Lo si era capito nelle parole delle ultime ore del DS Marco Giannitti, ma l’obiettivo Di Noia sembrava destinato (visti i sondaggi anche di altri club) a concludersi qualche ora più avanti. Invece dalle dichiarazioni, al titolo di fatto, non sono passate 24 ore, che il Perugia né ha potuto ufficializzare la compiuta operazione.
L’ AC Perugia Calcio comunica di aver perfezionato l’accordo con la società AC Chievo Verona per l’acquisizione a titolo temporaneo (con diritto e obbligo di riscatto) fino al 30/6/2021 delle prestazioni sportive del calciatore Giovanni Di Noia. Ad iniziare invece le specifiche cure post infortuni i giocatori Carlo Crialese (ha riportato un trauma elongativo del bicipite femorale sinistro), Mattia Minesso e Jacopo Murano (rispettivamente lesione distrattiva muscolare del bicipite femorale destro e del bicipite femorale sinistro). In uscita già era stato confermato il perfezionato dell’accordo con la società Virtus Entella per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Vlad Dragomir (76 presenze e 3 reti in biancorosso).
Resta la dichiarazione dello stesso Direttore Giannitti secondo cui “Ci sono delle cose in ballo ma dobbiamo muoverci solo per migliorarci. Del resto non dobbiamo fare quantità, per poi escludere qualcuno dalla lista campionato”. Nonostante quindi il principio di agire ruolo per ruolo e far corrispondere entrate ad uscite; il grande classico dei direttori sportivi “Se capita l’occasione” non tradisce neanche a Perugia. E quel plurale delle “cose in ballo” fa presagire un terzo ‘movimento’; dopo che Vano era andato ad inizio mercato a rinforzare quanto rimasto scoperto da settembre, ed ora Di Noia a sostituire numericamente Dragomir. Con impostazione diversa, visto che l’ultimo arrivato in casa biancorossa, sembra poter aderire alle esigenze di un centrocampo che lavori tanto anche per il mantenimento di un attacco a tre. Nonostante nell’ultima prestazione con il Fano siano sorti i noti problemi di infortuni ai due terzi del reparto.
U
n anno fa, il calcio pre Covid movimentava 179 operazioni di mercato: quest’anno 34. Dalla Serie A a scendere, già la facevano da padrona le svariate forme di baratto. Ora, nell’esiguità anche degli stessi scambi, mettere a segno l’ultima volontà di compravendita; sarebbe un rimetter mano al tentativo della nuova coppia d’attacco (con un Vano in più già inserito), da rimescolare nelle carte del ridisegnato 4-3-3 di Caserta.
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