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Il sottosegretario alla Salute: presto bandi per produzione cannabis medica

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Ospite nella trasmissione del 24 c.m. di “Mi manda Rai3” condotta da Federico Ruffo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha annunciato che nelle prossime settimane saranno predisposti i bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private.

La cannabis terapeutica in Italia è utilizzata per alcune tipologie di malattie gravi, come la sclerosi multipla. Non sempre è facile accedere alle cure, le procedure possono cambiare da regione a regione, e la quantità di cannabis terapeutica prodotta in Italia copre solo un quarto del fabbisogno totale.

Mi manda RaiTre nella puntata in questione ha incontrato tra gli altri: l’Ammiraglio Stefano Corona, Capo Ufficio Generale delle Attività Industriali dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, dove si produce la cannabis ad uso medico per l’Italia; Roberto Tobia, Segretario Nazionale di Federfarma; Monica Cirillo, avvocato Adusbef; Marco Melosi, veterinario; Paolo Simoncelli, padre di Marco Simoncelli – pilota motociclistico italiano, campione del mondo della classe 250 nel 2008, deceduto dieci anni fa il 23 ottobre 2011 a 24 anni durante il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepangmotociclista – e che in nome del figlio ha fondato una associazione a scopo benefico.

Durante la trasmissione Costa ha spiegato che si sta “varando dei bandi che diano la possibilità di coltivare cannabis ad uso medico anche ad aziende private e pubbliche per essere in grado di raggiungere l’obiettivo di essere autosufficienti nell’ambito della produzione. Questo – ha detto durante la trasmissione Rai – è un tema che stiamo affrontando insieme al ministero dell’agricoltura e al ministero dell’interno, siamo a buon punto del percorso”.

“Confido – ha aggiunto Costa – che nelle prossime settimane si possano avviare questi bandi che diano il via alla produzione nel nostro paese. Per quanto riguarda la predisposizione dei bandi siamo già a buon punto. Io credo che lo stato nel momento in cui approva una legge che garantisce dei diritti debba impegnarsi affinché questi diritti siano garantiti”.

Era giusto e necessario affrontare con decisione la questione della Cannabis terapeuticaha scritto su Fb il sottosegretario alla Salute Andrea Costae ora come Ministero della Salute abbiamo avviato un percorso cruciale, che ho sostenuto e sto seguendo personalmente. Siamo di fronte ad una nuova fase. Finalmente si torna a parlare di cannabis come terapia per il dolore per alleviare le sofferenze e per salvare la vita di pazienti. Fuori da ogni diatriba ideologica. Occorre però non confondere la produzione della cannabis ad uso terapeutico dalla liberalizzazione della cannabis, che è tutt’altra cosa. Quest’ultimo è un altro tema e si rischia di alimentare il dibattito e radicalizzarlo. Un discorso tutt’altro che utile per nostri concittadini che hanno bisogno di cura”.

In merito, la vicepresidente Santa Sarta del “Comitato Pazienti Cannabis Medica” (che nella puntata di Mi manda Rai3 è anche tra gli intervistati da Alfonso Iuliano, nello specifico nella Villa comunale di Sant’Alessio Siculo-ME) congiuntamente alle associazioni: Canapa Caffè; Deep Green; La Piantiamo; Associazione Cannabis Sociale Libera Trento; Cannabis social club bolzano; Associazione Luca Coscioni; Meglio legale; Associazione Ornella Muti hemp Club; Associazione The Hemp Club Milano; Aisf; Cfu; Mi. Ma. Re; Alma star; hanno scritto al sottosegretario Costa.

«… avendo seguito il suo intervento a “Mi manda Raitre” – scrivono i comitati e associazioni che rappresentano i pazienti della cannabis medica – vogliamo congratularci per la risolutezza e la sensibilità mostrata verso chi soffre: soprattutto apprezziamo la Sua volontà di “risolvere il tema in un arco di settimane” … Le associazioni di pazienti che Le scrivono e che ha conosciuto, vivono questo dramma sulla propria pelle da anni, come riportato nell’ intervento del programma di Rai Tre, e da anni suggeriscono come agire. E’ certo che “bandi” possano e debbano essere lanciati per un ampliamento della fornitura quantitativa e qualitativa di cannabis medica da tutto il mondo … partire immediatamente con progetti “sperimentali” per la produzione e distribuzione di cannabis. Le associazioni sono già in contatto con alcuni istituti Universitari e di ricerca, con aziende private dotate delle strutture più adeguate, per per avviare progetti innovativi, in ambito clinico, di ricerca e tecnologico … i malati hanno assecondato le richieste di affidabilità del Ministero, attraverso la ricerca di partner accademici. I partner sono presenti e disponibili … Le associazioni sono già nelle condizioni di poter fornire analisi di alto livello, della cannabis prodotta da nuovi progetti, attraverso collaborazioni con laboratori privati e universitari. Un’altra finalità è quella di tracciare e facilitare i percorsi di approfondimento sugli impieghi medici della cannabis e adempiere alla esigenza di adeguata formazione del personale sanitario sul tema cannabis medica. Chiediamo che il Ministero della Salute rilasci, alle associazioni in collaborazione con le università, la possibilità di produrre la cannabis medicinale per il proprio fabbisogno interno, in maniera trasparente. Rinnoviamo la richiesta di un incontro immediato, entro il termine del 29 ottobre, visti i termini normativi: un incontro conclusivo, per la firma di un accordo riguardante l’autorizzazione per la coltivazione di cannabis medica per le associazioni, e in linea con l’inquadramento normativo proposto, che sia parte integrante del nuovo decreto, e che possa delineare una nuova filiera della cannabis medica italiana».

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ui la puntata su Facebook e anche su RaiPlay.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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