Le parole sono del Procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, pronunciate nel corso di un’intervista per il “Corriere della Sera” in tema di sicurezza.
Carmelo Zuccaro è Procuratore Capo della Repubblica a Catania, in merito alle indagini sulla mafia, che riguardano anche potenti dell’economia e della finanza, afferma che la sua linea è riassumibile in una frase condivisa con il suo predecessore, Giovanni Salvi: “La legge è uguale per tutti, anche per i potenti, anche a Catania”.
Alla domanda su quale sia la situazione sul piano della sicurezza, ha risposto che “Vi sono quartieri di Catania intensamente popolati e degradati, non soltanto periferici ma anche nel centro storico, in cui proliferano piazze di spaccio controllate da gruppi direttamente o indirettamente collegati con sodalizi mafiosi, che gestiscono sulle pubbliche strade i loro traffici di sostanze stupefacenti condizionando la vita e le abitudini di quei quartieri e reclutando a man bassa manovalanza anche tra la popolazione più giovane”.
Zuccaro, che aveva già, in precedenti interviste, parlato della necessità di impiegare l’Esercito per dare maggiore sicurezza alla città. Rinnova questa sua istanza spiegando che “attualmente a Catania sono presenti contingenti di militari dell’Esercito impegnati a presidio di obiettivi sensibili contro gli attacchi terroristici”.
Precisa ulteriormente che <<nelle riunioni di Comitato in Prefettura si è contemplata la possibilità di un loro impiego anche in funzione di “controllo dinamico” del territorio, ovviamente ad integrazione e supporto del personale della Polizia>>.
Evidenzia inoltre che “L’opinione pubblica percepisce un livello di sicurezza piuttosto basso e purtroppo tale percezione corrisponde alla situazione effettiva, come recenti episodi di cronaca nera confermano”
Il Magistrato lamenta pure “la carenza di mezzi, basti pensare che il sistema di videosorveglianza pubblica a Catania è gravemente inefficiente e, nonostante il previsto stanziamento di rilevanti risorse, si tarda ancora a concretizzare un piano efficiente di messa in opera di tale sistema”.
In merito poi alle notizie, dell’indagine Sea Watch che vede indagati per sequestro di persona i Ministri: Salvini, Conte, Di Maio e Toninelli davanti al Tribunale dei ministri e rispettiva richiesta di archiviazione, specifica che “Posso confermare entrambe le notizie, essendo le notizie già state rese pubbliche da uno degli interessati, cui era stata data la comunicazione prevista dalla legge Costituzionale che disciplina la materia. Il resto, comprese le motivazioni, è coperto da segreto investigativo”.
A
dduso Sebastiano
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