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ESCLUSIVA – Mainolfi: “I nostri ragazzi stanno crescendo: i conti alla fine”

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Queste le sue parole in esclusiva

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a Juve Stabia e l’attività di base: è da qui che si comincia a forgiare i campioni del futuro. Abbiamo incontrato Saby Mainolfi, coordinatore attività di base SS Juve Stabia, persona squisita e competente che tra i vivai del calcio italiano viene molto apprezzato per le sue capacità lungimiranti sui giovani calciatori.

Il settore di base della Juve Stabia giorno dopo giorno riesce a stupire, qual è il segreto?

“Il segreto non esiste, c’è voglia di lavorare e di portare avanti un discorso prettamente legato al calcio, coinvolgendo sia scelte sui singoli calciatori, sia metodologie d’allenamento che possano risaltare la tecnica, l’intensità e l’integrazione tra i vari atleti provenienti da province diverse”.

Non ti puoi nascondere: molti operatori parlano delle “Vespette”…

“Il merito non può essere di una persona sola, ma va attribuito a tutto il gruppo di lavoro, dal Direttore Turi, al capo osservatori Maresca, al segretario Esposito, ai tecnici Santaniello, Cocchiarella, Volpe, Russo, Petrillo, ai dirigenti Zullo e De Vincentis. Se la squadra funziona i meriti arrivano, fa piacere sentire parlare del nostro operato, ma spero che sia l’inizio di un progetto: per tirare le somme bisognerebbe attendere almeno un triennio”.

Lo staff dell’attività di base, la chiama “Maestro”, può dirci il motivo?

“Nel gergo calcistico si usa spesso la parola Direttore, da un senso di “anzianità”, quindi scherzando con le persone le invito a chiamarmi con più confidenza; un nostro tecnico mi ha iniziato a chiamare Maestro e così è andata”.

In queste festività le squadre da lei coordinate hanno raggiunto le finali in tutti i tornei disputati, un ottimo traguardo

“Direi che possiamo essere soddisfatti, ci siamo confrontati con altre realtà professionistiche e abbiamo dimostrato il nostro valore. Nel calcio bisogna sempre migliorarsi e soprattutto mai esaltarsi nei momenti positivi e mai abbattersi nei momenti negativi: ora dobbiamo lavorare spediti fino al 15 giugno, poi valuteremo il tutto”.

Sappiamo che lei è un grande estimatore del compianto Cruijff, cosa le ha insegnato il suo mito?

“Cruijff ha portato grandi novità al calcio e ho assimilato due cose in particolare: il calcio è il gioco più facile al mondo e la tecnica e la creatività sono la sua bellezza”.

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