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11 Giugno 2021: Ome ricorda il concittadino Mons. Antonio Fappani

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Venerdì 11 giugno e sabato 12 giugno si terranno due eventi in memoria di mons. Antonio Fappani, a Quinzano d’Oglio (15 agosto 1923 – 6 nov 2018)

L’11 giugno alle ore 20.30, presso la Chiesa Parrocchiale, il prof. Mario Gorlani, Agostino Garda e mons. Gabriele Filippini ricorderanno mons. Antonio Fappani prete, giornalista, storico e promotore di cultura.

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l 12 giugno alle ore 10.30, a fianco della Casa di Riposo Giulio Padovani, si terrà invece la cerimonia per l’inaugurazione della via dedicata a mons. Antonio Fappani.

Chi era Mons. Antonio Fappani.

Volto popolarissimo e molto amato del clero bresciano, Antonio Fappani nasce a Quinzano, in un ambiente permeato dalla cultura contadina, il 15 agosto 1923. Dopo gli studi nel seminario diocesano si laurea all’Università Lateranense in Sacra teologia con indirizzo storico.

Per i primi otto anni il parroco Fappani è curato nella parrocchia di Borgo Poncarale, dove manifesta subito attenzione alla questione sociale e alle condizioni dei lavoratori della campagna.

Dal ’62 al ’72 è assistente diocesano degli Scout, incarico che gli consente di stare a contatto con i giovani e di mettere in luce il suo carattere cordiale, spesso giocoso.

Fappani reggerà quell’incarico per oltre un ventennio, fino al 1982. Sono anni fervidi, di battaglie religiose e civili, di impegno culturale a tutto campo, secondo una linea tipica del cattolicesimo sociale bresciano, alieno dal clericalismo anche quando l’alfiere è un sacerdote.

Don Fappani colloca il giornale su una linea dialogica rispetto agli esperimenti politici locali, dal primo centrosinistra alle «giunte aperte» degli anni Settanta.

Fappani a palazzo Tosio.

Nel 1972 don Fappani dà il via a un’impresa che lo impegnerà per un quarantennio: comincia la pubblicazione (inizialmente a fascicoli, da raccogliere e rilegare) dell’Enciclopedia Bresciana, che s’è conclusa nel 2007 con il XXII volume. Un opus magnum interminabile, di fatto, di cui – quando la morte l’ha colto – aveva già pronti gli aggiornamenti dei primi volumi, scritti attingendo da quegli ammassi di carte, dai copiosi appunti e dalle caotiche teorie di libri che affollavano lo studiolo di mons. Fappani a palazzo Tosio.

Nel 1983 Fappani fonda l’Associazione don Peppino Tedeschi per la cultura popolare religiosa. A seguire nascono l’Istituto Giuseppe De Luca per la storia del clero diocesano e, nel 2001, il Museo del ferro di San Bartolomeo. La Fondazione concorre, con L’Ateneo, alla rinascita del Premio Brescianità, avvenuta nel 2002. Premio che, vincendo la sua ritrosia, verrà assegnato proprio a monsignor Fappani nel 2016.

11 Giugno 2021: Ome ricorda il concittadino Mons. Antonio Fappani / Redazione Lombardia / Cristina Adriana Botis

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