Sabato andrà in scena il derby tra Cavese e Juve Stabia. Una gara che vivrà nel ricordo di Catello Mari, difensore stabiese dei Metelliani, scomparso nel 2006 a seguito di un incidente stradale.
L
a nostra redazione ha ascoltato il Colonnello Giuseppe Mari, padre di Catello e negli anni scorsi anche Presidente Onorario della Juve Stabia.
Queste le sue parole.
Sabato il derby tra Cavese e Juve Stabia, nel ricordo di suo figlio Catello, ma con limitazioni volute dalla Prefettura per i tifosi della Juve Stabia.
Sono dispiaciuto per la decisione della Prefettura, che comunque bisogna rispettare. Mi sarebbe piaciuto vedere uno stadio pieno, con bandiere di Cavese e Juve Stabia, e soprattutto sarebbe piaciuto a Catello. Dopo sette anni la Cavese è tornata a calcare categorie importanti e sappiamo che, rispetto al passato, la scomparsa di Catello ha permesso di riavvicinare tifoserie da sempre rivali e distanti. Si sarebbe potuto sfruttare questo nuovo equilibrio, sicuramente triste, per rendere la sfida tra le squadre una giornata di rispetto reciproco e di ricordo di Catello. Mio figlio è stato un esponente meraviglioso di entrambe le squadre e le città: della Juve Stabia e di Castellammare, in quanto stabiese fiero, e della Cavese e di Cava, per le gesta di cui è stato protagonista con la maglia dei Metelliani. Da parte mia non sarò presente allo stadio perché saranno emozioni forti, difficili da reggere. Ci tengo però a ringraziare i tifosi di Juve Stabia e Cavese, che da quando Catello non c’è più non hanno mai smesso di ricordare il Leone, come amavano chiamarlo. Chi va via continua a vivere nel cuore di chi resta.
Catello Mari come Nicola De Simone?
Potrebbe essere e mi farebbe piacere. Come Nicola De Simone, ragazzo splendido che conobbi, ha unito Castellammare e Siracusa in un meraviglioso gemellaggio, così spero possa essere grazie a Catello per Cava e Castellammare. Anzi spero in qualcosa in più, che tra le tifoserie possa nascere e germogliare non un semplice gemellaggio o una mera tolleranza tra supporter, ma un vero rispetto reciproco, che vada oltre il calcio e che non si interrompa alla prima incomprensione. Dal 2006, anno in cui mio figlio è scomparso, tra i tifosi delle due città è nata una bella amicizia, che mi auguro possa rafforzarsi, nel ricordo di Catello, sempre di più. Va detto comunque che lo stadio di Cava è in buona parte inagibile quindi la scelta della Prefettura risponde ad esigenze di prevenzione concrete, che noi non addetti ai lavori magari non conosciamo a fondo. Detto questo, resta la forte speranza di vedere crescere l’amicizia ed il rispetto tra i tifosi di Castellammare e di Cava dei Tirreni, magari rinviando alla gara di ritorno una festa di sport piena, nel nome di Catello. Vinca il migliore!