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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblu di Livorno – Juve Stabia 2 – 1

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Suicidio della Juve Stabia che butta i tre punti che stavano concretizzandosi a Livorno. Dopo il vantaggio arrivato su corner di Calò, arriva la rimonta amaranto firmata da Agazzi e Marras.

PODIO

Medaglia d’oro: a Danilo Russo, alla sua miglior prestazione dopo il ritorno alla Juve Stabia. Gara ottima per il portiere delle Vespe, che salva la sua squadra in almeno tre occasioni, nitidissime per il Livorno. Spettacolare nel primo tempo è il riflesso con cui Russo devia sul palo la conclusione volante di Agazzi, evitando il gol fotocopia che arriverà nella ripresa, cui segue la respinta istintiva sul colpo di testa ravvicinato di Raicevic. Nella ripresa l’ex Venezia risponde ancora presente, non potendo fare nulla sulle reti che consegnano la vittoria al Livorno.

Medaglia d’argento: a Denis Tonucci, il baluardo della difesa stabiese. Aspetto e grinta da guerriero per l’ex Foggia, a tratti insormontabile per gli attaccanti del Livorno; di testa, di piede e di fisico, Tonucci tappa in ogni occasione i buchi che si aprono nella difesa. Il 35 non sbaglia un colpo nemmeno dopo la violentissima pallonata che lo centra in volto, rientrando in campo tarantolato ed ancora più cattivo. In lui mix perfetto di precisione, tempismo e carattere battagliero. Peccato non si possa clonare.

Medaglia di bronzo: a Simone Calvano, fondamenta del centrocampo gialloblu. Non è un caso che, uscito Calvano (ed entrato Addae), si spenga la luce nella Juve Stabia, totalmente schiacciata dalla spinta del Livorno. Fisicità dilagante, coraggio e ottime basi tecniche con cui l’ex Verona tiene botta quasi senza sforzo alla mediana toscana, che sbatte spesso sul 37 della Juve Stabia. Senza di lui la squadra perde dinamismo e sicurezza: insostituibile.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Giacomo Ricci, anello debole della difesa stabiese. Gestione della palla sistematicamente sbagliata del terzino scuola Parma, che sfera al piede fa sempre la scelta errata; nel primo tempo il 3 perde un pallone sanguinoso, cui rimedia poi con un rinvio sbagliato, che rischia di costare carissimo alla squadra. Senza distinzione tra prima e seconda frazione, la costante sofferenza di Ricci nel tenere a bada Marras, che gli scappa più volte senza difficoltà. Anche la rete del pareggio livornese nasce da una delle tante sortite dell’esterno amaranto non contenuto dal terzino stabiese, che poco dopo replica la medesima disattenzione. Gli ultimi due palloni giocabili, uno per il nuovo vantaggio prima del sorpasso livornese, e quello dell’azione che anticipa il fischio finale capitano sui piedi di Ricci, con esito amaro per le speranze stabiesi.

Medaglia d’argento: a Fabrizio Melara, che può e deve dare molto di più. La svolta della gara dell’esterno può arrivare quando Calò riparte in velocità ma il 5 preferisce la conclusione al servizio per l’ex Benevento, che rapidamente si eclissa dalla partita. Melara non riesce mai a saltare il diretto marcatore né a creare superiorità numerica, rifugiandosi in cross dalla trequarti facilmente disinnescati dalla difesa del Livorno. La classe c’è tutta ma va ritrovata con continuità per fornire la squadra di un punto di riferimento che, per esperienza e tecnica, deve essere costante.

Medaglia di bronzo: a Bright Addae, a tratti inadeguato dopo il suo ingresso in campo. Prendere il posto di uno degli attuali totem (Calvano) dello schieramento stabiese non aiuta Addae, che scompare nel confronto col compagno cui subentra. Totalmente allo sbando tatticamente, il ghanese non fornisce il minimo contributo fisico alla squadra, sbagliando inoltre appoggi elementari e giocate basilari. Tutte mancanze che vanno ad aggiungersi ad una forma fisica che pare a dir poco precaria.

Juve Stabia TV


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