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ESCLUSIVA – Capalbo, referente Actionaid: “Via al progetto ‘Agente 0011’, vi spiego di cosa si tratta. Sarà una sfida continua”

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Agente 0011: Actionaid per la cooperazione e lo sviluppo per il territorio di Napoli.

Actionaid è un’organizzazione internazionale e indipendente, impegnata nella lotta contro la fame nel mondo, la povertà e l’esclusione sociale, che da oltre 40 anni, in tutto il mondo, aiuta le comunità in difficoltà a crescere da sole e a garantirsi migliori condizioni di vita. In Italia Actionaid lavora insieme a 65.000 attivisti e 142.000 sostenitori per contribuire al cambiamento, e grazie a queste persone e al supporto dei donatori, delle aziende e delle fondazioni, che è stato possibile realizzare 25 progetti sul territorio italiano e più di 200 in Africa, Asia e America Latina. I progetti di ActionAid in Italia, attuati in collaborazione con associazioni, enti locali e aziende, hanno l’obiettivo di promuovere la giustizia sociale attraverso interventi diretti di supporto e monitoraggio, ma anche attraverso azioni di sensibilizzazione di giovani e adulti sui temi dei diritti e della povertà. La redazione di ViViCentro.it ha raggiunto Daniela Capalbo, referente per Actionaid Napoli, ci racconta la sua esperienza.

-Ciao Daniela, parlaci di te. Quali sono stati i tuoi studi e le tue esperienze lavorative?
Mi sono laureata in “Cooperazione e sviluppo dell’euromediterraneo” all’ Università degli studi di Napoli Federico II, e poi mi sono specializzata in “Cooperazione Internazionale allo sviluppo” all’Università degli studi di Napoli L”Orientale. Durante gli studi ho trascorso degli anni in Spagna, a Siviglia, in cui ho lavorato per un’agenzia di euro-progettazione nell’ambito della mobilità. Sono tornata in Italia ma ho continuato a cercare opportunità di lavoro all’estero, riuscendo a lavorare per una ONG in Marocco. Tornata a Napoli, mi sono dedicata a “Parsud” ovvero “l’Orientale per la partecipazione e i Sud del mondo”, un’associazione che ho fondato insieme ad altri studenti dell’Orientale, grazie all’ausilio della Professoressa Ianni, docente di “Cooperazione decentrata e non governativa”. Attraverso questa associazione abbiamo cominciato a fare delle ricerche sullo status quo della cooperazione a Napoli e a condividerle con le istituzioni locali, ma non solo, siamo riusciti ad andare oltre la rete cittadina, siamo stati invitati all’università di Perugia per partecipare ad un workshop sulla cooperazione in cui abbiamo presentato una ricerca sulla diaspora e lo sviluppo. Abbiamo sempre cercato di seguire questa passione, cercando di portare avanti qualcosa di nostro.

-Come è iniziata la tua esperienza per Actionaid?
Nell’ambito del lavoro di Parsud ho conosciuto Actionaid con cui lavoro da un anno e mezzo come referente territoriale. Il mio compito è quello di occuparmi dello sviluppo delle relazioni con gli stakeholders locali e di coordinare i progetti che vengono implementati nell’area. Sono progetti che riguardano il lavoro con le scuole per favorire l’inclusione sociale e la sensibilizzazione sulle sfide globali.

-Attualmente sul territorio di Napoli, Actionaid ha progetti in cantiere?
Si, il progetto “Agente 0011: gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo) che coinvolge un partenariato molto ampio, partecipano ActionAid, Amref, Asvis, Cesvi, Cittadinanza Attiva, La Fabbrica, Vis, nonché – nell’ambito delle progettazioni territoriali – la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Torino, l’Università Cattolica di Milano e Tam Tam d’Afrique. Il progetto coinvolge Napoli per attività specifiche che svolgeremo in cooperazione con Archi intorno (ONLUS), Napoli Pedala, l’università l’Orientale, le scuole ITIS Da Vinci, l’Istituto comprensivo Porchiano – Bordiga di Ponticelli e l’Istituto Comprensivo D’Aosta – Scura. Gli Obiettivi di Agente 0011 segnano il superamento dell’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale, a favore di una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo: tutti i paesi, tutti i settori (governi, imprese, società civile) e tutte le persone sono chiamate a contribuirvi, anche e soprattutto il mondo della scuola. A Napoli il progetto abbraccia l’obiettivo 11 sotto l’ambito della sostenibilità sociale e ambientale.

-Per concludere, volevo chiederti, in riferimento anche a progetti passati svolti a Napoli, che tipo di feedback hai avuto, positivi o negativi?
Napoli è una società in fermento e lo è sempre stata dal punto di vista culturale, artistico e anche dal punto di vista della cittadinanza attiva. Le scuole con le quali collaboriamo sono scuole di frontiera e la dimensione principale che è presente nei progetti e nelle interazioni con gli attori locali è una dimensione volta all’apprendimento reciproco, ciò significa che attraverso il progetto tu insegni qualcosa ad altri e altri insegnano qualcosa a te, e lo stare insieme e come si sta insieme genera il cambiamento positivo. Per quanto riguarda il lavoro con le scuole, ci sono dirigenti di frontiera, persone fortemente in gamba che tutti i giorni, nel loro quotidiano, nel loro operato, sono, in quale modo, attori dello sviluppo e del cambiamento della città. Certamente ci sono sfide continue, vogliamo fare in modo di superare la frammentarietà degli interventi e anche di creare reti, non sotto il nome di “qualcuno” ma sotto quello di tutti gli attori che sono protagonisti del cambiamento della città e che soprattutto credono in tale cambiamento.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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