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Castellammare di Stabia

APPROFONDIMENTO – Juve Stabia e Siracusa, fratellanza eterna in un calcio malato

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omenica andrà in scena la partita probabilmente, anzi sicuramente, più attesa dai tifosi di Juve Stabia e Siracusa: il derby che consente alle tifoserie di rinnovare una storica fratellanza nata nel 1979 a seguito della tragica scomparsa di Nicola De Simone, difensore stabiese, deceduto a seguito di uno scontro di gioco durante la sua esperienza nel Siracusa.

Interessante lo scherzo del calendario, che piazza il derby sirastabiese proprio dopo il match con la Casertana. Proprio tra i tifosi delle Vespe e dei Falchetti si è bruscamente interrotto il rapporto di stima che era nato ormai da qualche anno.

Indissolubile appare, invece, la fratellanza tra Juve Stabia e Siracusa, che resiste alle insidie del tempo ed a un calcio moderno sempre più malato. Nemmeno qualche dissapore tra gli animi giovani delle due torcide è riuscito, nelle battute iniziali della stagione, a creare crepe nel gemellaggio tra aretuesi e stabiesi: i capi storici delle due tifoserie, infatti, con decisione hanno stoppato sul nascere qualsiasi incomprensione, portando a sventolare ancora più in alto il vessillo nato grazie allo sfortunato Nicola De Simone.

Un rapporto, quello tra tifosi stabiesi e siracusani, negli ultimi anni sempre più vivo. Appena due estati fa il viale d’ingresso alle tribune dello stadio Menti di Castellammare veniva intitolato proprio a Nicola De Simone, dando una connotazione ancora più concreta e toccante al gemellaggio tra le tifoserie.

Altro segnale forte, l’enorme striscione esposto a Siracusa lo scorso 3 giugno in onore dei fratelli gialloblù. Nel giorno della finale di Champion’s tra Juventus e Real Madrid, i tifosi siracusani comunicarono che “Siracusa conosce solo la Juve Stabia”, facendo capire quanto fosse forte il legame con i fratelli stabiesi.

A dare un valore completamente diverso al rapporto tra stabiesi e siracusani, distinguendolo da tanti altri gemellaggi o simpatie tra tifoserie, il trasporto emozionale che accompagna ogni incontro tra le squadre e di conseguenza tra le tifoserie. All’inizio di ogni stagione, in entrambe le città, si cerca sul calendario la data da cerchiare in rosso, quella in cui si potranno riabbracciare i fratelli nati in un’altra città: mesi prima ci si scambiano messaggi sui sociali “ci vediamo il …”, ricevendo poi durante la trasferta abbracci e strette di mano da sconosciuti, solo perché si è nativi di Castellammare o di Siracusa.

Ben venga allora questa giornata di sport, a prescindere dal risultato e dalla posizione in classifica delle squadre, che possa essere da esempio ben oltre i confini della terza serie calcistica italiana. In un mondo dove persino una semifinale di Champion’s rischia di sfociare in tragedia (un tifoso del Liverpool è in gravissime condizioni a seguito di scontri con dei tifosi romanisti), due città del sud Italia regalano valori sempre più rari da vedere nel calcio moderno.

Aspettiamo quindi a braccia aperte i tifosi di Siracusa, perché “e culur so divers, o sang ‘ o’ stess!”

Raffaele Izzo

(Foto: Facebook)


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