Il caso del Cantiere EAV, aperto, chiuso, riaperto e così via con un’unica cosa che realmente avanza: la polemica politica che ha messo in campo e che oggi rimonta grazie all’ex Vicesindaco, Andrea Di Martino, e due Cimmino attualmente in carica al Comune di Castellammare di Stabia (NA):
- Gaetano: Sindaco di Castellammare di Stabia; vice presidente vicario di Anci Campania;
- Antonio: Vicesindaco nonché Assessore ai Lavori pubblici, Ambiente e QuotidianitÃ
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Ovviamente il caso e la polemica trova spazio, e linfa, nel solito deprecabile mezzo da tutti ormai utilizzato: quello dei post sulle rispettive pagine di FB e che, per puro dovere di cronaca e di aggiornamento su una situazione che ormai tiene banco da tempo vi riportiamo a seguire.
Questi i due ultimi post pubblicati sulle sue pagine social dei Cimmino.
Gaetano Cimmino: Sindaco di Castellammare di Stabia; vice presidente vicario di Anci Campania
SIGILLI AL CANTIERE EAV: NON È UNA QUESTIONE POLITICA, È UNA QUESTIONE DI LEGALITÀ
Sigilli al cantiere Eav nel parco delle Terme. Qui la politica non c’entra nulla, è una questione di legalità . Quei lavori non sono autorizzati e lo scempio nelle Terme è un atto arrogante e totalmente illecito.
Lo ribadisco: la nostra volontà , espressa con l’ordine del giorno approvato nell’ultimo consiglio comunale, è quella di sospendere i lavori del traforo finché non sarà approvato il progetto del raddoppio dei binari Circum fino a Sorrento.
E se nel frattempo dovesse essere completato l’iter amministrativo tuttora lontano dalla conclusione, si dia priorità al parcheggio nella stazione di Pioppaino e all’ascensore da piazza Unità d’Italia verso il Solaro. Questa fretta di sventrare la montagna e realizzare colate di cemento nelle Terme va contro ogni regola e ogni principio di legalità . Noi la legalità la applichiamo sempre, altri la professano solo per convenienza.
Antonio Cimmino: Vicesindaco nonché Assessore ai Lavori pubblici, Ambiente e QuotidianitÃ
Mi stupisce che un ex vicesindaco (ndr: Di Martino), con la sua esperienza, si perda in un bicchier d’acqua su una vicenda così delicata come quella del traforo della collina di Varano.
Qui nessuno mette in discussione l’importanza di un’opera che contiene, tra l’altro, interventi di ingegneria naturalistica e la realizzazione di un ascensore di collegamento tra piazza Unità d’Italia e il Solaro e di un maxi parcheggio al Pioppaino, che tra l’altro dovrebbero avere la priorità rispetto al traforo. In discussione c’è ben altro: quell’opera non è stata autorizzata!
E il cantiere di Eav è abusivo perché il procedimento amministrativo non si è concluso. E se anche volessimo prendere per buona l’affermazione del tutto fuorviante ed errata del presidente Eav, che ritiene di avere le autorizzazioni dal 2019, come mai Di Martino quando era vicesindaco non si è accorto dei lavori effettuati da Eav già dal 2016 in poi? Quei lavori erano abusivi o no? Non si tratta di scelte politiche, ma di legalità !
E chi si professa paladino della legalità , non può sostenere un’opera illecita come ha fatto Di Martino.
Voglio sperare che si tratti di un semplice errore di superficialità , non vorrei mai pensare che ci siano altri interessi dietro le sue affermazioni così convinte per difendere l’opera avviata da Eav nel parco delle Terme. Così come voglio sperare che la sua fuga, mentre la maggioranza approvava l’ordine del giorno proposto dal consigliere Tonino Scala per sospendere quelle opere, sia comprovata da valide motivazioni e non sia dipesa da ragioni di convenienza e di sudditanza politica.
Una fuga che fa il paio con l’inerzia che il consigliere Di Martino e qualche altro suo collega in maggioranza nel 2017 hanno mostrato quando Eav chiudeva per sempre la stazione di Ponte Persica.
Uno scempio che grida ancora vendetta, che ha creato disagi ad un’intera fetta di città e che porta la stessa firma di chi oggi vorrebbe sventrare la montagna. Un’opera, quest’ultima, che persino il governatore De Luca ritiene inutile se non si prolungherà fino a Sorrento.
Sarei curioso di sapere cosa ne pensa il consigliere Di Martino della posizione assunta dal suo capo politico in Regione, dato che su questo punto non si è ancora espresso e continua a tergiversare.
I sigilli intanto sono ben visibili all’esterno del cantiere. Sperando non ti dispiaccia, caro consigliere Di Martino, dato che il traforo della collina ti sta tanto a cuore.
Questo è tutto: a voi ogni valutazione in merito al tutto.
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Cristina Adriana Botis / Redazione Campania