I furbetti di Vibo Valentia. Sequestrati circa 114.000 euro, in seguito ai controlli effettuati sui percettori del Reddito di cittadinanza.
S
i fa un gran parlare dei percettori del Reddito di Cittadinanza che lo ottengono grazie a dichiarazioni mendaci, non avendone i requisiti, esattamente come i falsi ciechi, i ristoratori che hanno alterato i bilanci, gli imprenditori che hanno fatto lavorare i dipendenti in cassa integrazione e i nostri ricchi politici che si sono aggiudicati i bonus per autonomi in difficoltà, oltre che ripristinare i vitalizi anche per i delinquenti, contrariamente alla norma che lo vietava,per non parlare della decenza, mentre la popolazione si trova in stato di indigenza a causa della pandemia.
Questo bel cappello tanto per dire che quando i genitori sono ladri, difficilmente insegneranno l’onestà ai figli.
Per cui, dove regna la corruzione, come sistema sdoganato nei piani alti, sembra che l’unico modo per vivere,sia fare altrettanto, anzi, se non lo fai, sei cretino…
Sinceramente, solo per una questione di importi e cifre finali, preferiamo quando i nostri amati finanzieri si occupano delle frodi relative ai “piani alti” dove le cifre che sarebbero da recuperare, sono ben più ingenti come sappiamo ma ben vengano tutti i controlli relativi a frodi, false dichiarazioni e soprattutto, la cosa più disgustosa, la sottrazione di fondi, stanziati per i poveri, come i pacchi alimentari che si sono aggiudicati i ricchi amici di svariati sindaci.
Quindi, stavolta ringraziamo il Procuratore Camillo Falvo, che dal GIP del Tribunale di Vivo Valentia, ha ottenuto l’emissione di un sequestro preventivo finalizzato a sottoporre a vincolo reale le somme percepite irregolarmente da parte di alcuni residenti nella Provincia di Vibo Valentia. I soggetti coinvolti, sono 17 e a cifra per la quale viene richiesto il sequestro ammonta a 114.262,81 euro.
Fra questi, troviamo anche svariati delinquenti per gravi reati, oltre a 4 esponenti della ‘ndrangheta, tratti in arresto proprio nell’operazione Rinascita-Scott ed alcuni loro parenti. I “signori” in questione sono, Antonino Barbieri, cognato del boss di Zungri e fratello del Francesco, ritenuto a capo della ‘Nerina di Cessaniti.
Gli altri tre sono Antonino Lo Bianco, Sergio Gentile e Gaetano Loschiavo, rispettivamente del clan Lo Bianco-Barba e Bonavota.
Questi “signori” della mafia, oltre a dimostrarsi dei veri pezzenti, al di là dei rolex che amano sfoggiare, mostrano anche molte similitudini con le classi dirigenti corrotte dei massoni “deviati” i quali sfoggiano gli stessi orologi e lo stesso stile.
Si comprende da questi particolari, da queste affinità come mai, queste due associazioni, si siano congiunte, permettendo ai propri membri di appartenere anche all’altra, generando la nota “santa” e la mafiomassoneria dilagante che invade e rapina il nostro paese, privandolo di ogni risorsa o residua credibilità.
D’altronde una società che rinnega ogni valore, arrivando ad osannare ladri e disonesti solo perché sono ricchi, non ha molte speranze di espansione né di sviluppo.
Quando avranno finito di arraffare tutto il possibile, ucciso ogni forma dimeritocrazia, la scuola, la sanità, la giustizia e la democrazia, ci resta la speranza che i loro discendenti, anziché prendere il vitalizio, dovranno forse inventarsi unlavoro o ricominciare ad arrampicarsi sugli alberi, come atto finale dell’involuzione prodotta.
Ai percettori del Reddito di Cittadinanza, generalmente bistrattati ed additati come nullafacenti, pur avendo tutti i tristi requisiti necessari a riceverlo, vorrei far notare che coloro che li insultano, in molti casi sono gli stessi che eleggono i peggio ladri che ci sottraggono ogni futuro. A loro vorremmo dare parole di incoraggiamento, poiché la povertà, spesso è momentanea e non incide sulla capacità di intendere e volere. Molti migranti hanno potuto ottenere grandi soddisfazioni all’estero, pur partendo con un biglietto di sola andata e senza soldi, facendo leva sulla propria intelligenza e capacità, esattamente ciò che manca a chi per vivere deve darsi a furto, accattonaggio e truffa, fino a quel servilismo tipico di chi non è capace di fare né l’uno, né l’altro.
Se fosse importante sfoggiare intelligenza, cultura, onestà o dignità, al posto del rolex, non potendole comprare con tutti i soldi del mondo, tutto tornerebbe al suo posto naturale in un attimo e il Reddito di Cittadinanza, sostituirebbe in molti casi il vitalizio, con notevole risparmio per le casse dello Stato…
Furbetti del Reddito di Cittadinanza a VV: sequestrati 114.000 euro / Francesca Capretta / Cronaca Calabria