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Castellammare di Stabia

Diminuzione arenile; la perdita di un diritto e di un piacere

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n tutta Italia si sta diffondendo sempre più la diminuzione dell’arenile; la situazione può scatenare gravi conseguenze per il paese

L’accesso libero a stabilimenti balneari è un diritto che dovrebbe essere maggiormente protetto; a causa di tale negligenza non solo si vengono a creare problemi con l’Unione Europea, ma anche con i cittadini che vorrebbero trascorrere una giornata di relax e che si ritrovano ad avere a che fare con un giro di attività illecite

Una situazione preoccupante e dilagante

La denuncia da parte di Legambiente evidenzia il notevole aumento delle concessioni balneari rispetto agli anni precedenti, soprattutto in Liguria, Emilia-Romagna e Campania.

La riduzione progressiva diminuzione di spiagge libere ha generato non pochi grattacapi al paese, il quale ha ripetutamente violato importanti direttive europee.

Legambiente ha raccolto e diffuso i dati di questa problematica; secondo tali dati, nel 2018 vi sono state circa 10mila concessioni, mentre attualmente se ne contano più di 12mila.

Diversi sindaci si sono espressi sulla questione per cercare una soluzione al problema; Rosario Lapunzina, sindaco di Cefalù, ha raccontato di come il distaccamento tra spiagge libere e attrezzate sia passato in pochi anni da 100 metri a 25 metri.

Alcuni studi sugli ambienti hanno dimostrato come l’erosione della costiera e la presenza di tratti non balneabili contribuiscano ad acuire il problema.

Come già detto, l’Italia ha infranto alcune direttive europee negli ultimi anni, cosa che ha comportato diverse sanzioni economiche.

L’unione Europea ha emanato, tempo addietro, la direttiva Bolkestein; essa consiste nella libera concorrenza e parità di trattamento tra gli operatori di uno specifico settore.

I titolari delle concessioni, però, si sono detti contrari a tale iniziativa, mentre il paese non ha mai applicato la direttiva, ricevendo pesanti sanzioni economiche

L’influenza sul popolo

L’Italia è un paese ricco di spiagge e ambienti marittimi meravigliosi, che tutti gli italiani sfruttano per il proprio relax e benessere.

Il libero accesso e passaggio sulle spiagge è un diritto, e in quanto tale va tutelato da chi di mestiere approfitta della burocrazia dello stato, lucrando sugli altri cittadini.

Edoardo Zanchini ha affermato che il paese necessita di regole per mediare tutto ciò che riguarda le concessioni, in particolare le ripercussioni sul popolo.

Il vicepresidente di Legambiente è convinto che le spiagge debbano restare un bene accessibile a tutti, sostenendo l’approvazione di una legge che stabilisca un limite massimo del 50% di spiagge in concessione.

L’iniziativa è stata sostenuta anche dall’Associazione Federbalneari, e potrebbe essere la chiave per mettere adeguatamente in pratica quello che è a tutti gli effetti un diritto di ogni cittadino

Diminuzione arenile; la perdita di un diritto e di un piacere/Antonio Cascone/redazione


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