<strong>Il conto economico della prima banca tedesca paga le spese legali: solo nel quarto trimestre il rosso supera i 2 miliardi. Deutsche Bank non molla la presa sull’Italia: la raccolta dalla rete di promotori sale del 10% a 1,5 miliardi.
MILANO – Il 2015 va in archivio nel segno del rosso per Deutsche Bank: la prima banca di Germania ha confermato di aver chiuso l’esercizio con una perdita netta di 6,8 miliardi di euro, causata dagli enormi costi di ristrutturazione, dagli accantonamenti per le spese legali e dalle minori entrate. Solo nel quarto trimestre, l’istituto di Francoforte ha accumulato un rosso di 2,1 miliardi di euro.
La banca, che aveva già diffuso i risultati preliminari, sta affrontando al momento circa seimila cause legali e a maggio aveva ricevuto una multa record da 2,5 miliardi di dollari per il suo coinvolgimento nei casi di manipolazione dei tassi di cambio. E i guai legali di Deutsche Bank non finiscono qui: la banca è stata indagata dalle autorità svizzere per possibili frodi nel fixing dei metalli preziosi e gli inquirenti statunitensi stanno investigando sulla sua divisione di Mosca per il sospetto di riciclaggio. John Cyran, nuovo amministratore delegato del gruppo, ha promesso un drastico mutamento culturale ma gli investitori rimangono preoccupati che le spese legali colpiscano i profitti di Deutsche Bank per gli anni a venire.
“Sappiamo che i periodi di ristrutturazione possono essere difficili”, ha dichiarato Cyran, “sono fiducioso che, continuando ad applicare la nostra strategia in modo disciplinato, possiamo trasformare Deutsche Bank in una banca più forte, più efficiente e dalla performance migliore”. “Ci stiamo concentrando sul 2016 e stiamo proseguendo il nostro lavoro per chiudere le cause”, ha aggiunto il manager, “il lavoro di ristrutturazione e investimento nelle nostre piattaforme proseguirà quest’anno”.
In Italia, la banca tedesca è molto impegnata e ha registrato nel 2015 una crescita del 10% della raccolta tramite la rete dei promotori (finanza e futuro) a 1,5 miliardi. La banca, guidata nella Penisola da Flavio Valeri, è presente con 340 sportelli e oltre 5mila addetti, ha in gestione con il private banking masse per 27 miliardi e una quota del 9% del mercato italiano del credito al consumo.
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