Castellammare, i dubbi degli studenti alla vigilia del rientro a scuola dopo mesi di DAD. Alunni del Plinio Seniore: “Confusione e inefficienza di mezzi di trasporto”; Sturzo: “No al rientro al 50%”
“La scuola dovrebbe essere una delle ricchezze più preziose per noi giovani: luogo in cui formiamo noi stessi e il nostro pensiero, luogo di dibattito e confronto, di crescita e apprendimento. Nell’ultimo periodo però, in seguito alla pandemia covid19, tutte queste certezze sono scomparse e la scuola è stata totalmente disumanizzata”. Gli studenti di Castellammare di Stabia fanno sentire la propria voce, esprimendo i propri dubbi e sottolineando le problematiche collegate al rientro a scuola dopo mesi di DaD.
“Conseguentemente agli avvenimenti legati al rientro in presenza, la classe VBg del Liceo Classico Plinio Seniore di Castellammare di Stabia (Na), manifesta il proprio dissenso per l’inefficienza dei mezzi di trasporto che fa venir meno la sicurezza degli alunni. Seguono alcuni esempi concreti delle difficoltà a cui in molti siamo sottoposti.”
Un’alunna di Pompei racconta: “Questi nuovi orari scolastici: entrata alle 9:35 (corrispondente orario treno EAV 8:36 Villa Dei Misteri) e uscita alle 13:40/14:40 (corrispondente orario treno EAV 14:17/15:17 Via Nocera), creano numerosi disagi. L’attesa di quei 40 minuti, escludendo eventuali ritardi, altera l’abituale stile di vita e ostacola la produttività della giornata: a che ora potrò mangiare? E a che ora potrò iniziare a studiare? Considerando poi i corsi pomeridiani che gravano ulteriormente sull’organizzazione giornaliera.”
Un’alunna di Agerola invece racconta: “Nonostante l’entrata sia alle 9:35, sono costretta a prendere il pullman (SITA) alle 8:20 per mancanza di corse. La situazione peggiora ulteriormente con gli orari del ritorno, infatti l’uscita alle ore 14:40 mi permette di prendere come unica corsa disponibile il pullman delle 16:00. Ciò mi costringe ad attendere un’ora e venti per strada sola.” Ancora, un’alunna di Lettere racconta “Anche per me gli orari sono pochi e inefficienti: al mattino l’unico pullman (SITA) disponibile, che non mi consente neppure di arrivare puntuale, è alle 8:50, in quanto la durata del tragitto è di 40 minuti, salvo imprevisti. Mentre l’uscita alle 13:50 mi permette di prendere il pullman delle 14:30, poiché l’unica corsa disponibile coincide con l’orario di uscita.”
“Tutto questo per esprimere reali problematiche che inficiano negativamente sulla salute fisica e psicologica e soprattutto sul rendimento scolastico.” continuano gli studenti.
“La nostra richiesta non è compatibile al proseguire le lezioni in DAD, bensì si orienta verso gli organi competenti affinché possano prendere atto delle problematiche e trovare una soluzione opportuna e preferibilmente duratura. La scuola è pronta e organizzata al rientro, noi altrettanto, ma tutto il resto appare ancora sprovvisto di strumenti e progressi, nonostante ci sia stato abbastanza tempo per provvedere e preparare ciò che ad oggi è ancora un problema.”
“Sentiamo la necessità, dunque, di una comprensione che porti conseguentemente ad un intervento tempestivo. Proponiamo queste soluzioni: potenziare il numero di corse dei mezzi di trasporto; adeguare gli orari delle corse con quelli scolastici di entrata e uscita; garantire la sicurezza controllando il flusso di persone sui mezzi; assicurare il corretto e regolare funzionamento delle corse (al fine di evitare ritardi); prendere in considerazione l’idea di destinare alcuni mezzi solamente al trasporto scolastico.”
Gli studenti dello Sturzo, invece, hanno invece messo in dubbio il livello di sicurezza delle misure pensate per limitare la diffusione del contagio: “Noi ragazzi in questi giorni abbiamo ragionato tanto sul rientro a scuola e sul fatto che non sia giusto tornare data l’assenza di sicurezza, e data la decisione del nostro presidente del consiglio Draghi, ovvero quella di tornare perfino al 100% in presenza il 26 aprile. Non è normale tornare a scuola l’ultimo mese e mezzo quando per più di un anno abbiamo rinunciato alla nostra socialità adeguandoci a tutto ciò che ci è stato imposto e tolto, per la nostra salute e per quella dei nostri cari; per di più considerando il fatto che nessuno studente è stato vaccinato, e il fatto che lo siano stati una parte dei professori non assicura che stiamo andando in un ambiente sicuro.
Parliamoci chiaro, seppur la scuola abbia fatto il possibile per garantire le distanze, le classi comunque sono degli ambienti chiusi, nelle quali dovremmo stare per 5/6 ore, con delle mascherine, senza muoverci dal nostro posto, questa non è normalità. Il problema principale, però, si verificherà sui mezzi pubblici, all’entrata e all’uscita da scuola, dove non fare assembramento è impossibile siccome dove è situata la nostra scuola ci sono altri 3 plessi scolastici. È da egoista pensare che se un ragazzo prenda il covid sia solo un suo problema, ognuno di noi deve tutelare una famiglia, e non è tollerabile che questa si ammali a causa di decisioni inadeguate. È impossibile tornare con una soluzione, come quella del 50% in presenza.
Abbiamo dai 14 ai 18/19 anni, l’età in cui si dovrebbe sognare, essere pieni di vita e di speranza, tutte cose che questo virus ci sta togliendo, noi cerchiamo di rimanere positivi, di lottare ma non è facile e sicuramente il governo non ci sta aiutando. Si parla sempre del danno economico, dei morti che questo virus porta, cosa giusta ci mancherebbe, però dei danni che la situazione sta portando ai ragazzi, delle insicurezze che ci sta causando, delle nostre paure, non se ne parla quasi mai.
Questa non è una protesta contro la scuola, tutti vorremo tornare, e ne dovremmo essere felici, ma questo sta diventando un incubo, è una protesta contro il sistema, contro il governo, non sappiamo se questa nostra decisione possa cambiare qualcosa, qui a Castellammare, ma ci proviamo, con tutte le nostre forze, d’altronde si parla principalmente della nostra salute, della vostra e della salute dei nostri cari.