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Campania, caso tangenti e rifiuti: online il terzo video dell’inchiesta di fanpage

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Campania, caso tangenti e rifiuti. Online la terza puntata della video inchiesta su rifiuti, appalti e politica di Fanpage.it: questa volta, l’ex boss e «agente provocatore» Nunzio Perrella incontra Biagio Iacolare, presidente del Cda di SMA Campania, e il suo mediatore, Mario «Rory» Oliviero, ex presidente del Consiglio comunale di Ercolano. «In attesa che l’appalto per lo smaltimento dei fanghi tossici venga assegnato all’azienda amica, senza gara pubblica ma con un affidamento diretto, trattandosi di un’emergenza, si parla di percentuali da spartirsi, affari e soldi con tanto di consegna di una valigetta con le tangenti da pagare. Nel video si vede Perrella consegnare al mediatore la borsa con 50mila euro di mazzetta. Ma al suo interno non vi è nulla». Così spiega la nota.

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a consegna viene anticipata di qualche giorno da un incontro nella hall di un albergo cittadino tra Perrella, Biagio Iacolare, presidente della Sma, e Rory Oliviero, ex presidente del consiglio comunale di Ercolano. Argomento al centro dell’incontro un appalto per lo smaltimento di fanghi inquinati. Si parla anche della necessità di coinvolgere il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola (non indagato perché estraneo all’inchiesta). Il 9 febbraio in piazza dei Martiri la telecamera nascosta di Perrella documenta la consegna della valigetta a Oliviero.

Ad esprimersi anche il  vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola: «Com’è agevole ricavare dalla visione di un video riguardante lo smaltimento dei fanghi da depurazione, non c’è alcun riferimento che mi possa anche lontanamente accostare a condotte illecite. Peraltro, diversamente da quanto viene riferito nel video, non ho avuto alcun tipo d’informazione sul tema smaltimento fanghi, né prima, né dopo l’episodio riportato. Si rinnova il tentativo vergognoso di alzare polveroni e confondere la realtà dei fatti» .

Continua: «Ma il nostro lavoro per affermare nuovi modelli di efficienza e legalità, sia nel ciclo dei rifiuti che nella depurazione, continuerà più forte e deciso di prima. Chi ha sbagliato renderà conto di tutto. Non guarderemo in faccia a nessuno, anche a tutela dei tanti dipendenti che nelle società regionali fanno il loro lavoro in modo onesto ed appassionato».


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