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atale Iannì, l’allenatore- mafioso torna in panchina. Il “tecnico” calabrese, fu arrestato nel 2010 mentre era alla guida del Valle Grecanica, compagine in quel momento militante in Serie D, con l’accusa di essere uno dei boss di una cosca della ndrangheta. Adesso nonostante due gradi di giudizio abbiano confermato le sue attività illecite torna in panchina alla guida dell’ A.S.D. Reggiomediterranea. Queste le parole del presidente della squadra: ”Abbiamo valutato tutti gli aspetti e come sempre abbiamo agito con la massima onestà, perché non credo che chi ha sbagliato, pagando di persona, una volta uscito fuori dal carcere debba essere schivato da tutti e non gli si possa dare le opportunità per riscattarsi. Tra l’altro il signor Iannì, durante la carcerazione ha iniziato un percorso di studi che tra poco lo porterà a conseguire la laurea in giurisprudenza”. Prontamente arriva la risposta di Marco Di Lello, segretario della Commissione Bicamerale Antimafia e Presidente del Comitato Mafia e manifestazioni sportive, il quale ha dichiarato che “è impensabile che un condannato per mafia possa essere tesserato della Figc, e ancor più che possa guidare una squadra che nell’ allenatore deve riconoscere un modello”.
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