span style="text-decoration: underline">I nuovi soci di maggioranza Emanuele d’Abundo ed Umberto Buono hanno preso contatto con l’Ischia. Nel primo pomeriggio hanno visitato lo stadio Enzo Mazzella, dove hanno conosciuto mister Isidoro Di Meglio e tutti i protagonisti che in questi mesi hanno permesso la Rinascita del calcio nel comune di Ischia.
Emanuele d’Abundo, apparso in verità anche un po’ emozionato, si è intrattenuto con i presenti ed ha spiegato i suoi progetti per l’Ischia: ” Il nostro obiettivo è quello di strutturare una società che resti nel tempo. Non conta nulla spendere diversi milioni e poi dopo un paio di anni andare via. Significherebbe non aver fatto nulla. Ritornare a zero. Invece bisogna strutturare una società per farla durare nel tempo, al di là che ci sia io o un altro. Una società che deve restare sull’isola, con giocatori isolani. Almeno mi piacerebbe vedere una società che non va a prendere giocatori al di fuori dell’isola o che abbia solo giocatori della terraferma. Perché in queste realtà è bello coinvolgere la popolazione locale e di conseguenza gli spettatori che vengono allo stadio ad assistere ad uno sport che è anche uno spettacolo. La gente deve venire al Mazzella per divertirsi e si diverte se vede giocare in squadra gli amici, i parenti… La strutturazione della società passa anche attraverso una scuola calcio, per creare un movimento attorno al nome dell’Ischia. Per fare questo chiederò l’aiuto di Enrico Scotti e di tutti quelli che fin qui hanno seguito l’Ischia. Io sono un appassionato, ma sono anche un neofita in quanto non mi sono mai occupato di società di calcio. Speriamo in futuri successi, ma senza avere la fretta di andare domani in Serie C. Mi hanno insegnato a non fare mai il passo più lungo della gamba. Per questo ribadisco che i primi investimenti non saranno per la prima squadra e per comprare giocatori forti, ma per strutturare la società, per la scuola calcio e per organizzarci al meglio. Poi verrà da se che tutto questo favorirà la prima squadra.”
In conclusione D’ Abundo ha poi tenuto a precisare, anche virtù di cosa è accaduto nella storia recentissima dell’Ischia, che: ”La società che andremo a comporre dovrà essere come una casa di vetro. Non avremo nessun interesse a nascondere alcunché. Quello che faremo, dovrà essere pubblico e trasparente. La squadra dovrà restare sempre sull’isola, senza che qualcuno la possa portare in altri posti…”
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