span style="color: #ffffff;">Ammainabandiera –
Alle bandiere ci si affeziona. Se non fosse che quelle, anziché continuare a garrire impavide sul pennone, si afflosciano e ti cadono addosso, cambiando pure colore. Non hanno la rigidità di un Verdini, che si è guadagnato fama di spacciatore di voti e a essa si attiene con coerenza cristallina, aggiornando soltanto la clientela. Ma per lui è facile, essendo un simbolo del male. Sono i simboli del bene a soffrire di vertigini, lasciandosi fagocitare dalle tentazioni. Si prenda quel Pino Maniaci che veniva esposto in tutte le televisioni come madonnina infilzata dell’Antimafia. Ci aveva fatto credere che i suoi poveri cani fossero stati sgozzati da Cosa Nostra. Invece il dog killer era stato il marito della sua amante.
Ma la bandiera che ci addolora di più ammainare è Rosaria Aprea. La miss campana su cui tanti, sottoscritto compreso, si esibirono in pistolotti edificanti quando, grazie alla sua denuncia, il fidanzato buzzurro che le aveva spappolato la milza a calci finì in galera. Secondo la procura, questa meravigliosa creatura elevata a simbolo della lotta alla violenza contro le donne avrebbe tentato di investire con la macchina un altro ex, che l’ha denunciata per stalking. Ma come, proprio lei? Il suo avvocato sostiene che si tratta di un equivoco: l’ex si è visto arrivare addosso a forte velocità un’auto guidata da una donna che lo detesta e si è buttato di lato, pensando che l’erinni volesse asfaltarlo. In effetti nessuno può escludere che intendesse inchiodare all’ultimo centimetro. Però nei panni dell’ex qualche perplessità sulla tenuta dei freni e sul buon cuore della miss l’avremmo avuta anche noi.
vivicentro.it-opinione / Ammainabandiera MASSIMO GRAMELLINI
Â
Lascia un commento