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Eventi da seguire su Facebook: Volto Manifesto live 

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Sabato 15 Maggio 2021 alle ore 18:00 sulla pagina Facebook Il corpo delle donne il documentario Volto Manifesto , sulle modificazioni del volto nell’era digitale.

Eventi da seguire su Facebook: Volto Manifesto live 

Il documentario Volto Manifesto ideato da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, sarà visibile in esclusiva sulla pagina Facebook Il corpo delle donne, sabato 15 maggio in diretta alle ore 18:00.

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ema del documentario è il Volto, oggigiorno oggetto delle modificazioni nell’era digitale per via delle operazioni chirurgiche -sempre più in voga- e delle app.

Il “trucco” di queste app è l’indirizzarci verso una “Bellezza” omologata, stereotipata sulla moda del tempo in cui viviamo, così mentre crediamo di “renderci unici” in realtà diventiamo una faccia qualunque che somiglia a tutte le altre.

Uno dei mali del nostro tempo, come racconta il documentario è la “dismorfia da selfie”, la paura di non sentirsi all’altezza degli standard di bellezza social da cui segue la non accettazione di sé (sempre più giovani si rivolgono alla chirurgia estetica per rendersi uguali all’immagine di sé ottenuta utilizzando le app).

Il progetto di Volto Manifesto è quello di ridare valore alla differenziazione del volto e alla sua unicità, invitare dunque ad un dialogo collettivo e condiviso su questo tema, per creare consapevolezza non soltanto tra i giovani, ma tutti noi indipendentemente dall’età.

In Italia di questo non se ne parla, così come non si parla di avatar, robot e androidi, sex dolls con intelligenza artificiale, applicata a robot con volti e corpi che sembrano umani.

In questo documentario, della durata inferiore ai 30 minuti, è possibile una vera e propria “immersione nella riflessione” a seguito della quale è inevitabile non volerne parlare, discutere, confrontarsi.

Gli spunti di riflessione sono veramente tanti, riguardano maschi e femmine ugualmente.

Nell’immediato si percepisce che l’ossessione di quest’epoca è “fermare il tempo”, ciò si riflette nel voler “fissare il volto” nell’immagine che più ci piace e nella quale vorremmo “restare” e essere visti.
Ne consegue quindi nella paura della morte, della fine, dell’ignoto: ci si “intrattiene” immergendosi nel “presente”, nell’immediato, “forzandosi” a dimenticare che in realtà il presente non esiste, ogni attimo che passa diventa passato, e questo il nostro corpo lo sa bene, così come il nostro volto, che cambiando, lo Racconta.

Con un mercato della moda e del beauty che impongono le mode del momento, e con l’incapacità di “sapersi prendere cura di sé coscienziosamente” si finisce con il rincorrere sempre un modello stereotipato di bellezza. Ci si guarda allo specchio con gli standard imposti da fuori, dimenticandosi che l’immagine riflessa allo specchio meriterebbe di essere celebrata e rispettata.

Anna Magnani lo aveva capito non solo perché attrice, ma innanzitutto come Donna: lei sì che ci teneva alle sue rughe -alla sua storia-, perché è la sua storia e il suo vissuto – e l’esserne consapevole- ad averla resa Unica e Bella.

Impera dunque l’ossimoro per cui vogliamo “stabilizzare” il nostro corpo e il nostro volto per rientrare nei modelli precostruiti dalle app e dalle mode: nel mentre però il nostro corpo cambia e il nostro volto pure, riflettendo le nostre frustrazioni, stress e paure… E non importa quante volte il bisturi agirà sulla pelle, prima o poi la Natura avrà il sopravvento, in un modo o nell’altro.

Il messaggio del documentario è universale: c’è bisogno di fermarsi e riflettere sul senso della nostra Vita e con quale sguardo, con quale Volto vogliamo guardare al nostro Futuro.
C’è bisogno di riscoprirsi e riconoscersi nel volto che abbiamo, accettandolo e imparando ad esserne responsabili con amore e rispetto. Avere cura delle “cicatrici” che ci hanno segnato, senza debellarle per vergogna del giudizio altrui, ma perché ci sentiamo di volerlo noi e basta.

Rispetto alla questione degli avatar e sex dolls con intelligenza artificiale, si rende evidente un’altra questione: quella dell’incapacità a relazionarsi, e le difficoltà nel vivere la sessualità.

In Italia in questi anni, purtroppo, sono molti / troppi gli episodi di cronaca in cui si riportano vicende di violenza sessuale a danno prevalentemente di donne: ancora oggi nel 2021, persino in un paese “civile” come il nostro, permangono e resistono atteggiamenti violenti da parte di molti uomini, in cui il sesso è inteso come atto di potere, sottomissione, umiliazione nei confronti della donna.

Dove rischiamo di arrivare se sempre di più saranno i fruitori di sex dolls con intelligenza artificiale con cui si “sentiranno liberi” di vivere il sesso (?) così come gli pare?

Questi e molti altri gli spunti di riflessione di questo documentario.

Lorella Zanardo è attivista per i diritti delle donne, docente e autrice del documentario “Il corpo delle donne”, ha curato la scrittura del documentario che ha ideato insieme a Cesare Cantù che si è occupato del montaggio di “Volto Manifesto”.

La visione del documentario prevista per sabato alle ore 18:00 sulla pagina facebook “il Corpo delle Donne è esclusiva, dato che partecipa a diversi festival internazionali – ha già vinto il Remi Award al WorldFest di Houston International Film Festival 2020.

 

Stéphanie Esposito Perna / Redazione Campania

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