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Ischia, Carmine Di Meglio: “Ora basta, ecco come stanno le cose”

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Simone Vicidomini-Come una bomba a orologeria. Carmine Di Meglio dice la sua in seguito alla querelle scoppiata dopo l’allontanamento della squadra Juniores dal “Mazzella”, sfociata in una forte reazione del presidente D’Abundo che aveva minacciato l’intenzione di svincolare i calciatori e fermare il progetto gialloblu.

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iovedì mattina c’è stato l’incontro al comune di Ischia tra la società e il Sindaco Enzo Ferrandino, con il chiarimento e promessa di regolarizzare la posizione della società che chiede l’utilizzo in esclusiva della struttura di Fondobosso. Di Meglio ha voluto chiarire alcuni aspetti dopo aver raccolto in varie sedi notizie secondo lui non veritiere e commenti che screditano il lavoro fin qui svolto.

Sulla pagina ufficiale dell’Ischia Calcio, il responsabile del settore giovanile è esploso come una bomba ad orologeria,raccontando alcuni retroscena particolari della nascita della nuova realtà sorta dalle ceneri dell’Ischia Soccer.

Buongiorno, scrivo come responsabile del settore giovanile dell’Ischia Calcio. Purtroppo, dopo gli ultimi avvenimenti, trovo giusto chiarire la nostra posizione. Fino ad oggi mi era stato chiesto di non rispondere agli attacchi ricevuti da ogni fronte, ma ora basta! Sono e siamo in diritto di difendere società e collaboratori. Parto da lontano, da inizio agosto, quando abbiamo iniziato gli stage (erroneamente apostrofati dai “colleghi super professionisti” di Ischia (isola) “provini” ma mai indicati o presentati come tali da noi), sono iniziate inutili e futili polemiche ed offese, gravi e non, ci sono state riservate e ne cito giusto qualcuna per rinfrescare la mente a chi ha la memoria un po’ corta: “il Real dei poveri”, “Società che fa calciomercato” e chi più ne ha più ne metta). Ed allora rispondo a tutto e a tutti.

1) Noi non siamo una scuola calcio a scopo di lucro.
2) Non sono solito, come altri, nascondermi dietro qualche collaboratore, e dico che sicuramente se qualcuno avesse contattato dei ragazzi per farli prendere parte agli stage, ha sbagliato. Ma posso anche affermare (certo di dimostrare con prove quanto asserisco) che anche i “miei” ragazzi sono stati contattati con inutili espedienti. Posso però garantire in prima persona (ma potrei anche chiamare in causa terzi non vicini alla mia società presenti agli appuntamenti sopracitati), che ho sempre detto a tutti i partecipanti che ogni ragazzo doveva sentirsi libero di scegliere la società di cui far parte, di restare con la famiglia Ischia calcio o di andar via senza problema alcuno, ed in particolare non è nostro costume attirare i giovani a noi con lusinghe ingannevoli quali provini da capogiro o ingressi al Bernabeu, ma dicendo loro che per coloro che sposano il progetto, il nostro progetto è di portarli in prima squadra (è questo che ci chiede il nostro presidente).
3) Sono da poco con la famiglia Ischia Calcio, nel settore giovanile, ma a meno che la memoria non mi stia giocando un brutto scherzo, non ricordo che negli ultimi anni dalle ‘cantere’ isolane siano nati (e me ne dispiaccio profondamente) fuoriclasse come Ronaldo o Messi (passatemi anche il paragone ma è giusto per rendere l’idea e per rispondere con la stessa “moneta” di chi con la sua lingua biforcuta ha parlato di noi). Saremo anche umili e scarni (o per meglio dire utilizzando sempre le medesime parole di qualcuno che ci ha apostrofati “poveretti”) ma a differenza di altri, so che infondiamo passione e non inganniamo nessuno.
4) Abbiamo, per fortuna, la forza di poter mettere gratuitamente a disposizione le nostre “poche conoscenze” (dico sempre che io non sono un mister ma un porta palloni, i mister sono altri) ed onestamente non riesco a comprendere il dissenso di tanti. Io, i miei collaboratori e la società tutta abbiamo ritenuto costruttivo rinunciare al tanto discusso “rimborso spese” (che tanto rimborso non sarà viste le polemiche e le diatribe nate), per mettere tale somma a disposizione per acquisto di materiale tecnico e per finanziare gli spostamenti in terraferma delle varie squadre giovanili.
Il responsabile del settore giovanile conclude così:
“Una volta date queste pleonastiche spiegazioni, concludo dicendo che l’Ischia Calcio, nella persona di Pino Taglialatela e Maurizio Pinto, nel lontano (ma non troppo) maggio 2019, aveva chiesto la collaborazione a tutte le società isolane ma purtroppo, il più delle società, non ha creduto nel progetto, prevedendo vita breve, ma soprattutto codeste società non hanno voluto rinunciare ai loro ragazzi.
Ebbene, purtroppo per gli scettici, noi che abbiamo creduto e sposato da subito il progetto, siamo ancora qui più forti di prima, mossi da pura passione e non da interessi monetari, per i nostri ragazzi.
Sempre a testa alta.
FORZA ISCHIA.

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