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ESCLUSIVA – L’ex Infantino: “Ad Ischia ho vissuto sei mesi stupendi”

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Saveriano Infantino l'ex di turno
Saveriano Infantino l’ex di turno

Sono stati sei mesi stupendi per me, al di là dei gol che ho realizzato, ho stretto un ottimo rapporto con la piazza e i tifosi. Mi sentivo proprio a casa”. Queste le dichiarazioni di Saveriano Infantino,ai nostri microfoni, attaccante classe ’86 di Tricario soprannominato l’Ariete, arrivato ad Ischia nel mercato di gennaio nella stagione del 2015, ha vissuto sei mesi ad Ischia indossando la maglia gialloblu. L’esperto attaccante realizzò 11 reti in 17 presenze contribuendo alla salvezza in Lega Pro degli isolani. Quest’anno nella prima parte di stagione ha vestito la maglia della Carrarese siglando 8 reti in 11 presenze per poi passare al Matera Calcio dove fin’ora ha totalizzato 8 reti in appena 13 presenza, numeri da vero bomber di area di rigore. L’Ariete domenica, contro l’Ischia allo stadio IIX Settembre, sarà l’ex di turno.

Saveriano domenica affronterai da ex l’Ischia, che partita sarà?

“Certamente sarà una partita importante. Ischia è stata una tappa fondamentale nella mia carriera, mi ha lanciato perché da quando sono arrivato lì  ho segnato 11 gol”.

Facciamo un salto indietro. Sei arrivato ad Ischia nel mercato di gennaio con mister Maurizi che ti ha voluto fortemente. Grazie anche ai tuoi gol hai trascinato l’Ischia verso la salvezza. Che ricordi hai quando indossavi la maglia gialloblu e cosa ti spinse a sposare il progetto Ischia?

E stata un’emozione unica indossare la maglia dell’Ischia. Sono stati sei mesi stupendi per me, al di là dei gol che ho realizzato, ho stretto un ottimo rapporto con la piazza e i tifosi, mi sentivo proprio a casa. Con mister Maurizi ho un ottimo rapporto che va oltre quello tra il giocatore e l’allenatore ; in più il mister  mi ha dato tanto quando sono stato lì perché mi ha fatto crescere ancor di più come giocatore”.

Da quando hai lasciato Ischia, hai continuato a segnare prima con la Carrarese e poi al Matera. Come la giudichi la tua stagione?

Dopo l’intoppo con la Torres, ho incominciato a giocare il 16 ottobre la prima partita con la Carrarese prima di passare e ritornare a Matera. La mia stagione penso sia positiva, vorrei cercare di chiudere arrivando a 20 gol”.

Dopo la salvezza ottenuta in quel di Aversa si pensava che la società confermasse la maggior parte dei giocatori e invece si è smantellato tutto, ripartendo da zero. Cosa è successo, ti aspettavi tutto ciò?

Onestamente mi aspettavo che la società mantenesse almeno sei- sette giocatori con qualche giovane interessante. Ti ripeto,  mi aspettavo la riconferma di qualcuno però poi non so se sono state scelte della società o per il tetto ingaggi. Ero a conoscenza che volevano costruire una squadra giovane, noi però alla fine del campionato siamo andati via tutti quanti”.

Il popolo gialloblu ti porta ancora nel cuore perché hai dimostrato tanto in campo, onorando la maglia gialloblu. Spesso ti rivorrebbero qui di nuovo a giocare, cosa senti di rispondere ai tifosi?

Il messaggio che lancio ai tifosi è questo: ad Ischia ho vissuto sei mesi stupendi ed Ischia  rimarrà nel mio cuore. Da quando sono arrivato ad Ischia e ho indossato la maglia gialloblu il mio rendimento in campo aumentava partita dopo partita. Spero che i tifosi continuino a sostenere la squadra perché è una cosa che appartiene a loro, con l’auspicio di incitare la squadra in vista dei play-out per raggiungere la salvezza”.

Ad Ischia quest’anno le cose non sono andate nel verso giusto per una serie di scelte societarie e programmazione sbagliata, eppure ad Aversa erano più di 400 tifosi a sostenere la squadra nei play-out per mantenere la categoria. Ora lo stadio “Mazzella” è completamente deserto e in vista del doppio confronto che attende l’Ischia ai play- out è un chiaro campanello d’allarme, cosa ne pensi?

Alla fine penso che i tifosi sono attaccati alla maglia dell’Ischia, è un pubblico caldo e quindi  vedendo le partite si accorgono che non c’è una programmazione societaria per cui lasciano vuoto lo stadio, e non  incitano più  la squadra… Vivono di calcio e se vedono che non c’è un futuro societario con una programmazione alla spalle,  queste decisioni ne sono una conseguenza ”.

Non so se sei a conoscenza che la squadra per tutta la stagione si è allenata a Napoli, lontano dal proprio territorio, ma soprattutto dai tifosi, un tuo giudizio su questa decisione?

E’ normale che se la squadra non vive il territorio, i tifosi non sentono la squadra e non trovano un legame per viverla tutti i giorni. Loro si sono sentiti messi da parte per delle scelte che ha fatto la società e questo ha scaturito anche il motivo per cui oggi lo stadio  “Mazzella”  è vuoto” .

C’è qualche giocatore che temi nell’Ischia?

L’Ischia ha avuto qualche problema ad inizio stagione con qualche infortunio di troppo, però loro nel reparto d’attacco hanno giocatori forti. Le squadre che devono salvarsi in questo momento sono avversari ostici da affrontare perché mettono in campo quella cattiveria e grinta in più per cercare di conquistare più punti possibili”.

Un pronostico per domenica?

“(Ride) Non lo posso fare….”. Se dovessi segnare non esulterò perché Ischia è la squadra che mi ha aiutato ancor di più a crescere e raggiungere obiettivi importanti. Mi sono trovato in un ambiente caloroso”…

Simone Vicidomini 


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