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APPROFONDIMENTO – Juve Stabia, la solitudine del numero uno…

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a href="https://vivicentro.it/sport/juvestabia/il-pungiglione-juvestabia/juve-stabia-corona-pungiglione-stabiese-male-vedere-manniello-solo-serve-ritrovare-la-passione-un-tempo/" target="_blank" rel="noopener">L’intervento di Giorgio Corona al “Pungiglione Stabiese”, programma incentrato sulla Juve Stabia ed in onda il lunedì sulla pagina Facebook di ViViCentro, ha riacceso i riflettori sulle condizioni ambientali non semplici in cui il Patron delle Vespe Franco Manniello porta avanti il suo progetto. Riflettori, sotto i quali, l’ombra del Presidente gialloblù danza isolata e senza alcuna vicinanza.

Un famoso film (e libro) si intitola “La solitudine dei numeri primi” e, con una piccola modifica, si adatta perfettamente alla condizione di Manniello alla guida della Juve Stabia. “La solitudine del numero uno”: questo potrebbe essere il titolo del personale romanzo di Franco Manniello.

Sì, perché i progetti del Patron gialloblù per la Juve Stabia appaiono sempre più isolati e senza il sostegno o la collaborazione di alcuna delle componenti locali. Espressione di questa sensazione è anche il tira e molla che da mesi ha ad oggetto il ritorno di Gianni Improta, con presunti sponsor ed investitori, alle Vespe. Ad oggi tanti sono i rumors ma poche le dinamiche concrete circa il nuovo ingresso tra i gialloblù del Baronetto di Posillipo.

Eppure, tornando ai numeri, quelli di Franco Manniello da Prescindente della Juve Stabia sono invidiabili: una promozione in Serie C1, una, leggendaria, in Serie B, tre anni in cadetteria, due partecipazioni ai playoff di Lega Pro e una Coppa Italia di categoria. Numeri che hanno reso Manniello il Patron più vincente della ultracentenaria storia calcistica stabiese.

A rendere ancor più forte quanto fatto da Manniello, ci sono gli scossoni costanti che si registrano sempre più spesso in ambito calcistico: il fallimento del Modena, società importante e prestigiosa, è solo l’ultimo esempio. In un contesto imprenditoriale e civico privo di aiuti, e rimasto ormai da cinque anni solo al comando della Società, Manniello, imprenditore di successo ma non certo uno sceicco, ha sempre assicurato un futuro alla squadra di cui è tifoso da sempre.

Nemmeno i torti subiti, su tutti quelli nei playoff contro Bassano e Reggiana, hanno scalfito la passione e l’entusiasmo del Patron delle Vespe. Come ogni anno, anche questa stagione calcistica vede protagonista una buona Juve Stabia, magari non da primato, ma in grado di dire la sua; il tutto solo grazie all’animo, alla “capa tost” ed al portafoglio di Manniello.

Ulteriore smacco agli sforzi del Presidente, i soli 712 presenti (ospiti compresi) al derby contro la Casertana. Trend, quello sull’esiguo numero di tifosi stabiesi al Menti, che oramai non fa più notizia. A sostenere la Juve Stabia da vicino, dalle gradinate del Menti, ci sono ormai solo i 500 fedelissimi; proprio tale desolante vuoto di entusiasmo ha portato alla chiusura forzata del settore distinti ed alle tantissime “macchie” vuote delle tribune.

Alla luce di tutto quanto fatto da Manniello per la Juve Stabia, viene da chiedersi come sia possibile non apprezzare quanto fatto dal Presidente stabiese, aiutandolo in modo concreto. Tornando al leit motiv di questa riflessione, ed affidandoci al modo di dire napoletano: “Qua sò numeri!” Forza Presidente!

Raffaele Izzo


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