Elezioni Milano. L’allestimento dei seggi e la festa del 2 giugno. Risultato: un maxiponte più lungo di Pasqua, con il ballottaggio durante gli esami di terza media. Le maestre: “Gli ultimi giorni sono un momento prezioso, così non si ha rispetto del nostro lavoro“
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er la maggior parte delle scuole l’intreccio della festa del 2 giugno con la chiusura per le elezioni si trasforma in un super ponte lungo quasi come le vacanze di Pasqua, proprio quando l’anno scolastico è lì lì per finire. Ma ci sono istituti dove i seggi anticipano, di fatto, la fine dell’anno scolastico a maggio, con un solo giorno per rientrare in classe e augurare a tutti – tra feste, gare, giochi – buone vacanze. Fuori dai cancelli, sulle bacheche di Facebook, nei forum dei genitori milanesi si scatena l’ira di presidi, insegnanti. E delle famiglie che non sanno dove lasciare i figli: “È l’ora di smetterla di usare sempre le scuole dei più piccoli per le elezioni”.
Le proteste degli istituti scelti come sede di seggio non sono una novità. Ma per questa tornata elettorale le coincidenze del calendario stanno esasperando gli animi più del solito: il 2 giugno cade di giovedì. Un ponte già lungo per chi aveva deciso di tenere a casa gli studenti fino a domenica. Per centinaia di scuole milanesi dove verrà scelto il futuro sindaco di Milano (la maggior parte elementari) si è aggiunto, d’obbligo, il lunedì, quando si chiuderà lo spoglio. Peccato che la fine delle lezioni sia fissata esattamente 48 ore dopo, l’8 giugno.
“È da anni che si parla di non usare le scuole dei più piccoli come sede di seggio: per le famiglie è un disagio enorme. Eppure siamo da capo”. A parlare è Catia Di Gennaro, preside della Galvani, vicino al Pirellone: in tre scuole su quattro del suo comprensivo – fra cui la primaria Casati e la media San Gregorio – si vota. “Il Comune ci aveva chiesto di tenere chiuso perfino il martedì per completare lo smantellamento – aggiunge Giovanna Mezzatesta, a capo della Rinnovata – una richiesta senza senso: come si può pensare di interrompere le lezioni così a lungo?”. Sono tante le scuole che sono riuscite a trovare un accordo con i consigli di Zona per accorciare, almeno di un giorno, la chiusura elettorale suggerita da Palazzo Marino. Dalla primaria di via Zuara a quella di via Scrosati, dalle elementari di via Spiga a quella di via Giusti a ridosso di Chinatown, dalla Cadorna alla Pertini.
Dopo il voto aule, corridoi e bagni vanno puliti e disinfettati. Operazioni che verranno fatte all’alba, permettendo così a bambini e maestre di tornare a scuola martedì. C’è però chi ha scelto (o ha dovuto scegliere) una strada diversa, come il comprensivo Falcone Borsellino di viale Sarca o il Leonardo da Vinci, in Città Studi, dove si rientra a scuola per un solo giorno prima delle vacanze. Con buona pace del disappunto delle maestre: “Gli ultimi giorni di scuola sono un momento prezioso, così non si ha rispetto del nostro lavoro”.
Ma i problemi non si chiudono con il voto del 5 giugno. “C’è il ballottaggio proprio durante gli esami di terza media, un disastro” spiega Mario Uboldi, dirigente delle scuole del comprensivo Pascoli, in zona corso Vercelli. Una cosa è certa, assicurano tutti: “Alla prossima giunta chiederemo di aprire un tavolo su questo per cambiare le cose”.
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