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Infarto e ictus possono arrivare dall’intestino: la scoperta italiana

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(Adnkronos) –
C'è una via diretta che collega l'intestino al cuore e al cervello.Un''autostrada' lungo la quale, 'a bordo' del colesterolo cattivo, viaggia una sostanza che è presente in alcuni batteri del microbiota e che può innescare una trombosi responsabile di infarti e ictus.

Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori italiani diretto da Francesco Violi, presidente onorario della Simi (Società italiana di medicina interna) e professore emerito dell'università Sapienza di Roma, che ne parlerà durante il 125esimo Congresso Simi in programma a Rimini dall'11 al 13 ottobre.Per contrastare il nuovo meccanismo di malattia, sono allo studio terapie mirate.  "L'arteriosclerosi – ricordano gli internisti della Simi – è una malattia multifattoriale associata a tanti fattori di rischio, i più noti dei quali sono il fumo, il diabete di tipo 2, l'obesità, la sindrome metabolica, l'ipertensione e l'aumento del colesterolo cattivo Ldl".

Il team di Violi ha individuato un nuovo responsabile della patologia.   "Il 'colpevole' sul quale si è appuntata la nostra attenzione – illustra lo specialista – è il lipopolisaccaride (Lps), un glicolipide che si trova nella parete dei batteri Gram negativi come l'Escherichia coli.Questa sostanza entra in circolo dopo aver attraversato la parete dell'intestino e si va a localizzare nella parete dell'arterie, dove provoca un'infiammazione cronica di basso grado.

Questo danneggia nel tempo le arterie e richiama dal circolo sanguigno le piastrine che provocano la trombosi del vaso interessato.Abbiamo già condotto sperimentazioni sugli animali – riferisce Violi – che hanno dimostrato come l'Lps abbia in effetti questa 'vocazione' trombotica".

Ecco quindi "una nuova via attraverso la quale si estrinseca il danno aterosclerotico, la trombosi, ed è una scoperta della ricerca italiana.Ora è necessario capire come bloccare questo meccanismo, per prevenire l'infarto e le altre forme di ostruzione arteriosa causati dall'Lps". "Il 'primum movens' di questo nuovo meccanismo di malattia – riepilogano gli internisti – è un'alterata permeabilità dell'intestino causata dalla disbiosi, cioè da un'alterazione del microbiota intestinale, che favorisce il passaggio del lipopolisaccaride nella circolazione generale; questo induce uno stato infiammatorio a livello della parete arteriosa, che dà il via alla progressione dell'aterosclerosi coinvolgendo non solo le cellule di rivestimento delle arterie (cellule endoteliali), ma anche i globuli bianchi e le piastrine, rendendole più prone a formare trombi".  
Lps "si muove nel circolo sanguigno a bordo del colesterolo Ldl – precisa Violi – che utilizza come 'cavallo di Troia' per penetrare nella parete delle arterie.

La capacità del colesterolo di infiammare le arterie potrebbe dunque essere dovuta non a lui direttamente, ma all'Lps che stimola la produzione di radicali liberi dell'ossigeno, ossidanti che vanno a infiammare la parete delle arterie e la danneggiano.Questo danno richiama poi le piastrine che formano un trombo, andando a interrompere il flusso del sangue all'interno di quell'arteria e dando quindi luogo a un infarto o un ictus".  "La presenza di questi batteri pericolosi che possono mandare in circolo l'Lps – prosegue l'esperto – è più probabile nei soggetti classicamente a rischio di infarto, ad esempio le persone con diabete o obesità.

Gli individui dismetabolici presentano un'infiammazione intestinale cronica di basso grado che si associa a una disbiosi intestinale con prevalenza di batteri patogeni come l'E.coli.

Abbiamo fatto esperimenti sull'animale obeso e" in effetti "siamo arrivati a dimostrare che questa condizione si associa a disbiosi intestinale, ad aumento di Lps e ad aumentato rischio di trombosi".Commenta il presidente della Simi, Giorgio Sesti: "Questa importante serie di ricerche condotte da un gruppo di ricercatori italiani affiliati alla nostra società scientifica sono la dimostrazione che soltanto il medico internista è capace di avere un approccio olistico clinico e sperimentale in grado di affrontare lo studio di patologie complesse e multifattoriali che richiedono conoscenze mediche trasversali a tante aree specialistiche".  "Per ora – risponde Violi – possiamo fare solo ipotesi.

Ci sono varie possibilità di prevenzione del danno da Lps che stiamo esplorando.Una potrebbe essere modulare la composizione della flora batterica intestinale, attraverso la somministrazione di probiotici e prebiotici.

Un'altra possibilità è somministrare cicli di antibiotici intestinali non assorbibili per correggere la disbiosi: negli animali abbiamo ottenuto risultati molto interessanti.Un'altra strada ancora potrebbe essere bloccare l'azione dell'Lps una volta entrato in circolo, impedendogli di interagire con il suo recettore sulla parete delle arterie, quindi di attivare tutta la cascata di eventi che porterà alla trombosi: stiamo già lavorando a una possibile terapia farmacologica che sfrutta l'Lps come nuovo target terapeutico anti-trombosi.

Potremmo infine anche pensare a una possibile azione favorevole degli analoghi recettoriali del Glp-1": un'altra applicazione dei nuovi farmaci anti-diabete e anti-obesità, "visto che riducono la permeabilità intestinale e hanno un effetto di protezione cardiovascolare.Ma non ci sono prove in tale senso", almeno al momento.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Padova, investita da treno: morta bambina di 12 anni

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(Adnkronos) – È morta nella serata di oggi 10 ottobre all'ospedale di Padova, dov'era stata ricoverata d'urgenza, la bambina ucraina di 12 anni investita dalla motrice di un treno merci sui binari di via Friburgo.Il macchinista, accortosi dell’incidente, ha fermato subito il treno e chiamato i soccorsi.

Pare che la ragazzina abbia attraversato i binari, ultima di un gruppetto di amiche, nonostante le sbarre del passaggio a livello fossero regolarmente abbassate.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, Zelensky illustra a Meloni il “piano per pace giusta”

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Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, sbarca a Roma e presenta a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, il suo 'Piano per la vittoria' per porre fine alla guerra con la Russia e arrivare ad una "pace giusta". "Grazie a Giorgia e al governo italiano per l'attenzione a questo piano e alla nostra strategia'', dice Zelensky dopo l'incontro a Villa Pamphili.Il presidente ucraino fa tappa in Italia in una giornata caratterizzata da incontri a Londra con il premier britannico Keir Starmer e a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron. ''Ringrazio l'Italia e personalmente te Giorgia per aver sostenuto in modo forte e sincero l'Ucraina e il nostro popolo durante la guerra.

Spero di poter discutere le condizioni della pace il prima possibile'', dice il leader ucraino.Il piano illustrato a Meloni mira a "proteggere la nostra indipendenza, le nostre famiglie, i nostri cittadini''. L'Ucraina si appresta ad affrontare il terzo inverno di guerra.

Il conflitto con la Russia è iniziato da 960 giorni.La Russia, quotidianamente, bombarda città e infrastrutture.

L'ultimo raid ha colpito Odessa, provocando almeno 8 morti.Zelensky, in un momento cruciale del conflitto, rivolge un ''ringraziamento speciale'' a Meloni per ''l'assistenza alla sicurezza del nostro Paese'' e per gli ''aiuti alla difesa''.

Nell'incontro, spiega il presidente, è stato ''discusso un nuovo pacchetto per la sicurezza'' dell'Ucraina e sono state forniti a Meloni notizie e aggiornamenti sulla ''situazione al fronte''. Alla pace seguirà la ricostruzione: a Roma, il 10 e 11 luglio del prossimo anno, si terrà una conferenza dedicata al tema.Nell'incontro di Villa Pamphili, Zelensky ha illustrato alla premier anche ''i punti economici del nostro piano della vittoria''. ''E' importante per noi che le imprese italiane siano presenti nel progetto di ricostruzione in Ucraina'', dice evidenziando le ''opportunità economiche'' nel dopoguerra e sottolineando che "le risorse economiche che non devono finire nelle mani russe, sotto il controllo russo''. Lo stesso piano per la vittoria, spiega Zelensky, oltre che all'Italia è stato presentato alla Francia e alla Gran Bretagna.

Venerdì 11 ottobre il presidente volerà in Germania e illustrerà il piano al cancelliere Olaf Scholz: ''E' molto importante che tutti i partner stiamo insieme per una pace giusta''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni incontra Zelensky: “Italia con Ucraina fino a quando sarà necessario”

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L'Italia sarà accanto all'Ucraina fino a quando sarà necessario.E' il messaggio che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, invia da Roma dopo l'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "L'Ucraina non è sola, le saremo accanto per tutto il tempo necessario", dice Meloni. "È ovviamente un gran piacere accogliere oggi a Roma il presidente ucraino Zelensky.

Con lui vedersi ormai è una consuetudine, ci sono stati tanti incontri.Non si tratta di forma, è per noi una forma di continuità necessaria per il sostegno all'Ucraina", afferma. "L'Ucraina è una nazione che è stata brutalmente, ingiustificatamente e illegalmente aggredita ormai 959 giorni fa, dalla Federazione russa che non accettava l'idea di un'Ucraina prospera, democratica, libera e europea", evidenzia la premier.  "L'Ucraina continua a vivere sotto bombardamenti indiscriminati contro obiettivi civili e infrastrutture critiche.

Inizia il terzo inverno che l'ucraina affronta in guerra e lo fa con metà della rete elettrica fuori uso: vi lascio immaginare cosa significhi questo.Il popolo ucraina continua a esistere in modo eroico perché vuole essere libero di scegliere il proprio futuro, la responsabilità della comunità internazionale è aiutarlo.

Il presidente Zelensky sa che l'Italia è stata accanto all'Ucraina sin dal primo momento, ha fatto tutto quello che poteva fare.Siamo pronti a continuare a farlo fino a quando sarà necessario", ribadisce Meloni. "Siamo convinti di essere dalla parte giusta della storia ed è nel nostro interesse nazionale difendere regole di convivenza che garantiscono a tutti un futuro di pace.

Altrimenti, vivremmo in un mondo di caos che non è in grado di difendere i più fragili.L'obiettivo del nostro sostegno è mettere l'Ucraina nelle migliori condizioni possibili per costruire un tavolo di pace.

La pace non può significare una resa, come troppi suggeriscono vigliaccamente.Questo presuppone necessariamente un sostegno militare e un sostegno al settore energetico, che rimane una priorità dell'azione italiana", dice Meloni.  "Il presidente Zelensky è venuto oggi per presentarci le sue idee per un percorso che consenta di costruire una pace giusta di cui tutti abbiamo bisogno, Ucraina in primis.

Abbiamo ascoltato le esigenze più immediate, l'Italia ha sempre fatto la sua parte.Ci siamo concentrati soprattutto sulla difesa aerea per salvare vite umane e proteggere le infrastrutture.

Ora stiamo ragionando insieme per sostenere l'industria della difesa ucraina e rafforzare l'industria della difesa europea", afferma ancora Meloni.  "Abbiamo concordato con Zelensky sull'importanza di coinvolgere il più possibile attori internazionali che possono convincere Mosca a sedersi a un tavolo e a negoziare in maniera credibile.Dobbiamo anche continuare a reagire in maniera ferma allo sforzo bellico russo", dice Meloni prima di annunciare una nuova iniziativa italiana. "Guardare a un futuro di pace e prosperità europeo significa anche guardare alla ricostruzione.

Sono felice di annunciare la data della prossima Ukraine Recovery Conference che si terrà a Roma il 10 e l'11 luglio 2025: è un evento a cui teniamo molto, ci stiamo lavorando da tempo". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nations League, Italia-Belgio 2-2

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(Adnkronos) –
Pareggio con rimpianti per l'Italia in Nations League.Dopo due vittorie nel gruppo 2 della Lega A, gli azzurri frenano con il Belgio pareggiando 2-2 allo stadio Olimpico di Roma.

Inizio travolgente dei padroni di casa che trovano il doppio vantaggio con Cambiaso al 1' e Retegui al 24', poi Pellegrini si fa espellere al 40' per un fallo su Theate e la partita cambia.De Cuyper accorcia al 42' e Trossard trova il pari al 62'.

Nell'altro match del girone successo della Francia su Israele per 4-1 sul campo neutro di Budapest.In classifica i ragazzi di Spalletti restano comunque primi a quota 7, seguono i transalpini a 6, i diavoli rossi a 4 e Israele a zero.

Lunedì l'Italia ospita Israele a Udine, mentre la Francia fa visita al Belgio a Bruxelles.   Pronti-via e al primo affondo l'Italia passa in vantaggio con una bella azione imbastita da Tonali con Dimarco che va via sulla sinistra e mette in mezzo un cross teso sul secondo palo dove arriva Cambiaso che in due tempi la mette dentro: 1-0.Primo gol in maglia azzurra per l'esterno della Juventus.

Al 6' ancora padroni di casa pericolosi: inserimento di Frattesi, Casteels in ritardo sull'uscita, cross del centrocampista, con la difesa ospite che libera in angolo.Al 7' altra buona azione in verticale degli azzurri, Frattesi e Tonali entrambi sulla palla al limite dell'area, calcia il primo ma la conclusione termina alta.  Al 17' Pellegrini lavora un buon pallone sulla trequarti poi prova a mettere in porta Dimarco ma la palla è leggermente lunga.

Al 19' si vedono per la prima volta i belgi con Doku che rientra sul sinistro e calcia, palla deviata in angolo.Al 24' il raddoppio con una bellissima azione: gli azzurri impostano da sinistra, Dimarco cambia lato di prima intenzione per Cambiaso che si accentra e calcia, Casteels non trattiene, arriva Retegui e segna il gol del 2-0.

Al 31' l'Italia è travolgente sulle corsie laterali, ennesimo cross di Dimarco, ci prova Frattesi in tuffo di testa con palla che termina fuori.Al 40' cartellino rosso per Pellegrini per un intervento falloso in ritardo su Theate.

I diavoli rossi ne approfittano subito e al 42' accorciano le distanze.Schema da calcio di punizione con palla appoggiata per De Cuyper che trova l'angolino basso e batte Donnarumma.  Dopo l'intervallo si riparte senza cambi.

Al 3' ancora in transizione l'Italia con Frattesi che si mette in proprio su lancio di Bastoni, conclusione dal limite e palla oltre la traversa.All'8' pericoloso il Belgio con una conclusione di Mangala dal limite dell'area: provvidenziale Bastoni che riesce a deviare la conclusione.

Al 16' arriva il pari del Belgio con Trossard.Dagli sviluppi di un angolo Faes mette in mezzo per l'attaccante dell'Arsenal che batte Donnarumma.  Al 18' ancora ospiti in attacco con Bastoni decisivo a chiudere su Openda.

Al 23' triplo cambio per Tedesco: entrano Castagne, Lukebakio e Wranckx, escono Mangala, De Ketelaere e Theate.Al 25' Spalletti risponde inserendo Fagioli e Udogie per Ricci e Dimarco.

Al 27' Belgio vicino al sorpasso, conclusione di De Cuyper, Openda ci mette un piede spiazzando di fatto Donnarumma ma la palla finisce fuori di un soffio.  
Al 33' brivido per i 40.000 dell'Olimpico.L'Italia perde un pallone pericoloso a centrocampo, il Belgio riparte con Lukebakio che prova la conclusione a giro, palla oltre la traversa.

Al 35' altro doppio cambio azzurro: entrano Raspadori e Pisilli, escono Retegui e Tonali.Al 42' Tedesco esaurisce i cambi inserendo Ngonge e Fofana per Openda e Doku.

Due minuti dopo l'ultima sostituzione con Bellanova per Frattesi.Nei sei minuti di recupero da segnalare solo l'ammonizione a Donnarumma per perdita di tempo.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi

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(Adnkronos) – Nessun '6' al concorso del Superenalotto di oggi, 10 ottobre 2024.Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 87,4 milioni di euro.

Si torna a giocare domani, venerdì 11 ottobre, per il penultimo concorso settimanale.  Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+.L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo.

In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto.Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede una colonna (1 combinazione di 6 numeri).

La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita.In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.

L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.  La combinazione vincente di oggi, 10 ottobre 2024: 6 – 48 – 64 – 80 – 87 – 89.Numero Jolly: 43.

SuperStar: 82.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superbatteri spaventano, possibili 7 milioni di ricoveri in più fino al 2050

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(Adnkronos) –
I super batteri resistenti agli antibiotici che oggi abbiamo a disposizione spaventano i paesi del G7 che studiano piani per sviluppare politiche di contrasto, maggior consapevolezza della popolazione e degli operatori sanitari e piattaforme per nuovi antibiotici.Secondo una stima Ocse, fra il 2015 e il 2050, "se le attuali tendenze non cambieranno, il trattamento delle infezioni resistenti, nei Paesi del G7, comporterà in media una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più e l'Italia contribuirà a questo calcolo con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più ogni anno", ha ricordato il ministero della Salute.

Il tema è stato al centro della prima giornata del G7 ad Ancona, che ha visto una sessione congiunta tra i ministri della Salute e quelli delle Finanze, in collegamento, che stanno valutando la necessità di aumentare le risorse dedicate all'antimicrobico resistenza (Amr) – con fondi 'ad hoc' anche nella prossima legge di bilancio italiana – e la produzione di farmaci in Africa.  A livello globale, un rapporto fondamentale pubblicato su 'The Lancet' nel 2022 ha stimato che l'antimicrobico-resistenza ha contribuito a circa 1,27 milioni di morti dirette nel 2019.Se si includono anche i decessi in cui l'Amr ha giocato un ruolo indiretto, la cifra sale a circa 4,95 milioni di morti.

In Europa, si stima che l'Amr sia responsabile di circa 35.000 decessi all'anno.Questo numero è stato riportato anche dall'Ecdc in un rapporto del 2022, che evidenzia un aumento delle infezioni resistenti ai farmaci antimicrobici. 
Il continente africano, rispetto al resto del mondo, è colpito in modo sproporzionato dalla mortalità per resistenza antimicrobica, che è direttamente collegata all'elevato carico di infezioni batteriche.

Questo rende l'Africa fortemente dipendente dall'importazione di prodotti farmaceutici e ha un impatto negativo sulla disponibilità, accessibilità e qualità dei medicinali e dei vaccini essenziali.  Con il Piano Mattei per l'Africa, "presentato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il Summit Italia-Africa del gennaio 2024, l'Italia ha messo al centro della propria Presidenza G7 un forte impegno per promuovere la cooperazione con il continente africano al fine di favorire una crescita condivisa e sostenibile – ha ricordato il ministero della Salute in una nota – Affrontando la sfida della resistenza antimicrobica e sostenendo lo sviluppo della capacità di produzione farmaceutica in Africa, come Paesi G7, vogliamo contribuire ad importanti investimenti per lo sviluppo sostenibile e la crescita economica nel continente". I prossimi 28 e 29 novembre, il ministero della Salute ospiterà a Bari una 'Implementation Conference' sull'Antimicrobico resistenza, l'ultimo appuntamento in presenza nell'agenda del 'track' salute della presidenza italiana del G7.  La Conferenza ha l'obiettivo di discutere e avanzare strategie di collaborazioni internazionali per affrontare l'emergenza dell'Amr.L'evento riunirà esperti appartenenti al mondo della ricerca e sviluppo, dell'industria, della società civile, di decisori politici e rappresentanti delle organizzazioni internazionali e delle agenzie regolatorie dei farmaci.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Unifil, cos’è la missione Onu e qual è il ruolo dell’Italia

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(Adnkronos) – E' di 1.256 militari italiani la consistenza massima annuale autorizzata dall'Italia per il contingente nazionale impiegato in Unifil, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei.Sono i numeri della missione dell'Onu in Libano finita sotto i colpi dei soldati israeliani che hanno colpito il quartier generale e due basi a comando italiano. La missione Unifil, come si ricorda sul sito web della Difesa, è nata con la risoluzione 425 adottata il 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978).

Successive risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione. "Prima della crisi di luglio/agosto 2006 la missione delle forze Unifil era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell'area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale", si legge sul sito web del ministero della Difesa. Con la risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare di Unifil.Tra i tanti scopi della missione monitorare la cessazione delle ostilità, accompagnare e sostenere le Lebanese Armed Forces (Laf) nel loro rischieramento nel Sud del Paese, comprendendo la Blue Line, prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del governo libanese e di Unifil.

Attualmente Unifil, si legge sul sito della Difesa, continua a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line.Le attività operative attualmente svolte da Unifil consistono in: osservazione da posti fissi; condotta di pattuglie; realizzazione di check-point; collegamento con le Forze Armate libanesi e pattugliamento marittimo.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele, raid su Beirut: 18 morti e decine di feriti

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(Adnkronos) – I caccia di Israele hanno condotto un raid aereo nel centro di Beirut, capitale del Libano, tra i quartieri di Ras El Nabaa e Bourj Abi Haidar.Secondo due fonti della sicurezza citate dall'emittente al-Arabiya, il raid aereo ha causato 18 morti e 92 feriti. Sarebbe Wafiq Safa, capo dell'apparato di sicurezza di Hezbollah nonché cognato di Hassan Nasrallah, l'obiettivo del raid.

Lo ha riferito Sky News Arabia, citando una fonte israeliana, secondo cui Safa è responsabile di Hezbollah per le relazioni con il governo di Beirut. Intanto 3 riservisti israeliani hanno perso la vita in scontri con i miliziani di Hamas nel nord della Striscia di Gaza.Lo riferiscono le Idf identificando le vittime in Ori Moshe Borenstein, 32 anni di Moreshet, Netanel Hershkovitz, 37 anni di Gerusalemme e Tzvi Matityahu Marantz, 32 anni, di Bnei Adam.

Sale così a 353 il numero dei soldati israeliani che hanno perso la vita durante l'offensiva di terra a Gaza.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Chiara Ferragni smentisce accordo con Fedez su separazione

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(Adnkronos) – Nessun accordo tra Chiara Ferragni e Fedez sulla separazione.E' il legale dell'influencer e dell'imprenditrice digitale a smentire l'esistenza di un'intesa. "Ad oggi non sussiste alcun accordo fra i coniugi, tanto più in ordine ad un asserito quanto inveritiero collocamento 'pressoché paritetico' della prole, fermo l'impegno dei rispettivi legali di raggiungere una compiuta intesa", dice l'avvocato Daniela Missaglia.

Le voci circolate, spiega il legale, sono "frutto di inverificate illazioni relative a trattative riservate a tutt'ora in essere fra le parti, coperte da segreto e non divulgabili". La coppia si è divisa a febbraio 2024.Chiara Ferragni e Fedez hanno due figli: Leone, di 6 anni, e Vittoria, di 3. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, Icch: “Globalizzazione e tecnologie, così è cambiata la reputazione aziendale”

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(Adnkronos) – Si è svolta oggi presso la sede del Centro Svizzero a Milano la presentazione della nuova ricerca dal titolo 'Corporate reputation: tendenze emergenti e implicazioni strategiche', realizzata da Icch e Università Iulm.La ricerca esplora le tendenze emergenti sulla reputazione aziendale, fornendo importanti strumenti a manager, accademici e studenti.  Il modo in cui si forma la reputazione aziendale, infatti, ha subìto profondi cambiamenti negli ultimi 10 anni, principalmente a causa della rapida evoluzione tecnologica, della crescente interconnessione globale e delle mutevoli aspettative della società nei confronti delle imprese.

L’ascesa delle tecnologie digitali, la globalizzazione e una maggiore consapevolezza degli stakeholder hanno reso la gestione della reputazione più complessa e critica, garantendo un accesso senza precedenti alle informazioni e una capacità di condividere le proprie esperienze e opinioni in modo ampio e rapido.Maggiore trasparenza che implica però anche più vigilanza e reattività nella gestione della propria reputazione. Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, ha dichiarato: "Crediamo che riflettere sulla gestione della propria corporate e brand reputation, in un contesto sempre più interconnesso, attento ai temi sociali e di sostenibilità e in rapido mutamento come quello odierno, in cui l’avvento dell’Ai crea nuove opportunità ma pone anche sfide e interrogativi, sia fondamentale per il nostro network e siamo felici di ospitare questo dibattito". "Con la presentazione di oggi -prosegue Fabiano- festeggiamo anche i tre anni di attività di Icch.

Solo qualche numero: in 3 anni abbiamo riunito più di 45 manager oggi membri del Comitato Scientifico, 7 docenti internazionali membri del Comitato accademico, prodotto 7 ricerche e 12 magazine tematici, che abbiamo presentato in eventi molto partecipati, punto di partenza per riflessioni sul futuro della comunicazione e del mondo corporate.Siamo entusiasti dei tanti progetti in cantiere per il 2025, tra cui il nono Premio Giovani Comunicatori Icch, il nostro nuovo podcast, il sito e il magazine bilingue.

In lavorazione anche le nuove ricerche e i nuovi numeri della rivista.Così Icch sta diventando un osservatorio a tutto tondo, punto di riferimento per tanti stakeholder del mondo aziendale e accademico, anche a livello internazionale". Il dibattito introdotto da Fabio Bocchiola, presidente Swiss Chamber e Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, è proseguito con la presentazione della ricerca a cura della professoressa Stefania Romenti, coordinatrice del Comitato accademico di Icch e professore ordinario di comunicazione strategica e sostenibilità dell’Università Iulm che ha illustrato i risultati. "Negli ultimi 10 anni sono state pubblicate circa 1000 ricerche scientifiche l'anno sui processi sociali che sottendono la valutazione delle aziende e della loro reputazione.

Stigma, status e prestigio organizzativi, legittimità e impatto sociale si intrecciano per formare un tessuto reputazionale complesso e dinamico", ha dichiarato la professoressa Stefania Romenti, presentando le analisi elaborate dal Centro di ricerca per la comunicazione strategica (CEcoms) dell’Università Iulm.  A seguire, due tavoli di lavoro con la presenza di importanti manager della comunicazione.Protagonisti del primo, sul tema della crisi della reputazione e di come proteggere il brand, Cristina Camilli, direttore relazioni istituzionali, comunicazione e sostenibilità di Coca-Cola Italia e Albania, Erika Mandraffino, direttrice comunicazione esterna di Eni, Stefano Tassone, head of group communications di Mediobanca, e Fabio Ventoruzzo, corporate communications & sustainability director di Sisal.

Al secondo invece, sull’attuale tema di come sviluppare una buona reputazione attraverso le nuove piattaforme digitali, hanno partecipato Alessandra Bianco, corporate communication director di Lavazza Group & Lavazza eventi sole director, Enrico Bocedi, global public affairs, communications & sustainability senior director di Campari Group, Luca Di Persio, managing director marketing, innovation and business services dell’agenzia Ice – Italian trade & investment agency e Alicia Lubrani, chief marketing officer di Axpo Italia e amministratore delegato di Pulsee Luce e Gas.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nadal, l’omaggio di Djokovic: “La tua eredità vivrà per sempre”

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(Adnkronos) –
"La tua eredità vivrà per sempre".Così sui suoi profili social Novak Djokovic rende omaggio al rivale di sempre Rafael Nadal che oggi ha annunciato il suo ritiro. "Rafa, un post non è sufficiente per esprimere il rispetto che ho per te e per quello che hai fatto per il nostro sport.

Hai ispirato milioni di bambini a iniziare a giocare a tennis e penso che questo sia probabilmente il più grande traguardo che chiunque possa desiderare" , si legge. "La tua tenacia, dedizione, spirito combattivo faranno scuola per decenni – prosegue Djokovic – La tua eredità vivrà per sempre.Solo tu sai cosa hai dovuto sopportare per diventare un'icona del tennis e dello sport in generale".  "Grazie per avermi spinto al limite così tante volte nella nostra rivalità, che è quella che mi ha colpito di più come giocatore – sottolinea il 37enne serbo che ha diviso il campo in 60 occasioni con lo spagnolo – La tua passione nel difendere i colori della Spagna è sempre stata straordinaria.

Ti auguro il miglior addio possibile a Malaga con la squadra spagnola di Coppa Davis.Sarò lì di persona per rendere omaggio alla tua carriera stellare". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Harris-Trump, testa a testa negli stati chiave: i sondaggi

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(Adnkronos) –
Kamala Harris e Donald Trump continuano ad essere bloccati in un testa a testa negli stati chiave che decideranno le sorti delle elezioni del 5 novembre negli Stati Uniti.Secondo l'ultimo sondaggio di The Hill and Emerson College Polling, i due candidati sono in parità, al 49%, in Michigan e Wisconsin, mentre Trump è in vantaggio di appena un punto in Georgia, North Carolina e Pennsylvania – 49% a 48% – e di 2 in Arizona, 49% contro il 47%.

Harris, invece, è in vantaggio di due punti in Nevada, 48% contro il 47%.  Con una sfida sul filo, non si può escludere che debba essere la Corte Suprema a esprimere il voto finale per la Casa Bianca.Anche se è impossibile prevedere al momento una nuova situazione alla 'Bush vs Gore' – quando nel 2000 fu la Corte Suprema dopo settimane di battaglie legali a sancire la vittoria in Florida di George Bush consegnando al repubblicano la presidenza – Politico prospetta tre possibili scenari di un coinvolgimento della Corte.  
Il primo scenario prevede che i sommi giudici siano chiamati ad esprimersi su una sentenza su una legge elettorale statale.

In North Carolina, uno dei sette stati chiave che decideranno le sorti delle presidenziali con ogni probabilità con uno scarto minimo di voti, sono stati presentati diversi ricorsi contro le procedure di registrazione al voto e del voto per posta. Il ricorso più significativo, con cui i repubblicani stanno tentando di escludere dai registri 225mila elettori, è appena passato al giudizio di una corte federale di primo livello.E nei giorni scorsi la Corte non ha accolto un altro caso, proveniente da un altro swing state, la Pennsylvania, sempre riguardante le registrazioni. 
Il secondo scenario comprende la possibilità che la Corte sia investita di un caso dopo lo svolgimento delle elezioni.

Questo potrebbe avvenire, ipotizza ancora Politico, nel caso in cui uno stato non notifichi al Congresso nei tempi stabiliti dalla legge la certificazione dei 'grandi elettori' che poi dovranno riunirsi nel collegio elettorale per votare formalmente il presidente.Una nuova legge approvata dal Congresso dopo i fatti del 6 gennaio, rende infatti obbligatorio il rispetto della data per la comunicazione al Congresso. In caso di mancato rispetto la stessa legge prevede un meccanismo di 'fast track' per fare arrivare le dispute relative le certificazioni direttamente alla Corte Suprema.

Per esempio, si potrebbe verificare una situazione in cui la commissione elettorale della Georgia, controllata da funzionari trumpiani, si rifiuti di certificare un'eventuale vittoria di Harris, giustificando la posizione con accuse di frodi.A questo punto si aprirebbe la strada ad un ricorso legale, sulla base dell'Electoral Count Act della fine dell'800 e della nuova misura del 2022. 
Il terzo scenario, infine, potrebbe portare ad un intervento della Corte alla fine del processo, cioè dopo la sessione congiunta, del 6 gennaio 2025, del Congresso per la certificazione finale del vincitore.

E' lo scenario più improbabile, anche perché, nota Politico, sarebbe il più esplosivo. Secondo la legge federale, un quinto dei senatori e un quinto dei deputati possono presentare obiezioni alla certificazione dei voti elettorali di un particolare state, affermando che i voti "non sono stati dati in modo regolare". I voti dati a qualcuno che, sulla base della legge federale e statale, non è qualificato per essere presidente potrebbero rientrare in questa categoria, scrive Politico ricordando che i democratici hanno cercato – con un tentativo bocciato anche dalla Corte Suprema – di squalificare Trump dalle elezioni per il suo ruolo nell'insurrezione del 6 gennaio 2021, per il quale è stato messo sotto impeachment ed ora è incriminato in un processo federale. In caso di vittoria di Trump, e certificazione della sua elezioni da parte del Congresso, democratici – sempre nello scenario ipotetico e improbabile tratteggiato dal sito americano – potrebbero rivolgersi alla Corte Suprema – che va ricordato ha una maggioranza conservatrice grazie ai tre giudici nominati proprio da Trump – sostenendo che i colleghi non hanno svolto il loro dovere confermando l'elezione di qualcuno che non era qualificato ad essere eletto.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cremonese, Corini: la Juve Stabia la paragono al Catanzaro dello scorso anno

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Eugenio Corini, neo allenatore della Cremonese subentrato a Stroppa esonerato pochi giorni fa, è stato presentato oggi e ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa sulla prima gara sulla panchina dei grigiorossi che per lui sarà contro la Juve Stabia al “Romeo Menti” domenica 20 ottobre alle ore 15.

Le dichiarazioni di Eugenio Corini sulla Juve Stabia sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Ritengo che la rosa della Cremonese sia fra le più forti del campionato, la società è molto solida e c’è un grande centro sportivo.Hanno rivisto la Serie A e vogliono tornarci, c’è ambizione.Per quanto riguarda il sistema di gioco un’idea ce l’ho, ma è l’unico piccolo vantaggio che posso avere nei confronti della Juve Stabia e non voglio bruciarmelo.Anche perché ho un’idea un po’ più evoluta di quello che può essere lo schema, cioè che comprende l’occupazione dei vari spazi.Ora mancano dei nazionali, poi alla ripresa forse due giocatori importanti come Castagnetti e Johnsen.Vazquez come regista basso?

Franco può giocare ovunque, è un valore, ma dobbiamo valutare dove far uscire il gioco.La squadra deve avere un calcio dinamico, e le caratteristiche ci sono.

Ma sono gli ultimi 30 metri a creare problemi perché le squadre si chiudono e poi magari ti infilano in contropiede. 

 

La Juve Stabia la paragono al Catanzaro dello scorso anno, andiamo in uno stadio caldo e piccolo e dobbiamo cercare di fare risultato.La Serie B è uno dei campionati più difficili, lo scorso anno c’erano 4 squadre dominanti per il percorso fatto in precedenza, come Parma e Venezia.Ora c’è uno spazio importante per inserirsi in questo gruppo, bisogna saperci stare dentro nella categoria”.

 

Fonte: tuttomercatoweb.com 

Nautica, Confindustria: “Regolamento patenti avvicina giovani”

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(Adnkronos) – "L'intensa attività di rappresentanza della filiera della nautica da diporto, costantemente esercitata da Confindustria Nautica nell'interesse del settore e anche dell’utenza, ha portato al nuovo Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto (Decreto 17 settembre 2024, n. 133, Regolamento di modifica al decreto 29 luglio 2008, n.146), che segue il decreto patenti (decreto 10 agosto 2021) che aveva introdotto le nuove modalità di esame a quiz".La patente di categoria D1 per l’appunto può essere conseguita dai 16 anni, consente la navigazione esclusivamente diurna entro sei miglia di distanza dalla costa con “natanti” (unità fino a 10 metri) o, dai 18 anni, con imbarcazioni di lunghezza fino a 12 metri, oppure con moto d’acqua entro un miglio di distanza dalla costa, se dette unità sono equipaggiate con motori di potenza non superiore a 85 Kw pari a 115,6 CV. “Ci sono voluti oltre quattro anni di intenso lavoro, scanditi dal cambio di tre governi, per portare ad approvazione il nuovo Regolamento” – sottolinea il Direttore generale di Confindustria Nautica, Marina Stella – “a riprova del ruolo e del valore della struttura dell’Associazione nazionale di categoria, capace in ogni circostanza di valorizzare gli interessi del settore e promuovere adeguate politiche di sviluppo a vantaggio di tutta la filiera.

Già dalla prossima stagione registreremo dei benefici.Intanto dallo scorso febbraio siamo al lavoro affinché nel prossimo DDL Blue economy sia presente un ulteriore pacchetto di semplificazioni amministrative, misure per la competitività della bandiera italiana e norme di tutela ambientale”.  “Guardiamo alle nuove generazioni e la nuova patente offre diverse opportunità, anticipa di due anni lo sviluppo di competenze dei giovani nella conduzione di imbarcazioni, aprendo loro nuove opportunità sia a livello ricreativo sia professionale e promuove la conoscenza, la cultura della sicurezza e il rispetto dell’ambiente marino attraverso un corso di formazione obbligatorio che si fonda su questi tre capisaldi.

Nello stesso tempo rappresenta un sostegno alla crescita del settore nautico, stimolando la domanda di acquisto e di noleggio di imbarcazioni e dei servizi correlati”, conclude Stella.  “La patente D1 si inserisce in una più ampia azione a tutela, in questo caso, della Piccola nautica” – conferma Roberto Neglia, Responsabile rapporti istituzionali di Confindustria Nautica – “che trova sponda nella DCI (Dichiarazione di costruzione e importazione) per i natanti, una forma di tutela giuridica della proprietà senza dover ricorrere ai costi e ai gravami dell’immatricolazione che consente anche di navigare in acque estere, e nell’obbligo per i porti pubblici di destinare spazi per l’ormeggio di unità fino a 6 metri."  L’introduzione dell’abilitazione D1 sostiene inoltre la conoscenza, cultura e rispetto dell’ambiente marino: richiede, infatti, una formazione mirata che prepara i giovani alla navigazione in sicurezza, insegnando le principali regole e tecniche di conduzione di imbarcazioni a motore e a vela, aumentando così il loro senso di responsabilità, la consapevolezza e il rispetto delle regole di comportamento in mare.La nuova patente di categoria D1 si ottiene frequentando un corso formativo, integrato da esercitazioni pratiche di navigazione e manovre a motore, e con il superamento di una prova a quiz di idoneità finale, tenuti dalle Scuole nautiche e dai Centri di istruzione.

A breve sarà emanato il decreto ministeriale con le procedure. Il nuovo Regolamento di attuazione del Codice della nautica non modifica il regime di esenzione dalla patente nautica per l’utilizzo di motori con potenza non superiore a 30 kW o 40,8 CV.Di conseguenza per la conduzione senza patente nautica delle unità da diporto non superiori a 24 metri, che navigano entro sei miglia dalla costa, con motore di potenza e cilindrata non superiore a 30 kW o 40,8 CV, è richiesto il solo possesso dei seguenti requisiti: a) per le imbarcazioni, aver compiuto diciotto anni di età; b) per i natanti (fino a 10 metri di lunghezza) aver compiuto sedici anni di età; c) per i natanti a vela con superficie velica superiore a quattro metri quadrati nonché per le unità a remi che navigano oltre un miglio dalla costa, aver compiuto quattordici anni di età. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Dengue, perché tanti casi proprio nelle Marche? Cosa dice il virologo

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(Adnkronos) –
Perché quest'anno le Marche sono state così colpite dalla Dengue?C'è un motivo per cui i focolai autoctoni dell'infezione si sono concentrati principalmente nell'area del Centro-Nord Italia (considerando anche i focolai più contenuti di Emilia-Romagna e a seguire Lombardia)?

Sulla carta "non c'è un motivo in particolare", analizza il virologo Massimo Clementi.  Mentre l'ultimo bollettino certifica un settembre con punte record di casi e aggiorna a quota 124 le infezioni autoctone nelle Marche (di cui 121 a Fano), la premessa, evidenzia l'esperto all'Adnkronos Salute, è che "a favorire la diffusione della Dengue è la presenza, da almeno 30 anni, della zanzara tigre, che è il vettore della Dengue.E se è presente la zanzara tigre vuol dire che ci sono le condizioni per cui nel momento in cui si verifica la presenza di uno o più soggetti infettati, questi possano essere punti e consentire all'insetto di veicolare il virus e trasmetterlo ad altri".   Primo imputato resta dunque sempre lei: la zanzara tigre. "Quello che è successo a Fano, però – precisa Clementi, che per anni ha diretto il Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano – non lo sa nessuno.

Lo presumiamo.Probabilmente è arrivato un soggetto infettato dall'estero, da uno dei Paesi in cui la Dengue è presente, e poi in virtù del fatto che lì ci sono le condizioni", cioè è presente il vettore, "si è acceso il focolaio.

Ma può succedere lì come da un'altra parte" in Italia. "C'è anche da dire che la Dengue alla prima infezione in genere non è grave.E' molto fastidiosa, c'è un malessere generale, febbre alta e dolori muscolari e articolari.

Diventa più pericolosa nella seconda infezione, quando una persona che è già stata contagiata viene reinfettata da un virus simile, ma non identico a quello della prima volta". "La vera novità di quest'anno – continua l'esperto – dal punto di vista della diffusione del virus in Europa è che noi avevamo visto soltanto casi di importazione", salvo eccezioni. "Da un punto di vista della diffusione, questa è legata soprattutto al fatto che in una certa area esista il vettore".Clementi osserva un ultimo aspetto: premesso che la disinfestazione, in presenza di casi, viene fatta secondo i protocolli, in generale "c'è una certa reticenza, emersa in questi ultimi tempi, a eseguire operazioni di disinfestazione" di routine, "per vari motivi.

E senza interventi adeguati la zanzara rimane, e rimangono le larve.Timori di questo tipo sono stati espressi per esempio da persone attive in associazioni di animalisti che temono che animali da compagnia – cani, gatti – possano in qualche modo essere contaminati dalla presenza di disinfettanti o da chi teme che ci possa essere anche una contaminazione di frutta, verdura, ortaggi".  "Penso che questa reticenza vada superata – prosegue Clementi – perché se non si fanno queste operazioni" per arginare il vettore della Dengue "diventa un problema.

Basterebbe agire preventivamente, informando le persone in maniera più efficace possibile, rassicurandole e invitandole a proteggere gli orti o a tenere in casa i propri animali domestici per un paio di giorni.Ma va compreso che le disinfestazioni sono indispensabili se vogliamo in qualche modo controllare queste infezioni.

E poi ci sono i monitoraggi epidemiologici, quelli sempre presenti, che vengono fatti dai laboratori specializzati e dall'Istituto superiore di sanità, che in qualche modo aiutano a controllare la presenza del virus nelle zanzare, il numero di casi nelle varie zone d'Italia". Anche il clima non basta da solo a spiegare perché i casi si concentrino in una particolare area, conclude Clementi. "Non credo incida più di tanto.Anzi, forse altre zone sarebbero a livello ideale più esposte" di quelle colpite quest'anno, "zone dove ci sono per esempio risaie – ipotizza – Ci può essere" un fattore predisponente alla "importazione" del virus "da parte di persone che arrivano dall'estero".

Dietro un focolaio, "quel che è certo è che c'è stato l'innesco giusto".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Brand Journalism Festival, un’opportunità anche per la stampa

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(Adnkronos) – Finora il brand journalism è stato confinato in un perimetro chiuso e poco frequentato dalla stampa tradizionale, quella considerata mainstream.Oggi con il Brand Journalism Festival, in programma il 12 novembre al Talent Garden Ostiense, si può provare a fare un passo avanti.

L'iniziativa, presentata oggi in Capidoglio, è promossa da Social Reporters, startup specializzata in brand journalism e live communication.  Tre main media partner, Adnkronos, Il Fatto Quotidiano e Fortune Italia, hanno scelto di sostenerla, lanciando un segnale importante nella direzione di un confronto più trasparente e costruttivo tra informazione, comunicazione e aziende.  Per raggiungere questo obiettivo sono necessarie alcune condizioni poco negoziabili.Il Festival deve essere un territorio aperto al confronto su temi che sono centrali anche per lo sviluppo futuro del giornalismo e dell’editoria.

Serve un approccio laico, sano, a un tema per troppo tempo confinato dentro un perimetro ideologico e la condivisione di analisi, esperienze e prospettive deve essere un valore aggiunto.In questo modo, può diventare un'opportunità per accorciare le distanze tra mondi che devono fondare le loro relazioni sul rispetto reciproco, su regole chiare e competenze che vanno valorizzate.  Siamo tutti, giornalisti, comunicatori e aziende, dentro un rapidissimo processo di trasformazione, che non è solo innovazione tecnologica ma anche evoluzione delle abitudini, dei linguaggi e dei mercati di riferimento.

Sentiamo la responsabilità, che condividiamo con le altre testate, di preservare il valore dell’informazione professionale in un contesto profondamente cambiato.Si può sostenere solo accettando la sfida del confronto e della contaminazione, senza per questo rinunciare alla propria identità.

La chiave è la qualità di quello che si fa.E per valorizzare quello che facciamo serve un salto di qualità culturale, nelle redazioni e nelle aziende e ovunque si scelga di produrre contenuti.

E’ indispensabile riconoscersi, scegliersi e rispettarsi, tutelando l’asset principale che abbiamo, la credibilità.  Un suggerimento, che è anche una provocazione da cui partire.Insieme al racconto delle cose che funzionano, le best practice, portiamo all'interno del perimetro che vogliamo costruire anche gli errori, i problemi, le criticità.

Possono aiutare a crescere. (Di Fabio Insenga) —media-comunicazionewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Presentato in Campidoglio il ‘Brand Journalism Festival’, focus su comunicazione etica e responsabile

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(Adnkronos) – Questa mattina, nella Sala Laudato Sì del Campidoglio alla presenza di Francesco Carpano, Consigliere Assemblea Capitolina, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Brand Journalism Festival, evento che mira a promuovere il dialogo e la collaborazione tra editoria, giornalismo e aziende per assicurare l’integrità e l’accuratezza dell’informazione, nonché per promuovere la sostenibilità del giornalismo.Il Festival si terrà a Roma il 12 novembre presso Talent Garden Ostiense sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e porta la firma di Social Reporters, startup specializzata in Brand Journalism e Live Communication. 
Editori, giornalisti e comunicatori aziendali analizzeranno l’evoluzione del mondo dell’editoria e del giornalismo aziendale per definire i punti di contatto e le possibili sinergie, con l’obiettivo di garantire una comunicazione aziendale più etica e responsabile e restituire al pubblico un’informazione più indipendente e sostenibile.

Diversi gli spunti su cui i protagonisti si confronteranno: dalle possibilità che un approccio giornalistico offre alle aziende per presentarsi in modo credibile e rilevante per il proprio pubblico di riferimento, alle possibilità offerte dall’AI per veicolare la comunicazione dei brand, e le relative limitazioni legali e morali per non creare ancor più confusione tra comunicazione e informazione.Il tutto con un occhio di riguardo al coinvolgimento delle nuove generazioni. “Il brand journalism è una tecnica di comunicazione che porta l'approccio giornalistico nella comunicazione corporate”, ha sottolineato questa mattina da Ilario Vallifuoco, Ceo di Social Reporters e organizzatore del Brand Journalism Festival. “Questo evento è volto a disambiguare il rapporto tra aziende e media per una maggiore trasparenza verso i destinatari dei contenuti. È una discussione che coinvolge editori, giornalisti e comunicatori aziendali a trovare traiettorie più etiche e più responsabili. È un evento di scopo che vuole raccogliere tutte le sensibilità e proporre una sintesi prospettica e programmatica su assetti normativi, organizzativi, strategici che ridisegnano la catena del valore dell’informazione e della comunicazione in chiave redistributiva della conoscenza”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations, Corporate Reputation & Digital Pr di Unipol, Lavinia Spingardi, moderatrice dell’evento e giornalista Sky e Fabio Insenga, Vice Direttore Adnkronos.Per maggiori informazioni relative al Brand Journalism Festival: www.brandjournalismfestival.it —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ricucci indagato per aver indotto testimoni a mentire. Il legale: “Accuse inesistenti”

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(Adnkronos) – E' attesa l'udienza preliminare per Stefano Ricucci, l'immobiliarista che tentò la scalata a Rcs, indagato, insieme ad altri, con l'accusa di aver indotto alcuni testimoni a dichiarare il falso nell'ambito di un altro processo che lo vede accusato di presunta corruzione in atti giudiziari.In quest'ultimo procedimento, nel quale Ricucci è imputato insieme con il giudice della Commissione tributaria del Lazio e consigliere di Stato Nicola Russo, sospeso dal servizio, e con l’imprenditore Liberato Lo Conte, secondo l'accusa, l'immobiliarista e Lo Conte avrebbero corrotto il magistrato per ottenere una sentenza a favore di una società del gruppo Ricucci. "Nell'ambito di quel processo, da parte di alcuni testimoni, ci sono state determinate precisazioni, addizioni o omissioni, rispetto a quello che avevano dichiarato davanti alla polizia giudiziaria.

Su questo, che è l'esempio tipico della contestazione processuale, il presidente ha rimesso gli atti per verificare se ci siano o meno gli estremi della falsa testimonianza", spiega all'Adnkronos l'avvocato Massimo Biffa, legale di Ricucci, facendo notare che l'indagine per falsa testimonianza nasce dunque "su un processo in corso che non è arrivato neppure a una sentenza di primo grado".  Secondo l'avvocato Biffa non c'è stata da parte del suo assistito nessuna spinta affinché i testimoni dichiarassero il falso: "Rispondere delle domande in un ufficio di polizia è una cosa, rispondere alle domande in aula, dove c'è il pubblico e dove ci sono gli avvocati della difesa che ti possono aiutare e supportare è tutt'altra cosa: ci si sente molto più liberi di dire quello che si pensa, si ricorda o di interpretare i ricordi".  In vista dell'udienza preliminare dove si dovrà decidere sull'eventuale rinvio a giudizio, l'avvocato di Ricucci si augura che "il giudice sia sereno e non ho motivo di pensare che non lo sia: questa è una falsa testimonianza secondo me inesistente". "Tutti gli elementi probatori nei confronti di Ricucci sono logici cioè: 'Se c'è il falso a chi giova?A Ricucci, quindi vuol dire che ha stimolato il falso'.

Stiamo parlando solo di questo", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia, Fortini in gol contro il Galles nell’Italia Under 19

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Juve Stabia, Niccolò Fortini, terzino sinistro classe 2006 scuola Fiorentina, che ha esordito alla grande nella vittoria di Genova contro la Sampdoria delle Vespe risultando uno dei migliori in campo in assoluto, si è ripetuto oggi nel corso della gara Italia Under 19-Galles terminata sul risultato di 3-3.Fortini ha segnato il gol del momentaneo 3-2 dell’Italia prima del pareggio definitivo del Galles avvenuto nei minuti finali.

Il gol di Fortini in Italia-Galles Under 19.

Sono stati gli ospiti a passare avanti con Yoganathan, ma gli azzurrini hanno trovato il pari grazie all’autorete di Margetson.Un primo tempo davvero ricco di emozioni perché non sono passati nemmeno 60 secondi che Camarda ha trovato il gol del 2-1.

Al 35esimo l’arbitro ha fischiato un rigore per il Galles che Bianceri non sbaglia.La ripresa è stata molto più equilibrata con meno occasioni.

Per i gol c’è da aspettare il recupero perché nel secondo minuto è arrivata la rete di Fortini (classe 2006 che ha già esordito anche in Serie B con la Juve Stabia) e due minuti più tardi è arrivata la doccia fredda con la rete di Morgan per i gallesi.La sfida è terminata così a Ravenna con il risultato di 3-3.Positiva la prova dell’esterno sinistro della Juve Stabia che oltre al gol ha fatto vedere ottime cose.