S
i è conclusa in maniera impeccabile ieri sera la sezione taorminese del Festival Lirico dei Teatri di Pietra. Straordinario successo per il capolavoro verdiano La Traviata.
Dopo i trionfi al Teatro greco di Siracusa e al Teatro greco di Tindari, è toccato al Teatro della Città del Centauro l’onore di ospitare l’innovativo e inedito progetto che ha operato una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, in quanto per la prima volta dal vivo anche le persone sorde hanno potuto godere di un caposaldo del melodramma italiano grazie alla collaborazione tra il Coro Lirico Siciliano, ideatore e produttore della manifestazione, e l’Associazione “Sicilia, turismo per Tutti” di Siracusa, nella persona di Bernadette Lo Bianco.
Il capolavoro del Cigno di Busseto è stato realizzato in maniera completa e innovativa con una particolare mise en espace firmata dal talento registico di Salvo Dolce, con effetti che hanno regalato allo spettatore un vero e proprio intimo coinvolgimento nel dramma in tre atti ispirato a “La Dame aux camelias” di Alexandre Dumas figlio.
Assoluti protagonisti due tra i complessi di maggiore rilievo, il Coro Lirico Siciliano e l’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretti dal brillante Filippo Arlia, che non si è risparmiato in dettagli per la seconda serata consecutiva reduce dal successo riscosso all‘Ennio Morricone Tribute.
L’aria festosa e spensierata dell’opera lirica è stata arricchita dai ritmi travolgenti e dalla forza evocativa della danza andalusa grazie al Balletto originale flamenco di Murcia (Spagna) diretto da Matilde Rubio, per una notte intrisa di magia, mito ed eternità.
Il melodramma verdiano ha visto schierarsi sul magico e unico palcoscenico del Teatro Antico di Taormina nomi di rilievo internazionale: ha interpretato magistralmente il ruolo di Violetta Valery il soprano italo – francese Chrystelle Di Marco, la quale è stata davvero ammaliante con la sua interpretazione molto ricercata, le cui arie dagli acuti avvolgenti, soavi e forti al contempo hanno riscosso notevole consenso tra gli spettatori, con una conclusione travolgente perfetta ricca di passionalià e di concitazione propria della tragedia; dalla voce torrenziale e ricca di pathos, molto apprezzato anche il tenore Giulio Pelligra, artista siciliano affermato in tutti i più rinomati Teatri d’opera internazionali, che ha impersonato con accuratezza e dovizia di particolari Alfredo Germont; uno speciale plauso va al famoso baritono Mario Cassi, la cui forte e di grande impatto presenza scenica è inevitabilmente indiscussa, e dal quale si evince che è stata fatta una accurata rielaborazione a livello intimo del personaggio Giorgio Germont, che con paterna e perfetta abilità ha interpretato, commuovendo i presenti.
Notevoli consensi anche per il ricco parterre vocale composto da giovani ed affermati artisti lirici: Licia Toscano (Flora Bervoix); Maria Grazia Tringale (Annina); Davide Benigno (Gastone); Alex Franzò (Barone Douphol); Marco Tinnirello (Marchese d’Obigny); Riccardo Bosco (Dottor Grenvil); Pietro Di Paola (Giuseppe); Sezer Akkaya (Commissionario); Sergio Rao (Domestico di Flora).
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