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Ischia-Carmine Di Meglio: “Non molliamo, dobbiamo tenere duro”

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Il Responsabile delle giovanili fa una panoramica della situazione sui canali della società gialloblu

Simone Vicidomini– Il Calcio dilettantistico giocato oramai è fermo da un bel po di tempo. Le squadre più attrezzate e che hanno la possibilità di farlo, stanno però continuando a svolgere allenamenti ma soltanto individuali divisi in due gruppi, uno la mattina e l’altro il pomeriggio. In questo momento però ci sono anche le pagine ufficiali delle squadre che lavorano come si vuol dire dietro le quinte. L’Ischia Calcio sulla propria pagina dell’area comunicazione ha inaugurato la sezione “Focus”- Parlano i protagonisti della nostra società con un intervista a Carmine Di Meglio, responsabile del vivaio gialloblu nonchè tecnico della squadra Allievi regionali under 17.

Come vivono i ragazzi questo stop forzato imposto dal riproporsi della emergenza sanitaria ?
“Il momento è molto difficile, è complicato tenere i ragazzi a casa; io ho tre figli che giocano a calcio e studiano e togliergli oltre alla scuola anche lo sfogo dello sport è un bel problema. Ci hanno fermato ma dobbiamo tenere duro, da quello che sento in giro, con l’anno nuovo si potrebbe riprendere l’attività agonistica ma tutto dipenderà dalla situazione sanitaria.
Questa settimana-prosegue Di Meglio- faremo il punto della situazione con Pino Taglialatela e gli altri dirigenti; il presidente ci ha dato il via libera e spero si possa trovare il sistema almeno di far allenare i ragazzi a turno, rispettando tutte le norme anti contagio e magari con sessioni differenziate con 5/6 ragazzi per volta per fargli rompere l’isolamento sociale, sempre che non arrivino provvedimenti ancora più restrittivi. L’Ischia Calcio è stata la prima società sull’isola a decidere di fermare il settore giovanile non appena si è alzato il numero dei contagi; l’input è venuto dal presidente D’Abundo e credo che abbiamo fatto bene perché la salute dei nostri ragazzi, delle loro famiglie, del nostro staff viene prima di tutto.”
L’Ischia Calcio fonda il suo progetto sul calcio giovanile e si sta strutturando per farlo sempre meglio; in cosa è diverso, in termini di filosofia ed approccio, il modo di fare e pensare il calcio giovanile dell’Ischia rispetto alle altre realtà sportive? “Questa società crede moltissimo nel calcio giovanile ed è stata proprio questa visione del presidente che mi ha convinto ad accettare la sua proposta di entrare in società.
Noi non puntiamo a fare numeri ma a crescere i calciatori ischitani del futuro, a schierare una Prima Squadra composta da soli calciatori isolani, come d’altronde accade già oggi. Non puntiamo ad un progetto solo sportivo ma anche sociale, lavoriamo per indirizzare i ragazzi verso la pratica sportiva togliendoli dalle strade e mettendoli sul campo, assecondando anche le esigenze economiche delle famiglie isolane, molte delle quali in difficoltà di questi tempi. Vogliamo valorizzare i ragazzi ischitani accompagnandoli calcisticamente dai Primi Calci alla Prima Squadra gialloblu ma senza illudere loro e le loro famiglie. Se saremo bravi a trovare e far crescere i nuovi Taglialatela, Brienza, Buonocore saremo ben felici ma in questo momento la nostra priorità è di lavorare, anche insieme alle altre società, unendo le forze per il bene dei ragazzi, per dare loro serenità ed uno svago pulito e salutare.
Speriamo di ripartire senza divisioni e trasmettendo ai ragazzi valori sani; colgo anzi l’occasione per scusarmi con tutti se in qualche caso, per l’amarezza o lo sconforto, nelle scorse settimane ho contribuito ad alzare i toni di polemiche che con lo sport non c’entrano.
Oggi, dopo oltre 40 anni di sport (ho iniziato a 8 anni con Luigi Sasso al Campagnano) mi interessa soltanto riprendere ad allenarmi coi miei ragazzi e contribuire alla loro crescita per mezzo del calcio e mi auguro che lo si possa fare tutti insieme.”

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