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Castellammare di Stabia

Difendiamo la bellezza della famiglia

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span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt;">Uno dei più importanti valori morali, la famiglia, ha subito nel corso del XX secolo profonde trasformazioni. In passato la famiglia è stata sempre il fulcro della vita dell’intera società. Salvo qualche eccezione, tutte erano legalmente costituite e consacrate dal vincolo del matrimonio. I ruoli all’interno della famiglia erano sempre ben definiti e differenziati, di conseguenza, la moglie era quella che si occupava della cura della casa e dell’educazione dei figli, il marito era colui che provvedeva ai bisogni economici e dominava su tutti gli altri membri. I figli maschi, una volta raggiunta una certa età, imparavano dal padre il mestiere e tutti quegli atteggiamenti necessari per diventare un capo famiglia. Ed infine, le figlie femmine, aiutavano la madre nei lavori domestici per diventare casalinghe. Nella stessa casa vivevano insieme più generazioni, nonni, figli, nipoti, nuore. 

Attualmente, se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che quel focolaio domestico che abbiamo conosciuto non corrisponde più alla realtà.

Oggigiorno, i nuclei familiari, in media, sono composti dai genitori e da uno o due figli. Ma la trasformazione, non riguarda solo la costituzione dei membri della famiglia, che è sottoposta ad un duro attacco senza precedenti, ad essere cambiati, nel bene e nel male, sono soprattutto i rapporti reciproci tra i vari componenti. 

Riportando una citazione di A.Golini de “La famiglia italiana dall’ottocento ad oggi”, in una famiglia rispettabile vi erano due regole fondamentali : i rapporti consentiti solo tra coniugi e il matrimonio considerato un’unione per la vita. Ai tempi d’oggi sia l’una che l’altra regola sono andate via via perdendo valore, come la famiglia di per sé. Di fatto ci si trova di fronte ad una fase di grande transizione e la famiglia, quel pilastro fondamentale di ogni società, è sempre più messa in discussione, vedi i matrimoni tra omosessuali, i divorzi, l’aborto, la procreazione assistita, le unioni di fatto. Si riscontra anche la paura di mettere al mondo figli, a causa delle poche garanzie sul loro futuro.

Infine, ma non meno importante elemento di crisi è senz’altro, il declino della fede nelle coppie che si definiscono credenti, talvolta si celebra il matrimonio religioso non perfettamente coscienti di ciò che si sta facendo. La religiosità familiare, viene relegata, di frequente, ad un posto marginale, nella vita di una coppia, a volte non viene proprio presa in considerazione.

Un altro attacco del demonio, alla famiglia naturale, ovvero quella composta da un uomo e una donna è il decreto proposto dalla senatrice Cirinnà, che mira ad istituire anche in Italia il matrimonio omosessuale in tutto e per tutto uguale al matrimonio tra un uomo e una donna, così come riconosciuto e tutelato dalla costituzione. Le coppie omosessuali essendo per definizione, impossibilitate a dare la vita e dovendo ricorrere all’adozione o all’esternalizzazione della procreazione, vengono strumentalizzate e utilizzate simbolicamente per stravolgere l’esperienza naturale della maternità e della paternità, legittimando surrogati e linee di filiazione sradicati da una madre e da un padre.

Distruggendo la peculiarità della relazione uomo – donna si separa la maternità e la paternità dall’atto procreativo, si riduce il figlio ad oggetto del desiderio degli adulti, si rendono i bambini fin dalla nascita orfani di genitori viventi, si promuove lo sfruttamento della donna, ridotta a venditrice di ovuli o ad utero da affittare 

Fabio D’Amora

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