Operazione portata a termine dai carabinieri di Capua
N
ell’agosto 2016, nella contesa di una redditizia attività di spaccio di droga nei comuni di Vitulazio e Bellona, un pusher non ebbe scrupoli nello sparare contro un auto su cui viaggiava una coppia: nella vettura, però, c’era anche una bambina di tre anni che è stata raggiunta fortuitamente da un proiettile al centro di una mano, ferendola anche se non gravemente.
Un anno e mezzo dopo quel triste episodio, i carabinieri della compagnia di Capua sono riusciti a smantellare la piazza di spaccio grazie all’arresto di dieci persone. Il motivo di quella sparatoria sembrerebbe essere il mancato pagamento di alcune dosi di droga che avrebbe provocato la reazione dei pusher. La vicenda mise però in moto le indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha così accertato come nei comuni limitrofi di Bellona e Vitulazio, la vendita di cocaina e hashish fosse molto redditizia.
All’esito delle indagini, che hanno portato al sequestro di 1,5 kg di cocaina e mezzo chilo di hashish, il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari e cinque divieti di dimora nelle province di Caserta, Napoli e Latina.
In manette è finita la 54enne Cristina Gravante, domiciliata a Castel Volturno dove fino a stamani era ristretta ai domiciliari; la donna, è emerso, grazie alla complicità dell’indagato Fabio Rovelli, finito in cella, e di suo figlio Amedeo Di Lorenzo di 35 anni avrebbe finanziato l’acquisto della droga che poi ha invaso le strade di Bellona e Vitulazio. La donna però gestiva da casa sua anche un’attività di spaccio di coca a Castel Volturno, per cui è finito in cella l’indagato Daniele Mendetta.
Lascia un commento