Napoli, avviato il confronto con le Municipalità sui Piani Urbanistici Attuativi

Partita oggi in commissione Politiche Urbane, presieduta da Eleonora De Majo, una serie di riunioni...

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Partita oggi in commissione Politiche Urbane, presieduta da Eleonora De Majo, una serie di riunioni con i rappresentanti delle dieci Municipalità in merito ai Piani Urbanistici Attuativi da realizzare in ogni territorio. Sono intervenuti il dirigente del servizio Pianificazione Urbanistica Esecutiva Massimo Santoro e, per la VIa Municipalità, il vicepresidente Gianluca Maglione ed il consigliere Antonio Grieco.

E’ iniziato con la VIa Municipalità, sul cui territorio insiste la maggior parte dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA) del Comune di Napoli, il confronto per avviare una proficua collaborazione tra l’amministrazione e le municipalità, al fine di apportare, man mano che si realizzano i progetti, eventuali modifiche e/o integrazioni che tengano conto delle esigenze che emergono dai territori.
L’architetto Santoro ha spiegato che buona parte dei PUA che insistono nella sesta Municipalità sono presentati da privati. Sono quindici progetti in tutto: sei sono stati approvati, quattro adottati e cinque sono in istruttoria.
Tra i PUA già approvati sono stati illustrati i seguenti progetti: l’area della ex falegnameria Feltrinelli; l’area dell’ex segheria Breglia; Via Sallustro; Via Nazionale delle Puglie e Via Palermo. Per ognuno di questi progetti Santoro ha anche descritto il controvalore economico, in termini di attrezzature pubbliche, che il Comune ricaverà in base ai patti stabiliti. Massima attenzione è stata riservata a quegli interventi che migliorano le condizioni di alcune aree, come ad esempio Via Palermo, che presentano attualmente scenari di “estraneità urbana”, che grazie al Pua guadagneranno in termini di vivibilità.
Tra i PUA attuati sono stati illustrati i progetti di Via Madonnelle, Via Quaranta e l’ambito 43 Botteghelle. Quest’ultimo, ha spiegato Santoro, rappresenta il più avanzato progetto di riqualificazione urbana attualmente in campo, che impegna somme considerevoli e punta alla realizzazione di edifici residenziali privati con una quota di appartamenti (quaranta) da cedere al Comune, secondo il principio francese della “mixitè”, con un’ampia area verde che diventerà un bosco urbano.
Illustrati infine i PUA in istruttoria, che riguardano l’area Q8, l’area ex ENI, via Argine/Via Principe di Napoli, via delle Repubbliche Marinare e via Censi dell’Arco. Per queste aree molte sono state le richieste per impiantare medie strutture di vendita e, accanto al controvalore economico che l’amministrazione ricaverà dalla realizzazione di attrezzature destinate alla collettività, molto si è discusso delle ulteriori entrate previste dalla monetizzazione sostitutiva delle opere di urbanizzazione, qualora non siano realizzate, una risorsa che potrebbe essere reinvestita proprio nelle aree sulle quali insistono i PUA.
Su questi progetti è intervenuto il presidente della Via Municipalità, Gianluca Maglione, che ha avanzato proposte migliorative per alcuni PUA, in particolare per agevolare la viabilità in Via Sallustro, nell’arteria tra Via Woolf e Palermo, per risolvere definitivamente la questione del difficile accesso nell’area di Via Vialone/Masseria Paciello, che attualmente impone ai residenti dell’area di passare per il comune di Casoria. Importante inoltre una riflessione sulla manutenzione del verde, una volta che sarà scaduto il tempo di concessione ai soggetti proponenti (in media 5 anni, 8 per Botteghelle): la Municipalità, infatti, non dispone di risorse adeguate per assicurarla efficacemente. Un ulteriore proposta, sostenuta anche dal consigliere municipale Grieco, ha riguardato la possibilità di differenziare le strutture sportive sul territorio.
Tra i consiglieri intervenuti, Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) ha parlato di un doppio tema da considerare sulla questione dei PUA: i termini della convenzione per l’utilizzo degli spazi e la possibilità di poter effettivamente gestire le somme di denaro provenienti dalle monetizzazioni. Queste somme, come suggerito anche dalla presidente De Majo, dovrebbero infatti essere reimpiegate per il territorio. Coppeto ha inoltre suggerito la formula dell’adozione di spazi pubblici per risolvere nel lungo periodo il problema della manutenzione degli spazi verdi. Sul primo punto è intervenuto l’architetto Antignano del servizio Pianificazione Urbanistica Esecutiva, che ha chiarito la natura totalmente pubblica delle attrezzature realizzate coi PUA. Sul secondo punto, Santoro ha giudicato percorribile una riflessione sulle adozioni di spazi pubblici, come pure la possibilità di valutare atti di indirizzo che possano reimpiegare le somme provenienti dalla monetizzazione a vantaggio delle Municipalità che le esprimono. Un percorso attualmente impraticabile dal punto di vista normativo ma che può essere trasferito sul piano del dibattito politico.

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