I pazienti della cannabis medica ritornano al Ministero il 14 dicembre

Le associazioni delle migliaia di pazienti saranno ad un tavolo tecnico con il sottosegretario Costa. Le richieste primarie: fornitura farmaci a breve termine e produzione prodotto annuale

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Le associazioni di pazienti della cannabis medica ritornano ad un tavolo tecnico che si terrà a Roma il prossimo 14 dicembre. Già diverse altre volte si sono ritrovati al Ministero il “1 Luglio 2021   Manifestazione al Ministero della Salute dei pazienti in cura con “cannabis terapeutica” e il successivo 23. Incontro che poi è stato in parte stigmatizzato (31 Luglio 2021 Stigmatizzato l’esito dell’incontro al Ministero della Salute dai pazienti della cannabis medica) in quanto aveva rischiato di saltare poiché dall’Ufficio centrale stupefacenti, il giorno prima, avevano avvertito che non sarebbero stati presenti, mentre poi, quanto meno, c’è stato un collegamento in streaming della responsabile dell’Ufficio centrale stupefacenti.

A fine settembre era stato lanciato un appello al Ministero della Salute “27 Settembre 2021 Il ddl sull’apertura alla cannabis trascura oltre il 90% di pazienti di quella medica” per avere un altro incontro poiché, tra l’altro, una circolare metteva “ancora una volta i puntini ai malati” rendendo ancora più incerta la continuità terapeutica ricordando le limitazioni imposte dalla legge sulla PEC (Posta elettronica certificata) nelle prescrizioni magistrali.

Della condizione dei pazienti della cannabis terapeutica si era occupata il 24 ottobre anche “Mi manda Rai3” ed in quell’occasione il sottosegretario alla Salute Andrea Costa aveva annunciato che nelle prossime settimane saranno predisposti i bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private (25 Ottobre 2021 Il sottosegretario alla Salute: presto bandi per produzione cannabis medica). In quel servizio televisivo della Rai3 alcuni pazienti, alcuni pure in difficili condizioni di salute, dichiararono che in mancanza di adeguata produzione di cannabis terapeutica erano costretti a rivolgersi al mercato nero con pure tutte le conseguenze sia di carattere penale che anche di salute poiché chiaramente non esiste alcun controllo sanitario nella produzione di tale cannabis allo spaccio.

Una kafkiana situazione questa della cannabis terapeutica che, paradossalmente, fa quasi sembrare lo Stato italiano compiacente dello spaccio, poiché quest’ultimo non preventivando anche una proporzionata produzione di cannabis terapeutica costringe implicitamente i pazienti a rivolgersi alla criminalità.

Finalmente il 14 prossimo venturo le associazioni dei pazienti della cannabis medica: Canapa Caffè; Deep Green; La Piantiamo; Associazione Luca Coscioni; Comitato Pazienti Cannabis Medica; ritornano nuovamente al Ministero.

Le richieste, come si legge in un comunicato della vicepresidente di una di queste associazioni, Santa Sarta del Comitato Pazienti Cannabis Medica, sarebbero le seguenti: “Ora si propongono davanti due sfide; la gestione della fornitura dei farmaci a breve termine e la gestione dell’avviamento e produzione di nuove realtà agroindustriali di supporto al settore medico. A seguito dei punti all’ordine del giorno, vogliamo portare, tra le varie ed eventuali, le seguenti criticità al fine di rispondere a queste due domande attraverso azioni concrete: ricevere la bozza di un nuovo decreto per l’avvio di nuove progettualità spingere per un emendamento alla legge di bilancio che preveda un ampliamento sensibile dei fondi da stanziare per i nuovi progetti con il tavolo di lavoro, i cui fondi possono essere trovati e ripartiti tra più ministeri entro fine anno prevedere una importazione d’emergenza, ampliando i paesi di fornitura italiana e portare il numero di nazioni fornitrici a 15 introdurre il concetto di stima delle quantità di cannabis medica nazionale sulla base dei potenziali impieghi presenti in letteratura internazionale”. Santa Sarta fa inoltre rilevare di apprendere a mezzo Stampa delle notizie che sembrano discrepanti, poiché: da un lato sarebbe stata prevista una diminuzione della produzione di cannabis terapeutica dallo stabilimento di Firenze, da 500 kg del 2021 a 400 del 2022, come previsto da un decreto del 26 novembre 2021; per un altro verso viene annunciato un accordo per l’ampliamento della produzione nazionale di cannabis medica nello stabilimento farmaceutico, che dovrebbe essere firmato il venerdì 17 dicembre dal Ministro della Difesa e dal Ministro della Salute. Anche questo sarà oggetto di domande al Sottosegretario Costa.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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