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Castellammare di Stabia

Givova Scafati, c’è un gradito ritorno per il general manager

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a Givova Scafati è lieta di ufficializzare il gradito ritorno nel ruolo di general manager di Gino
Guastaferro. Prenderà il posto rimasto vacante da Mario Corvo, già impegnato in una nuova esperienza
professionale, al quale la società, pur considerandolo sempre uno di famiglia, rivolge un sincero e grosso in
bocca al lupo per la sua carriera professionale e personale.
Dopo una stagione tribolata in massima serie con la JuveCaserta, conclusasi con l’esclusione dal
campionato del club di Pezza delle Noci per irregolarità amministrative, il dirigente ritorna in gialloblù per
ricoprire nuovamente l’incarico di general manager.
Nato a Caserta il 23 gennaio del 1962, Gino Guastaferro iniziava a conoscere da atleta il mondo della
pallacanestro, militando nelle fila dei Falchetti Caserta, dove rivestiva già nel 1999 (anno della promozione
in serie C1) l’incarico di general manager, ruolo ricoperto anche in seguito alla fusione tra Falchetti ed
Ellebielle, da cui nasceva la nuova JuveCaserta, che giunse seconda in Legadue la stessa stagione
(2004/2005) in cui acquistò il titolo sportivo da Castelletto Ticino. Restava in Terra di Lavoro, sempre in
Legadue (con ottimi risultati), fino al 2006/2007, quando passava a ricoprire il medesimo incarico in
massima serie con la neo promossa Scafati. Le due stagioni successive andava a Ferentino (Legadue)
sempre da general manager, per poi fare ritorno nella società dell’Agro (stagione 2010/2011), dove si
tratteneva per ben sei campionati di fila, conquistando una Coppa Italia di serie A2 e sfiorando la
promozione in massima serie, dopo un campionato di vertice. Nel luglio del 2016 faceva rientro nello staff
della JuveCaserta, il cui triste epilogo è noto a tutti. Ed ora ritorna in gialloblù per portare la sua esperienza
e competenza al servizio della società scafatese, che lo abbraccia nuovamente con affetto e grande stima.
Dichiarazione del nuovo general manager Gino Guastaferro: «La cosa piacevole è che non devo
scadere in banalità, perché per me è un ritorno a casa, in un ambiente dove mi conosco e mi stimano e dove
sono felicissimo di fare ritorno. Un sincero ringraziamento lo rivolgo a Rossano, Longobardi e Acanfora, ma
non aggiungo altro, perché lascerò che siano il mio impegno e la mia dedizione a parlare al posto mio»


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