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Castellammare di Stabia

Francesco Friuli: “L’ultima del Taranto prima di salutare la Lega Pro.”

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In esclusiva le dichiarazioni di Francesco Friuli

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el corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese 2.0, abbiamo ascoltato il collega Francesco Friuli di Studio100 TV con il quale abbiamo parlato dell’avversario di domenica delle Vespe che sarà il Taranto.

Da sportivi stabiesi siamo vicini al popolo di Taranto che ha vissuto una tragedia sportiva con questa retrocessione in serie D, che è stata un pò annunciata:

È stata una retrocessione annunciata anche rispetto a quello che dicevamo all’andata, dovevamo avere delle risposte in questo girone di ritorno dopo la partita contro la Juve Stabia. A dicembre c’era un altro tecnico, Prosperi, che comunque non aveva sciolto la riserva un pò in tutti noi, la squadra veniva da due vittorie consecutive contro Monopoli e Vibonese, però bisognava capire dal mercato come avrebbe poi operato. In effetti poi il Taranto ne è uscito ridimensionato e non ha sfruttato al meglio il mercato di gennaio. Ha perso delle occasioni e non ha compiuto quel salto di qualità utile per potersi salvarsi, in più poi ci mettiamo la triste vicenda che è successo circa un mese fa, ovvero l’aggressione ai calciatore del Taranto, e la frittata è stata fatta. Da 11 calciatori titolari ne sono stati tolti 3 per una squadra che stava lottando per centrare l’obiettivo salvezza e da lì in poi c’è stato il crollo ed ecco che la retrocessione si è compiuta.

I calciatori citati, hanno lasciato in seguito all’aggressione o per altri motivi?

Teoricamente tutto é accaduto dopo l’aggressione e i calciatori hanno presentato dei continui certificati medici. Sicuramente la gestione del momento non è stato dei migliori da parte della società, secondo ciò che abbiamo potuto appurare a quel punto i calciatori sono andati via. Sicuramente ne è venuta fuori una situazione difficile perché poi il Taranto da quel momento in poi non ha più vinto racimolando un solo punto contro la Virtus Francavilla, e una serie di sconfitte che l’hanno portato da un +4 sulla zona playout ad arrivare alla retrocessione diretta con una giornata d’anticipo. Il Taranto si è fermato lì, però va detto che questo crollo è responsabilità di qualcuno, quando ci si è affidati a delle persone non competenti. Inizialmente non c’era un vero e proprio direttore sportivo e di conseguenza il Taranto è stato ridimensionato, la società ha speso tanto nel mercato estivo e poi a gennaio si è speso poco perché bisognava andare a togliere alcune elementi che incidevano sul bilancio della società, e non rescindendo nessun contratto di fatto non è arrivato nessuno. Inoltre il caso Musacci nelle ultime ore di mercato é stato poi davvero paradossale.

L’ex Campilongo in occasione dell’ultima gara allo Iacovone è stato un po criticato in quanto qualcuno voleva che non doveva inferire contro la sua ex squadra. In città hanno affermato che si è tolto una pietra dalla scarpa, sei d’accordo con questo affermazione detta da qualcuno?

Assolutamente no. Credo che Campilongo abbia detto la sua verità, quella che ci aspettavamo un po’ da tutti dallo scorso campionato. Una verità che non avevamo mai sentito, ovvero circa la rottura dei rapporti con questa proprietà, una verità simile a quella dichiarata da Ciullo, quindi possiamo dire che “le due verità” sono contro questa proprietà, vera responsabile di tutto.

Per quanto concerne il prossimo futuro, già si parla di una cordata romana capeggiata da Petrosino, ex direttore generale del Martina Franca, il quale avrebbe proposto un’offerta che poi in effetti è stata rifiutata dal Taranto. Ci puoi dire qualcosa in merito?

Si c’è stato questo interessamento da parte di Petrosino cosi come è stato rimarcato il tutto da blunote.it, il quale ha ricevuto la smentita del Taranto e a sua volta l’organo di informazione ha smentito il Taranto. É stata una mattinata sportivamente parlando abbastanza strana. Tutte queste smentite reciproche fanno capire che allora qualcosa di vero c’è, altrimenti non si saprebbe né della notizia e né della contro smentita. A parte ciò qualcosa di vero ci sarà così come per l’interessamento da parte del patron Campitiello della Cavese. Interessato al Taranto ci sono anche altri nomi che stanno circolando nelle ultime ore e vedremo se si arriverà ad una soluzione da proporre per il passaggio societario, anche perché bisognerà capire se c’è la voglia della società di lasciare. Una società che fino alla partita contro la Juve Stabia non parlerà, e i pensieri della proprietà verranno emessi solo dopo la partita contro le vespe. Al momento non sappiamo se vi è l’intenzione di andar via, di certo hanno smentito l’interessamento, lasciando tanti dubbi su quanto possa durare questa proprietà.

Abbiamo potuto apprendere dai social, dopo la delusione scaturita dalla retrocessione, che i tifosi se la sono presa un po’ con tutta la società e il più bersagliato è stato l’avvocato Bongiovanni. Come mai questo attrito con la piazza?

Innanzitutto bisogna dire che la proprietà domenica contro la Vibonese non era presente allo stadio, la società è stata bersagliata già da molte settimane. La contestazione é iniziata dall’ultima partita in casa contro il Monopoli e comunque la proprietà è latitante da diverse settimane. I più bersagliati sono stati il Presidente e l’avvocato Bongiovanni. Chi ha avuto modo di vedere la partita, avrà notato che la protesta non era rivolta alla società assente, ma sono stati contestati tutti i calciatori da parte di un pubblico non numeroso, viste le sole 450 presenze di spettatori paganti che hanno segnato il minimo stagionale dal 1993. All’epoca la squadra retrocesse dalla serie B con una società in dissesto, invece questa  retrocessione è figlia di una società non in difficoltà. Davvero paradossale perché la società non è in crisi e al tempo stesso negli ultimi anni ha avuto sette cambi tecnici. Ha acquisito la promozione in Lega Pro attraverso un ripescaggio. Purtroppo non ha saputo gestire alcune situazioni all’interno dello spogliatoio.

Conoscendo Ciullo, persona pacata, siamo rimasti colpiti dalla sua conferenza stampa dopo la gara con il Monopoli. Vederlo scagliarsi contro l’ambiente, che a suo dire non sottolineava a sufficienza le difficoltà che ha dovuto affrontare da solo con la squadra, ci ha provocato una strana sensazione: Ciullo sicuramente è una persona pacata, per quanto mi riguarda è la seconda volta che ho sentito il mister sfogarsi in questo modo. La prima volta a Martina Franca quando allora veniva da una situazione economica difficile e loro si allenavano in giro sui campi della provincia di Taranto, con questo giusto per far capire che non è stata la prima volta di Ciullo, il quale è una persona tranquillissima. Lui voleva mettere in evidenza la situazione attuale, ovvero che senza i calciatori aggrediti la squadra non avrebbe mollato, di fatto si è depotenziata, visto che sul piano tecnico-tattico vi erano calciatori “leader” dello spogliatoio.  Se prima era già praticamente al limite tecnico minimo, a quel punto Ciullo si è trovato in netta difficoltà, con un organico che sicuramente non era stato scelto da lui, visto che è arrivato dopo il mercato di riparazione (non ha potuto fare nemmeno qualche movimento di mercato). Si è ritrovato con una squadra senza tre perni e soprattutto lui ha affermato in questo suo sfogo che prima del suo arrivo non c’era stata nessuna contestazione di violenza. Ricordiamo che con il suo arrivo, in 6 gare aveva ottenuto 2 vittorie 2 pareggi e 2 sconfitte, e proprio in base a questi risultati il tecnico non è riuscito a darsi una risposta sul perchè sia potuto accadere l’aggressione ai suoi calciatori. Sfogo comprensibile, il tecnico consapevole delle difficoltà, non ha mai saputo il perché di questa aggressione dopo che la squadra stava uscendo da questa situazione difficile dì classifica.

Che Taranto si presenterà a Castellammare, verrà una squadra dimessa oppure proverà a dimostrare uno scatto di orgoglio in quest’ultima partita di campionato? Con tutta schiettezza credo proprio che sarà un Taranto dimesso, proprio perché l’ha dimostrato in queste ultime giornate. Non ha mai cercato di fare uscire l’orgoglio, di fatto è mancato in tutte le partite, forse ad eccezione del derby contro la Virtus Francavilla, terminato con un pari in trasferta. Purtroppo questa è una squadra che subisce tanti rigori, una media di un rigore a partita; l’ultimo clamoroso contro il Melfi, rigore netto per un evidente ingenuità del difensore Balzano al minuto 93esimo. Questa stagione deve finire al più presto. Possibile ripescaggio?  Non credo, sarà difficile in virtù delle regole sul ripescaggio. In questi giorni si è parlato molto del problema che sta avendo il Messina in merito alla sua fideiussione, ma non credo che possa rischiare la retrocessione all’ultimo posto, al massimo subirà un paio di punti di penalizzazione. Ipotesi impossibile, e se pure dovesse accadere che il Taranto riuscisse ad evitare l’ultimo posto anche con un eventuale playout, non ci sono speranze, è una squadra debole che ha dimostrato fino adesso di non saper reagire, forse anche stanca di tutto ciò che si è venuto a creare nell’ultimo mese. Mi auguro un presto ritorno in Lega Pro, questa volta con competenza visto che quest’anno sono stati commessi troppi errori. Una società che ha speso tanto e male perché con un mercato anche inferiore a quello fatto in quest’estate poteva permettersi di ottenere la salvezza con il minimo sforzo, in considerazione di altre squadre sicuramente inferiore allo stesso Taranto.

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