Simone Vicidomini– L’Ischia esce sconfitta per 1-0 al “Mazzella” nel big-match contro la capolista Puteolana. Primo tempo equilibrato, poi un black-out nei primi muniti ad inizio ripresa è costato il gol-vittoria dei flegrei. Nel finale c’è stata una clamorosa occasione da gol per i gialloblu non sfruttata al meglio. Nell’occasione anche un pizzico di sfortuna ma di sicuro poco cinismo. «Credo sia stata una partita equilibrata – dichiara Iervolino –.
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a Puteolana è venuta a giocarsi la partita a viso aperto, quel che abbiamo fatto anche noi. Abbiamo avuto delle occasioni. Loro qualcuna anche con qualche tiro da lontano. Conoscevamo le loro qualità balistiche. La differenza oggi è stata quella palla che non è entrata nemmeno in area e hanno trovato il gol. Noi per pareggiare al 97’ ne abbiamo avute tre sulla linea e non siamo riusciti a metterla dentro».
Al netto delle occasioni avute, la differenza tra la prima della classe e l’Ischia è che forse in quelle occasioni i giocatori esperti la buttano dentro e che quindi rispecchia appieno la vera forza di questa squadra che ha dei limiti e quindi bisogna ritornare con i piedi per terra. «Sono cose palesi che sappiamo. Abbiamo parlato delle qualità balistiche della Puteolana, loro quando calciano possono metterti la palla in rete in qualsiasi momento. La differenza tra le due squadre è questa. Io credo che i ragazzi stiano facendo un ottimo lavoro, e siamo sempre aggrappati al treno dei play-off.
Nessuno mai ovviamente si aspettava di stare dieci punti sulla seconda in classifica – continua l’allenatore dell’Ischia –. C’è l’amaro in bocca per la sconfitta, questo è chiaro, perché volevamo vincerla e non perderla. Abbiamo provato ad agguantarla nei minuti finali. La squadra adesso ha una grossa identità di gioco e lo si vede perché è palese che cerca di fare gol, ma è anche vero che non ci siamo riusciti né mercoledì né oggi (ieri per chi legge, ndr). Però la squadra ha dei meccanismi visibili per le occasioni che ha durante le partite. Ripeto, la squadra cerca di essere propositiva e proattiva e non reattiva, di aspettare cosa succede all’avversario».
L’Ischia si prepara ad affrontare tre trasferte consecutive, iniziando dal recupero di domenica mattina a Ercolano. Quale sarà la cura per cercare di riprendere un morale sottoterra dopo questa sconfitta? «Non credo che oggi ci sia stato un calo sotto l’aspetto psicologico – risponde Iervolino –. Dopo la cocente uscita di mercoledì ci poteva stare, ma oggi non mi è sembrato perché altrimenti contro questa Puteolana ne prendevi sei.
Probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Quelle che dobbiamo fare nelle prossime partite è andare in campo con la giusta grinta e cattiveria, mettere la rabbia e la delusione per cercarla di buttarla dentro il prima possibile. Possiamo poi parlare di altre cose che sono successe in campo, ad esempio che gli ospiti potevano rimanere in dieci uomini dopo la mezz’ora di gioco e la partita forse si sarebbe messa diversamente. Ma sono cose che non vale la pena dirle perché serve a ben poco».
L’Ischia sarà in grado di lottare per un posto nei play-off senza un vero attaccante? «L’abbiamo detto un po’ tutti che ci manca quel bomber di razza che arriva lì in area, raccoglie una palla sporca e te la tramuta in gol. Sappiamo che al momento, per come è il progetto del presidente, questo attaccante dobbiamo costruirlo, per il futuro dell’Ischia e dei ragazzi stessi. Al momento, per il diktat progettuale della società, sono questi secondo noi i migliori uomini che possono dare un futuro roseo alla società».
Durante il primo tempo, Iervolino ha chiesto una mano ai tifosi presenti in gradinata. Poi a fine gara abbiamo assistito ad un’altra contestazione. «I tifosi, soprattutto la frangia centrale, sono quelli che ci aiutano, ci seguono in trasferta con la pioggia e neve. E’ normale che cerchiamo l’aiuto loro – chiosa Iervolino –. E’ ovvio che vieni dall’eliminazione di mercoledì e da una sconfitta come quella di oggi contro una diretta rivale storica a prescindere dal campionato di adesso. So che i ragazzi, al di là di tutto, verranno sempre a sostenere la maglia perché, ripeto, ci stanno mettendo tutto il loro cuore».
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