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Castellammare di Stabia

Finalmente ci siamo, il reato di omicidio stradale è Legge.

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Giustizia futura e non giustizialismo Legge perfettibile è una necessità sociale.
Siamo spesso capaci di indignarci quando arrivano notizie di incidenti stradali gravissimi. Ma poi, passato il clamore mediatico, tutto torna come prima e le famiglie delle vittime uniscono al dolore per la morte dei propri cari la beffa di una giustizia ingiusta. Finalmente ci siamo, il reato di omicidio stradale è legge, come questo Governo aveva promesso. È una soddisfazione aver visto concretamente mantenere un impegno preso guardando negli occhi le madri, i padri, gli amici di troppi ragazzi uccisi per strada, come a cui oggi va il mio pensiero. È una soddisfazione dare a tutti noi una legge giusta, sacrosanta, che prima di tutto vuole prevenire, impedire che ci si metta alla guida quando non si è in condizioni di farlo, far capire che in gioco c’è la vita. È punire severamente chi non si preoccupa di far male ad altri, in spregio delle regole del codice della strada. Andiamo avanti, anche da questo passa il percorso per un Paese più giusto. Adesso il Senato ha approvato la legge. E un pensiero, va alle famiglie delle vittime degli incidenti stradali che ho incontrato in questi mesi. Adesso avanti tutta. Se ci crediamo davvero, l’Italia può diventare un Paese migliore. Con l’approvazione da parte del Senato del ddl si introducono e disciplinano i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali dando finalmente risposta ad un’esigenza di giustizia estremamente diffusa nell’opinione pubblica. È come se ogni anno scomparisse nel nulla un intero paesino di montagna. E ogni cinque anni si estinguesse completamente una città di 32.000 abitanti. Numeri che sfuggono spesso ai consueti bollettini di fine week-end, ma che fanno rabbrividire, soprattutto se guardati nel loro complesso. La strada resta infatti un killer feroce, capace di mietere silenziosamente in Italia, ogni anno, più vittime degli attentati alle Torri Gemelle di New York, dell’Aids e degli infortuni sul lavoro. Per capirlo basta andare a ritroso: vedere in ogni vostra Regione da gennaio 2016 quanti morti… Tuttavia rimane la necessità di un’adeguata opera di prevenzione e di educazione nonché una capillare campagna di sensibilizzazione con l’incremento dei controlli da parte delle Forze di Polizia locali e nazionali e una consapevole responsabilità della buona messa insicurezza-manutenzione delle nostre strade, spesso trappole di morte. Voglio esprimere ancora una volta il mio sentitissimo grazie ai volontari della Protezione Civile e al 112 ex 118 e, un sincero grazie anche ai poliziotti della stradale e soprattutto a tutti quei vigili e vigilesse delle nostre grandi e piccole Città. E un raro, sentito, GRAZIE, al nostro Legislatore.
Redazione Lombardia / Celso Vassalini – Volontario Vice Presidente Aifos Protezione Civile.
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