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Castellammare di Stabia

Il giorno di Exomars, partita la missione europea su Marte

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Exomars – Accesi i motori, il razzo Proton è partito dalla base di Baikonur. E’ la prima fase della missione Esa-Roscosmos, che andrà alla ricerca di tracce della presenza di vita, presente o passata, sul pianeta rosso. L’astronauta Vettori: “opportunità unica per capire il nostro vicino di casa”. Matteo Renzi: “questa è l’Italia di cui siamo orgogliosi”

Exomars, è partita la missione. Alle 10:31 italiane nella base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, si sono accesi i motori del razzo Proton, sul quale si trovano la sonda che per sette anni resterà nell’orbita marziana e il modulo di discesa dedicato all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli. Quando la sonda lo rilascerà, in ottobre, il modulo comincerà una spettacolare discesa attraverso l’atmosfera marziana, imbattendosi in una tempesta di sabbia, e sarà il primo veicolo italiano a posarsi su Marte.

Nata dalla collaborazione fra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e quella russa Roscosmos, la missione ExoMars, che segna il ritorno dell’Europa su Marte a dodici anni dal lancio di Mars Express, è organizzata in due fasi: la prima è quella che parte oggi con la sonda e il modulo Schiaparelli per raccogliere dati su eventuali spie della presenza di vita presente o passata, come il metano, e per dimostrare la capacità dell’Europa di atterrare su Marte. Uno degli aspetti chiave della missione è infatti quello di acquisire e mostrare la capacità e la tecnologia europea per atterrare sul pianeta rosso ed esplorarne la superficie con un apposito rover capace di analizzare anche il sottosuolo, prelevare campioni e compiere analisi “in diretta”.

La sonda consentirà le comunicazioni con la Terra sia in questa prima fase, sia nella seconda fase, prevista nel 2018 con un rover che si sposterà su Marte e ne perforerà il suolo fino alla profondità di due metri con un trapano italiano.

è l’Europa che ci piace. E l’Italia di cui siamo orgogliosi. @ASI_spazio @finmeccanicaIT

L’Italia è in prima linea nella missione: l’Associazione spaziale italiana (Asi) è infatti il principale finanziatore della missione, alla quale partecipa con 350 milioni di euro, pari al 32% del valore complessivo di 1,3 miliardi per entrambe le fasi. E anche la tecnologia parla italiano, con Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia (Thales-Finmeccanica), alla quale l’Esa ha affidato la leadership di entrambe le missioni e la responsabilità complessiva di tutti gli elementi. Importante anche il contributo scientifico dell’Italia, con Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Università di Padova e Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).

Vettori: “grande opportunità per capire il nostro vicino di casa”. Per l’austronauta italiano Roberto Vettori è “una grande opportunità per capire il nostro vicino di casa, il pianeta rosso”. Dopo la partenza di Proton questa mattina, l’appuntamento successivo sarà tra otto mesi l’appuntamento successivo, quando la sonda si avvicinerà al pianeta rosso e comincerà la manovra di rallentamento per atterrare, una fase molto delicata della missione. Exomars “è l’opportunità di portare la civiltà al di fuori della terra dove siamo nati, un’opportunità unica”. Anche se, rileva l’austronauta, immaginare la vita dell’uomo su Marte al momento è difficile perché il viaggio è molto lungo. “Sono circa 6 mesi, bisogna aspettare sistemi propulsivi che consentano di ridurre i tempi di viaggio – conclude – e non è immediatamente evidente il tempo necessario per svilupparli”.

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