La Juve Stabia torna alla vittoria in casa abbattendo il Martina Franca con un incredibile 6 a 0. Per le Vespe vanno a segno Del Sante, Izzillo, Nicastro, Diop e due volte Lisi.
Campionato Lega Pro, Girone C, 20/02/16, Juve Stabia – Martina Franca 6 – 0
PODIO
Medaglia d’oro: ai tre attaccanti della Juve Stabia, perfetti nelle loro differenze che si incastrano alla perfezione. Non ce ne voglia chi prima di loro ha occupato il ruolo di attaccante, ma Nicastro, Diop e Del Sante hanno dato la scossa ad una squadra monotematica e priva di imprevedibilità. Le tre punte si trovano alla perfezione, permettendo alle Vespe di attaccare su fronti diversi mettendo in continua difficoltà gli avversari. Nicastro ha ormai assimilato alla perfezione sia il ruolo di punta vera che di esterno, riuscendo a fare tutto quello che gli vene richiesto in entrambe le posizioni. Quando gioca da punta, il siciliano sfrutta il suo senso del gol che ha pochi eguali; quando invece è schierato da esterno Nicastro coniuga bene le serpentine funamboliche da fantasista ai ripiegamenti difensivi fondamentali in fase di non possesso. Stefano Del Sante è invece il centravanti atipico che mancava, con un fisico importante ma bravo anche tecnicamente. L’ex Pavia ama partire da lontano per poi arrivare alla conclusione sia da fuori che dagli undici metri, dimostrando di avere varie soluzioni in più rispetto al centravanti statico che aspetta la palla in area di rigore. A ciò vanno aggiunti ovviamente i gol, e le botte che Del Sante prende per il bene della squadra. Infine Abou Diop, arrivato tra lo scetticismo dei tifosi ma già diventato bomber della Juve Stabia. L’attaccante senegalese è semplicemente la punta d’area di rigore (in attesa di Ripa) perfetta per la squadra; Diop attende la palla giusta per scaraventare in rete tutta la sua voglia di gol. In meno di un mese la pantera ha graffiato già tre volte, con un’irruenza che se a volte lo porta a fallire facili occasioni, altre volte gli consente di fare gol eccezionali. Con tre attaccanti così, schierati o in 4-3-3 o in un 4-4-2 con Nicastro sull’out destro, la salvezza matematica sembra davvero più vicina.
Medaglia d’argento: a Francesco Lisi, che trasforma il match in una partita di tennis con la sua doppietta. L’esterno ex Rimini dimostra, al contrario di Arcidiacono, che nelle sue partite dietro il fumo (poco) c’è tanto arrosto. Lisi corre tantissimo facendosi trovare presente sia in fase di assistenza alla linea difensiva che di appoggio alle punte. E’ proprio da un’ottima iniziativa sulla fascia sinistra di Lisi, bravo a servire Del Sante in area, che ha inizio la goleada delle Vespe. Nella ripresa l’esterno ha la bravura e la fortuna di centrare una doppietta, non influente ai fini del punteggio ma di buon auspicio per l’imminente nascita del suo primo figlio. Prima con una punizione deviata in rete e poi con un bel destro sotto misura su assist di Romeo, Lisi mette l’ombrellino nel cocktail della partita, riportando dopo quattro mesi la vittoria al Romeo Menti.
Medaglia di bronzo: a Luigi Carillo, rientrato dopo i problemi muscolari e subito sugli scudi. Il giovane difensore riconquista il posto di centrale al fianco di Polak, sfoggiando una prestazione granitica e senza la minima sbavatura. Da applausi sono le chiusure di Carillo prima in scivolata su Dianda e poco dopo su una conclusione a botta strasicura di Diakite, murata col corpo proprio dal difensore stabiese. L’eredità di Migliorini ad ogni partita sembra meno pesante e con l’aiuto prezioso di Polak Carillo sta diventando un difensore di assoluto valore ed affidamento. Nel post gara arriva per Carillo la definitiva investitura da parte di Zavettieri, il quale senza mezze misure dichiara che solo motivi fisici potranno tenere il difensore fuori dagli 11 titolari perché tecnicamente e tatticamente è già un punto fermo della squadra.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al Menti ancora semi deserto . Nonostante la decisione della Società di abbattere i prezzi dei biglietti per richiamare il pubblico allo stadio, le gradinate del Romeo Menti anche ieri erano desolatamente vuote in larga parte. Il dato ufficiale parla di 835 paganti allo stadio, davvero troppo pochi per un match fondamentale in chiave salvezza, di sabato sera, senza altre partite in contemporanea. Quello che almeno fa sorridere è che i tanti assenti abbiano scelto la partita sbagliata per disertare lo stadio e che qualsiasi cosa sia accaduta nel loro sabato sera, di certo sarà stata meno divertente e spettacolare dei sei gol messi a segno dalle Vespe.
Medaglia d’argento: agli infortuni che rovinano in parte una serata perfetta. Zavettieri è stato costretto a fare tre cambi forzati, tutti dovuti da problemi fisici dei titolari. Stefano Russo ha accusato problemi al piede, tanto da non riuscire a calciare i rinvii e da non rientrare in campo dopo l’intervallo. Carillo ha dovuto lasciare il posto ad Atanasov (esordio per il bulgaro) a causa di crampi derivanti dai problemi muscolari delle scorse settimane. Infine Del Sante ha dovuto alzare bandiera bianca per far spazio a Carrotta; per l’attaccante sembra essere solo un problema di condizione fisica non ancora ottimale. Speriamo che in settimana non ci siano brutte sorprese dall’infermeria.
Medaglia di bronzo: alla freddezza che ancora c’è tra squadra e tifosi. In molti si aspettavano che la vittoria roboante e liberatoria sarebbe stata festeggiata con la tipica canzone degli Ultrà tra squadra e tifosi che accompagna le vittorie casalinghe della squadra. Al contrario, nonostante la Curva chiedesse loro di avvicinarsi, i calciatori hanno preferito applaudire e salutare i tifosi da lontano, segno di un rapporto non ancora del tutto riparato con la tifoseria. I malumori post partita di Ischia e Pagani evidentemente si fanno ancora sentire e si spera ci possa essere quanto prima un’altra vittoria al Menti, questa volta da festeggiare alla vecchia maniera, a ricucire definitivamente lo strappo.
R
affaele Izzo