Nuovi dettagli emergono a pochi giorni dall’Operazione “Speedball”: la droga arrivava anche ai festini a Positano e Sorrento. Ai pusher più di 150 euro a settimana
Nuove rivelazioni emergono in merito all’operazione “Speedball” che si è conclusa pochi giorni fa. Il tutto è partito dalla morte di un ragazzo di Massa Lubrense, morto in via Surripa a Castellammare di Stabia, in casa di un amico tossicodipendente. I Carabinieri hanno dato il via ad una fitta rete di indagini per cercare di arrivare all’origine della sostanza che è risultata fatale e, in due anni di attività investigativa, è stata aperta un’inchiesta che ha portato a conoscenza dei legami tra piazze di spaccio e corrieri che alimentavano con la propria droga, la movida sorrentina e i festini a Positano.
Cinque sarebbero le piazze di spaccio individuate, delle quali tre a Castellammare di Stabia, una a Santa Maria la Carità e una a Torre Annunziata. Una rete fittissima che conta almeno 400 episodi accertati e ben 86 clienti identificati. In manette sono finite quattro persone, mentre 16 misure cautelari sono state eseguite a carico dei pusher.
Altro dettaglio emerso nell’inchiesta della Procura di Torre Annunziata è il fatto che gli spacciatori, che lavoravano per quella che risultava essere una vera e propria impresa criminale, venivano stipendiati dai 100 ai 150 euro a settimana. Pare, infatti, che la “squadra” gestita da V. B. Ferrara aveva così tanti clienti che sono stati chiamati a collaborare anche altre due persone. Tutto ciò sarebbe emerso dalle intercettazioni al vaglio dei Carabinieri.
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