13.2 C
Castellammare di Stabia

In Iran non c’è pace per le donne

LEGGI ANCHE

Non abbiamo più paura di voi – grida alla polizia morale dell’Iran la giovane Parmida Shahbazi, sorpresa in strada a capo scoperto

In Iran non c’è pace per le donne

Non c’è pace per le donne in Iran. La polizia morale ha rialzato la cresta e pattuglia nuovamente le strade delle città per fermare ed arrestare le donne che non indossano correttamente il velo islamico.

Ancora un’altra ragazza è stata arrestata perché sorpresa in strada a capo scoperto. È una giovane insegnate di tedesco, Parmida Shahbazi, che fermata dalla polizia, urla al poliziotto: “Non tentare di spaventarmi! Ricorda che sono una donna e lotterò per sempre per i miei diritti”.

Non abbiamo più paura di voi”, urla coraggiosamente al poliziotto.

Video virale

Qualcuno, con altrettanto coraggio, ha filmato la drammatica scena ed ha messo in rete il video. Che sta facendo giustamente il giro del mondo su tutti i social. Diventando il simbolo della ribellione delle donne e della loro eroica resistenza al regime.

La professoressa Parmida è stata, comunque, arrestata e costretta a fare una ritrattazione in televisione. Obbligata a chiedere tanto di scuse per il suo gesto “immorale”.

La tecnica del terrore e dell’umiliazione

La tecnica del terrore e dell’umiliazione pubblica è sempre il metodo che usa il potere quando deve imporre comportamenti non graditi o non condivisi.

Il velo islamico, cioè l’hijab, è composto di due parti: la cuffia che tiene raccolti e fermi i capelli e il velo – vero e proprio – che viene appoggiato su di essa e che può essere legato sotto il mento oppure avvolto intorno al collo e poi lasciato ricadere liberamente sul corpo.

Secondo i fondamentalisti islamici, il solo indossarlo in maniera non “regolamentare”, costituisce motivo di accusa, denuncia ed arresto da parte della famigerata polizia morale.

Figurarsi il non indossarlo del tutto. Questo gesto di insubordinazione/disubbidienza costò la vita alla 22enne Mahsa Amini. Morta per le botte ed il pestaggio dopo il suo arresto avvenuto a Teheran nel settembre scorso.

Rivoluzione fondamentalista del 1979

Sin dalla cosiddetta rivoluzione del 1979, che ha fatto dell’Iran la roccaforte del fondamentalismo islamico, la legge in vigore richiede alle donne, a qualsiasi religione appartengano, di coprire il capo con l’hijab e di indossare vestiti che nascondano le forme anatomiche del corpo femminile.

Lo zelo delle autorità religiose, su queste temi di sessuofobia fanatica, pareva essersi attenuato negli anni precedenti, sotto il governo pragmatico dell’ayatollah Hassan Rohani.

Ma con l’avvento al potere dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi, gli interventi della polizia per far rispettare l’obbligo del velo si sono di gran lunga moltiplicati ed incrudeliti.

Che cosa può fare l’Occidente per l’ Iran

Che cosa può fare l’Occidente per aiutare milioni di donne sfortunate? Dell’Iran e di quella parte del mondo islamico più integralista?

Tenere alta l’attenzione su queste drammatiche tematiche e non smettere di bussare alla porta delle varie ambasciate iraniane, per far conoscere tutta la nostra solidarietà a chi è vittima di soprusi e violenza gratuiti.

Ma soprattutto per gridare loro che questo è un tipico esempio di come la religione possa trasformarsi in implacabile strumento di oppressione. Che noi ormai ripudiamo risolutamente.

di Carmelo TOSCANO

 

Cittadella – Juve Stabia: La doppia faccia di Luca Pandolfi, dal flop a Castellammare al successo in Veneto

L'ex Juve Stabia affronta la sua vecchia squadra nel momento migliore della sua carriera, ma la memoria collettiva delle Vespe lo lega ad una stagione da incubo.
Pubblicita

Ti potrebbe interessare