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Insigne, il 10 che cerca la consacrazione ad Euro 2020 – Sotto La Lente

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Insigne è davvero l’elemento che può spostare gli equilibri ad Euro 2020 per la nazionale italiana. Dopo la grandissima prova fornita in amichevole contro la Repubblica Ceca, è arrivato il primo suo sigillo nella competizione europea con il gol del 3-0 che ha chiuso definitivamente la gara tra Turchia e Italia. Un’azione corale tra Berardi, Barella, Immobile e lo stesso Insigne che il trequartista del Napoli ha chiuso da par suo con un magnifico tiro a giro di destro (vera e propria specialità della casa) che non ha dato scampo a Cakir, portiere turco.

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n questa nazionale Insigne non fa altro che sfruttare alla perfezione alcuni meccanismi ben oleati dal tecnico Roberto Mancini, che sono frutto anche della sua intesa a dir poco perfetta con Ciro Immobile che ha giocato vicino a lui con grandissimi risultati nel Pescara di Zeman in Serie B nella stagione 2011-2012 nel campionato di B stravinto soprattutto grazie a loro due in quella stagione. Insieme a loro due giocava quell’anno anche Marco Verratti, centrocampista del PSG, per cui c’è da credere che col ritorno di Verratti tra gli azzurri (cosa molto prossima per la verità) non potrà che giovarne ancora di più il gioco della nazionale italiana.

Il ruolo più congeniale a Lorenzo Insigne è stato sempre quello di esterno offensivo a sinistra nel 4-3-3 disegnato da Zdeněk Zeman durante la sua militanza nel Foggia e nel Pescara, gli anni che hanno portato Insigne a porsi all’attenzione nazionale e che hanno convinto poi il Napoli a farlo tornare dal prestito ed a lanciarlo in prima squadra già durante l’ultimo anno della guida tecnica di Walter Mazzarri.

In ogni caso Insigne è giocatore un giocatore tatticamente versatile, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco, per poi convergere e calciare in porta prevalentemente con il suo magico destro. Grazie alla sua ottima visione di gioco, contribuisce spesso all’azione di ripartenza con lanci in profondità, passaggi filtranti, rapide triangolazioni e assist ai compagni.

Tra le specialità della casa oltre al tiro a giro di destro anche le punizioni dal limite. Rimasta memorabile una sua punizione battuta in Champions League contro il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp che si insaccò all’incrocio dei pali e mandò il portiere avversario a sbattere la testa contro il palo nel tentativo di respingere la sfera. Molto veloce nel fraseggio palla a terra, è dotato di un dribbling secco e fulmineo con cui molto spesso salta l’avversario di turno riuscendo in questo modo a creare la superiorità numerica nella sua zona di campo.

Dopo l’esordio in Serie A nel gennaio 2010 con Mazzarri che lo fa esordire a Livorno nella gara vinta dal Napoli per 0-2, Insigne viene mandato a farsi le ossa nelle serie inferiori con Cavese, Foggia e Pescara. Nelle ultime due squadre fa la conoscenza di Zeman che lo forma come calciatore facendone uno dei capisaldi del suo 4-3-3.

Il 16 settembre 2012 Mazzarri lo fa entrare al posto di Cavani e Insigne segna in quella gara fissando il risultato sul 3-1 definitivo. Diventa ben presto uno dei giocatori fondamentale della squadra azzurra sotto le gestioni tecniche di Benitez, Sarri, Ancelotti e Gattuso. Col Napoli vince la Coppa Italia del 2014 segnando dopo pochi minuti in finale contro la Fiorentina e vince anche la Coppa Italia del 2020 ai rigori contro la Juventus. Non sarà presente invece nella Supercoppa vinta a Doha sempre contro la Juve perchè nell’ottobre 2014 si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio che lo terrà fermo per diversi mesi.

L’ultima stagione è stata certamente la migliore di Lorenzo Insigne nel Napoli con ben 19 realizzati (record assoluto in Serie A) che però non sono bastati a portare il Napoli in Champions League.

Il suo contratto con il Napoli scadrà il 30 giugno 2022 e, al momento, non è ancora certo il rinnovo. Una cosa però è certa: il Napoli e la nazionale italiana del futuro non potranno assolutamente prescindere da questo talento puro del calcio italiano nato a Frattamaggiore circa 30 anni fa e che poi si è saputo imporre alla grande come il talento italiano sicuramente più grande dell’ultimo decennio.

 

a cura di Natale Giusti 


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