, perché l’Italia incrociò la nazionale ospitante, la Francia. A Colaussi rispose immediatamente dopo un minuto Oscar Heisserer, ma poi ancora Piola portava l’Italia in semifinale con una doppietta. In semifinale fu scontro fra titani. Il risultato finale 2-1 per gli azzurri fu frutto di un’altra rete di Colaussi, e di un rigore trasformato da un’altra leggenda del calcio italiano nonché capitano di quella Nazionale, Giuseppe Meazza. La rete del Brasile fu siglata da Romeu sul finale.
La finalissima fu il 19 giugno del 1938 alle 17:00 contro l’Ungheria, squadra che all’epoca era una grande potenza sportiva: Colaussi, ancora una volta in rete per due volte, così come Piola, mentre per l’Ungheria a segno György Sárosi e Pál Titkos. 4-2 dunque il risultato finale che fece alzare la seconda Coppa del Mondo, allora Jules Rimet, a Giuseppe Meazza.
La storia della nostra Nazionale è piena di successi, certo anche di grandi sconfitte e delusioni, come la finale del mondiali in USA nel ‘94, o la finale persa agli Europei del 2000.
Ma il movimento calcistico italiano si è sempre saputo rialzare come lo ha fatto l’Italia di Mancini nel 2020, e lo farà anche questa volta a cominciare dalla Nations League 2022-2023.
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