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ella serata di ieri la società gialloblu a bordo della Medmar “Giulia” ha svelato il nuovo progetto e le divise ufficiali.
Il Patron D’Abundo:” I nostri obiettivi sono di ritornare in Serie D entro 7 anni e fra 10 anni in Lega Pro. Qualcuno mi ha obiettato di essere stato ambizioso ma di essermi preso troppo tempo. Io sono convinto che per fare le cose buone e durature serve tempo,perchè il nostro obiettivo è puntare ad arrivare in queste categorie per rimanerci.
Simone Vicidomini. Si è sempre detto per poter puntare a qualcosa di serio bisogna gettare le basi per poi costruire qualcosa di importante. Di certo la stagione sportiva che tra un pò inizierà per l’Ischia Calcio sul terreno di gioco, è incominciata nel miglior dei modi. Una presentazione ufficiale da parte della società isolana con il presidente Emanuele D’Abundo svoltasi a bordo del nuovo traghetto della Medmar il “Giulia”. Il patron della Medmar ha presentato il suo nuovo progetto sportivo insieme alle nuove divise ufficiali ( con il logo sul petto dell’intera isola d’Ischia). Una presentazione che doveva avvenire già il lontano 8 agosto ma poi rinviata a causa della notizia del ripescaggio in Promozione. Una serata davvero in grande stile in una location straordinaria con un ricco buffet ,al quale hanno partecipato ospiti illustri,come i sindaci degli altri comuni dell’isola,ex calciatori gialloblu e una bella rappresentanza di tifosi. Tra gli invitati presenti c’era anche Sua Eccellenza Pietro Lagnese(Vescovo di Ischia). Tanti gli interventi nel corso della serata,come anche quello del Deputato Europeo Giosi Ferrandino e del Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino.
Ad aprire la serata è stato Salvi Monti: ” Benvenuti sul Medmar Giulia”,queste sono state la prime parole del Direttore Commerciale della società Medmar. Monti ha iniziato a raccontare la nascita dell’Ischia Calcio in maniera molto abbreviata,rendendo omaggio e ringraziando quel gruppo di tifosi che hanno si che il calcio ad Ischia non morisse del tutto. La parola poi è passata al presidente D’Abundo. “Ringrazio tutti i presenti,che sono qui a supportarci in questo inizio. La nostra realtà ripercorre la strada già tracciata dai tifosi,che mi hanno dato l’onore di portare avanti questo progetto. Mi impegnerò con tutte le mie forze per farlo nel migliore dei modi. Quando ho iniziato ad occuparmi di calcio,da neofita,ho fatto una cosa semplice; ho visto dove eravamo e dove potevamo arrivare. Ed in che modo potevamo percorrere questa strada. Ho quindi, buttato giù un programma molto semplice e molto ambizioso. Ambiamo alla crescita economicamente sostenibile ma costante della squadra,della dirigenza e della società,senza farsi prendere da facili entusiasmi. Fra i punti che ci siamo prefissati-uno per noi fondamentale è quello che sia la società che la squadra siano formate da gente dell’isola. Ci siamo dati anche delle scadenze,che abbiamo già reso pubbliche. I nostri obiettivi sono di ritornare in Serie D entro 7 anni e fra 10 anni in Lega Pro. Qualcuno mi ha obiettato di essere stato ambizioso ma di essermi preso troppo tempo. Io sono convinto che per fare le cose buone e durature serve tempo,perchè il nostro obiettivo è puntare ad arrivare in queste categorie per rimanerci. Il secondo punto dichiara il patron D’Abundo è quello di puntare sui giovani dell’isola e per questo stiamo lavorando ed andando avanti “.
Sono davvero molto emozionato-dichiara il tecnico dell’Ischia Ciro Bilardi. Ringrazio sia il presidente D’Abundo che Pino Taglialatela,che dopo i tifosi che l’anno scorso non hanno fatto morire il calcio ad Ischia,sono gli artefici di tutto. Ho avuto questa opportunità di allenare l’Ischia prima che smettessi di allenare. Siamo partiti per disputare la Prima Categoria,poi è arrivata la bella notizia del ripescaggio ,quindi con un pò di ritardo stiamo cercando di allestire la squadra per la Promozione. Sicuramente,io ed i ragazzi che ho scelto,siamo sicuri che riusciremo a dare delle soddisfazioni alla tifoseria e sopratutto alla società. In chiusura il tecnico gialloblu’ : Forza Ischia, ed arrivederci sul campo “.
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