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Castellammare di Stabia
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Matteo-Beppe nemici per vocazione FEDERICO GEREMICCA*

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Primarie «made in Cina» contro primarie di «cinquanta persone mandate a fare clic». Dunque, di nuovo Cinque Stelle contro Pd. Anzi: di nuovo Grillo contro Renzi. Un duello lungo ormai 24 mesi, e del quale – al momento – non si intravede la conclusione. 

Leader contro leader, un classico per la politica italiana. Cambiano i protagonisti (in peggio, secondo alcuni), ma non il copione: ieri Berlusconi contro Prodi, e prima ancora Craxi contro Berlinguer. 

Oggi, il «comico» contro il «rottamatore»: sulle primarie, stavolta, ma certo non solo su quelle. 

Col declino lento, ma inesorabile di Silvio Berlusconi, un centrodestra ridotto allo stato gassoso e le difficoltà di Salvini nel costruirsi un profilo da leader, in campo ci sono – praticamente – solo loro due, Matteo e Beppe: due che, per tanti aspetti, sembrerebbero fatti per intendersi, e che invece non perdono occasione per polemizzare e attaccarsi ogni volta con un po’ di veleno in più. 

I Cinque Stelle che organizzano sit-in davanti alla banca di «papà Boschi» e il Pd che trasforma il caso-Quarto (piccolo comune del Napoletano) nella Waterloo dell’intero Movimento; Renzi che punta le sue fiches sulla legge sui diritti civili e Grillo che si alza dal tavolo nella mano decisiva. Sono solo gli ultimissimi fuochi di un duello senza quartiere: del quale pochi immaginano la fine, mentre molti ricordano l’inizio.  

Giusto febbraio di due anni fa, Renzi presidente incaricato di formare un governo, Grillo subito ad attaccarlo. Storico, a modo suo, l’incontro in streaming tra i due leader. Beppe all’attacco, Matteo ancor di più. Pochi minuti per incontrarsi e dirsi addio, con la frustata finale dell’allora presidente del Consiglio in pectore: «Beppe, esci da questo blog…». Da allora, mai nemmeno un armistizio, ma un duello combattuto in ogni luogo, con ogni arma e con ogni mezzo. 

Naturalmente, le ragioni della durissima contrapposizione che sta segnando l’intera legislatura non sono né caratteriali né passeggere: infatti, messo come è messo oggi il panorama politico (intendiamo le forze in campo e il loro peso), Renzi scorge in Grillo l’ultimo ostacolo all’assunzione di un potere ancor più pieno e Grillo vede in Renzi la novità dell’ultima ora capace di sbarrargli il passo verso successi elettorali ancor maggiori. 

Si tratta di valutazioni non errate, che determinano – però – la classica situazione nella quale (complice anche la nuova legge elettorale) patti e alleanze non sono possibili: e l’interminabile duello, dunque, non potrà che concludersi con uno sconfitto ed un vincitore. Il tempo e i luoghi nei quali si deciderà lo scontro sono ormai del tutto noti: il voto amministrativo di questa primavera, il referendum costituzionale del prossimo autunno e le elezioni politiche del 2018, o magari un anno prima. 

Se da qui ad allora – e la prima tappa è ormai vicinissima – il centrodestra non dovesse trovare un assetto e dei candidati convincenti, la sfida per la primazia (nelle città e per la guida del Paese) non potrà che essere tra Pd e M5S: dunque, tra Matteo e Beppe, più precisamente. E’ per questo che la guerra senza quartiere ingaggiata dai due leader è inevitabile, da un lato, e decisiva per il futuro del Paese, dall’altro. 

In questa sorta di scontro continuo ieri Renzi ha però segnato un punto: il suo candidato alle primarie milanesi, Giuseppe Sala, ha vinto la sfida conquistando sul campo i galloni di candidato-sindaco del centrosinistra. Non sappiamo quanti cinesi hanno votato per lui: ma con malizia qualcuno giura che sono stati di certo più dei 300 (italiani) che hanno scelto Patrizia Bedori come candidata del Movimento Cinque Stelle. Trecento in tutto, non trecento su diverse decine di migliaia.  

 

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati

Droga, sfruttavano bambini-corrieri: decine di arresti per droga tra Napoli e Caserta

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Le accuse: associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

NAPOLI – Sfruttavano anche i bambini, per smistare e poi vendere droga nelle province di Napoli e Caserta. I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, stanno eseguendo numerosi di arresti tra le province di Caserta e Napoli, in particolare nel famigerato Parco Verde di Caivano, piazza di spaccio del Napoletano.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e al regime degli arresti domiciliari è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli. Tutti i destinatari sono indagati per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hashish e marijuana.

Il traffico di droga venuto alla luce partiva dalla provincia di Napoli, in particolare da Caivano, e, attraverso dei corrieri, giungeva a destinazione. Le sostanze stupefacenti venivano occultate su persone o in veicoli utilizzando minori per eludere i controlli.

ROMA 2 SAMPDORIA 1 |Terza vittoria consecutiva di Spalletti, la Champions è vicina

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Roma- All’Olimpico la Roma affronta la Sampdoria per la 24esima giornata di campionato.

Spalletti conquista 3 punti importantissimi per agganciare la zona Champions. Dopo aver domato il primo tempo e metà del secondo, la Roma cede spazio all’avversaria che accorcia le distanze con un’autorete di Pjanic e tenta il colpaccio nei minuti di recupero con uno scatenato Cassano frenato da una traversa sul triplice fischio finale.

Primo tempo

Baricentro basso per la Roma, molto schiacciata all’indietro per i primi 10 minuti.

Il primo tiro in porta arriva dopo 7 minuti, El Shaarawy crossa per Zukanovic, tiro basso, Viviano devia in angolo. Dopo un minuto ci riprova in area Pjanic, di testa, palla che svirgola fuori alla destra del palo.

Al 10’ ammonito Barreto della Samp, entrato nella rosa all’ultimo per un infortunio di Moisander.

La Roma sale gradualmente aumentando il pressing.

Pericoloso contropiede di Muriel al 16’ ma arrivato in area, Maicon difende bene e lo costringe ad un tiro blando.

Al 20’ occasione per la Roma: El Shaarawy servito da Salah spreca sparando alto una palla d’oro. Un minuto dopo ci riprova Florenzi con la complicità di Maicon, ma fallisce il tentativo a due passi dal portiere.

Al 29’ c’è un tocco di mano di Barreto in area di rigore ma l’arbitro non lo fischia, tutto prosegue normalmente.

Al 34’ ammonito Zukanovic per fallo su Muriel.

La Roma continua a mantenere ritmi sostenuti senza però trovare il colpo vincente.

Al 38’ ammonito Correa per simulazione.

Al 45’, prima del fischio dell’half time, arriva il vantaggio della Roma.

Florenzi intercetta di testa un tiro secco di El Shaarawy in area di rigore, anticipa Salah ed è 1 a 0 per la Roma!

Roma 1 – Sampdoria 0

Secondo tempo

Primo cambio per Spalletti nella ripresa: entra Digne al posto di Zukanovic.

Al 49’ gol della Roma!!!!

Perotti, dopo una serie di rimpalli al limite dell’area, riceve un tiro al volo che piazza in rete alle spalle dell’incolpevole Viviano.

Roma 2 – Sampdoria 0.

Al 52’ Pjanic fallisce la tripletta giallorossa, sservito ancora da Salah, si avventa sulla palla facendo partire un gran tiro che finisce fuori di poco.

Al 55’ entra Quagliarella al posto di Muriel.

Al 57’ la Samp accorcia le distanze con un autogol di Pjanic che aveva tentato di deviare un tiro di Fernando da fuori area. Beffata la difesa giallorossa, imponente in area al momento dell’autorete.

Al 61’ ammonito Keita per fallo su Correa.

Riprende il pressing giallorosso in area avversaria, i doriani faticano ad avanzare. Intanto Montella mette dentro anche Alvarez al posto di Barreto.

All’83’ occasione d’oro per la Roma per chiudere la gara: Salah scambia con Dzeko, il neo entrato mette in mezzo per El Shaarawy che fa partire un destro micidiale, ma non inquadra la porta!

C’è tempo anche per Cassano che entra al posto di Correa, Montella crede nella possibilità di un pareggio ma la Samp non riesce ad avanzare in area giallorossa.

Spalletti manda a riposo il faraone tra gli applausi, Iago Falque terminerà gli ultimi minuti della gara.

All’87’ brivido per la Roma: Cassano vicinissimo al gol: scambio tra Quagliarella e Cassano, poi il 99 doriano arriva al tiro, bravissimo Szczesny a respingere la conclusione.

Tre i minuti di recupero. Finale incandescente, giallorossi sotto assedio: al 92’ la Samp insiste con una pericolosa ripartenza, Dodò calcia dal limite, ancora Szczsny chiamato in causa, blocca a terra. L’ultima occasione è tutta per la Samp: clamorosa traversa di Cassano che trova il legno con un sinistro a giro in area. Arriva il triplice fischio dell’arbitro, la Roma è salva!

FORMAZIONI

ROMA (3-4-1-2): Szczesny; Manolas, Rüdiger, Zukanovic; Maicon, Pjanic, Keita, El Shaarawy; Perotti; Florenzi, Salah.

All.Spalletti.

Allenatore: Spalletti.

SAMPDORIA (3-4-2-1):Viviano; Ranocchia, Silvestre, Barreto; Cassani, Fernando, Ivan, Dodo’; Soriano, Correa; Muriel.

Allenatore: Montella.

Arbitro: Celi di Bari

Spettatori: 28.301

Incasso: 818.687,00

Higuain: “andare avanti partita dopo partita” (Pasquale Ammora)

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Gonzalo Higuain inarrestabile, con la rete di oggi al Carpi continua la sua striscia vincente: ormai sono 24 gol su altrettante partite.

Queste le sue dichiarazioni a fine gara ai microfoni di sky sport: 

“Come ho sempre detto bisogna ragionare partita dopo partita. Abbiamo un’ intera settimana per preparare al meglio la prossima sfida. Contento per il momento positivo ma bisogna continuare a lavorare duramente e con la giusta calma; manca tantissimo alla fine del campionato e non abbiamo vinto nulla. Con la Juve partita difficile, vengono da 14 vittorie consecutive. Ribadisco che dobbiamo continuare a lavorare con serenità per portare a casa i tre punti. Non so se la vittoria sarebbe decisiva ai fini del campionato ma sarebbe una grande soddisfazione.”

 

TRA COLOMBI E SPARVIERI QUEST’EUROPA NON DECOLLA

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SI PERDE NELLA TRINCEA DEI SUOI NAZIONALISMI

Finché il vecchio continente resterà arroccato dietro le  frontiere degli stati che ne fanno parte,  difendendo i propri interessi nazionali, e considerando l’UE una struttura sovranazionale che non trova autentiche corrispondenze  con le esigenze  interne, non ci potranno essere passi in avanti per un progressivo trasferimento  delle sovranità alle istituzioni comunitarie. Resta pertanto un’organizzazione intergovernativa, di carattere economico e politico, le cui risoluzioni non possono avere la stessa efficacia di un governo unico federale: gli Stati Uniti d’Europa, appunto, se mai si riuscirà a realizzare il sogno dei padri fondatori della Comunità Europea; ma l’obiettivo non sembra dietro l’angolo.

Un’iniziativa per dare uno stimolo in tal senso agli altri paesi membri, è stata presa a settembre scorso proprio in Italia, insieme ai rappresentanti della Germania, Francia, Lussemburgo. Si è trattato di un appello destinato al parlamento europeo, per indurlo a rendere più sollecita l’integrazione, in un momento delicato, in cui troppi avvenimenti internazionali, di carattere economico e geopolitico, stanno creando notevoli difficoltà al vecchio continente. Anche i flussi migratori provenienti dai paesi in via di sviluppo, e dei profughi richiedenti asilo per ragioni di conflitto nei loro paesi, segnano emergenze che non possono essere affrontate con il relativismo che finora ha riguardato la gestione di queste emergenze, occorrerebbe maggiore potere decisionale all’Unione per soluzioni molto più efficienti.

Era stato proprio uno dei grandi protagonisti dell’ultima guerra – Winston Churchill, convinto, dopo quella terribile esperienza, che solo attraverso la salda unione degli stati europei, sarebbe stato possibile garantire la pace, ad auspicare con forza l’istituzione degli Stati Uniti d’Europa. Credevano fortemente al progetto anche Adenauer, Monnet; due figure di primo piano della politica italiana: De Gasperi e Spinelli, oltre agli altri importanti rappresentanti dei paesi della CEE, tutti instancabili sostenitori della spinta verso l’Unità economica e politica dell’Europa. E ovviamente non sono stati i soli. Trattato dopo trattato, si è arrivati, sia pure tra indecisioni e incertezze, all’assetto odierno, che resta comunque un cantiere sempre aperto, perenne  work in progress.

Ma la struttura attuale, anche se dotata di tutti gli organi che permettono all’Unione d’interagire a livello normativo su tutte le materie che abbiano per oggetto gli interessi dei paesi membri, nonostante sia stata adottata la moneta unica, con una Banca Centrale che consente di prendere risoluzioni nell’ambito della ‘monetary policy’, sul piano internazionale non ha la credibilità e il potere che dovrebbe avere. Questa condizione crea nodi e freni continui nella gestione della politica economica e nelle scelte delle istituzioni preposte a portarle avanti, sia per via delle intese difficili dovute all’attrito con gli interessi interni, sia per ovvie ragioni burocratiche di passaggio e applicazione delle deliberazione stesse. Ogni direttiva proveniente dall’UE, deve essere recepita e applicata nel territorio di ciascuno stato membro che ha inviato i suoi rappresentanti al parlamento europeo. Niente avviene, per ovvie ragioni, in modo diretto, e non sono rari gli attriti dovuti a interpretazioni a volte arbitrarie delle direttive, le contestazioni..

Ma forse i problemi dell’Unione Europea sono da ricercare nella libera interpretazione da parte della gente di questa struttura sovranazionale,  che non attrae, non unisce realmente i popoli, non esprime la convinzione che si giungerà davvero al capolinea di questo lungo percorso compiuto dall’Unione, ovvero la realizzazione di un’organizzazione politica federale, retta da un solo governo. Basterebbe una semplice lettura delle ultime consultazioni elettorali, che esprimono, se non un netto dichiarato dissenso, sicuramente disaffezione, e aree di voto che presentano forti spinte populiste e perfino xenofobe. Altro che desiderio di unità e omogeneità culturale e sociale.. Di fatto, queste tendenze antieuropeiste, diventano sempre più marcate e risolute, e si sa:  sono sempre stati i popoli a scrivere le pagine della loro storia, non sempre in modo pacifico, ma certo attraverso influenze e condizionamenti determinanti per gli sviluppi futuri e l’assetto del territorio. Sono troppi i venti che soffiano contro l’obiettivo di unire definitivamente il vecchio continente con un potere sovrano che rappresenti tutti i popoli che ne fanno parte. Anche i tumulti delle fazioni indipendentiste di alcune regioni interne, che chiedono a gran voce la totale autonomia dal governo centrale, rendono instabile l’Unione, la quale, anziché procedere verso l’Unità, tende a frammentarsi, ponendo al centro del bersaglio le differenze di carattere etnico-linguistico-culturali. E non è in discussione la protezione delle minoranze etniche, con tutte le prerogative e i pregi culturali che le caratterizzano. E’ semmai la smania di spezzare vincoli storici che durano millenni, ma per andare dove?

Neppure una Gran Bretagna che se ne sta con un piede dentro e uno fuori dall’Unione, contribuisce a rendere più spedito il processo verso il definitivo assetto federale dell’UE. Certo, se si fossero tenute vive le idee lungimiranti di Churchill, oggi le divisioni interne sarebbero state strappi di poco conto, piccoli incidenti di percorso che non avrebbero insidiato realmente la volontà comune di giungere al passo decisivo, fattibile già forse prima dell’inizio del terzo millennio.

L’Europa, vecchio continente che ha portato la sue radici culturali oltre oceano (con metodi discutibili), resta comunque, a prescindere dalla sua competitività in ambito economico, il centro di appartenenza, e l’origine di una grande Cultura; punto di riferimento fondamentale per il suo percorso storico. Da queste basi, non dalle divergenze ideologiche e nazionalistiche, si dovrebbe partire per costituire gli Stati Uniti d’Europa. Le fondamenta esistono già, basterebbe prenderne atto rinunciando ai propri nazionalismi, talvolta parossistici, per giungere alla fine di una strada, che i padri fondatori dell’Europa, tracciarono con spirito di vera fratellanza. E che i cittadini europei di oggi, stanno seminando di chiodi.

Il Napoli non si ferma più, a Torino ancora da capolista. “La partita dei record.” (Pasquale Ammora)

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E’ sempre più il Napoli dei record, grazie al rigore trasformato da Higuain gli azzurri centrano l’ ottava vittoria consecutiva mantenendo la vetta della classifica in attesa della super-sfida contro la Juventus allo Stadium.

La partita dei record considerando la striscia di vittorie consecutive: 14 per la Juventus e 8 per il Napoli.

In campo si affronteranno la migliore difesa (Juventus) con 15 gol subiti e il migliore attacco(Napoli) con 53 reti all’ attivo.

Sfida tutta argentina in attacco: Dybala con 13 gol e 9 assist, il pipita Higuain con 24 gol. Dunque il meglio che può offrire il calcio italiano.

Roma Sampdoria: tutto pronto all’Olimpico. Le formazioni

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Roma- All’Olimpico la Roma affronta la Sampdoria per la 24esima giornata di campionato.

Dopo la frenata dell’Inter che ha pareggiato a Verona, la Roma aspira alla conquista del terzo posto: un’eventuale vittoria potrebbe portarla a meno 2 dalla Fiorentina e all’ambita posizione in Champions League.

Spalletti schiera un 3-5-2 con Florenzi al posto di Nainggolan squalificato. Il tecnico giallorosso, pur affermando in conferenza stampa che il ruolo di Florenzi poteva essere benissimo coperto da Iago Falque, preferisce poi lasciarlo in panchina, probabilmente la sua ripresa non era proprio totale. In attacco schiera Salah e Perotti preferendo quest’ultimo a Dzeko lasciato in panchina perché reduce da un colpo al polpaccio e quindi non al meglio della condizione fisica.

FORMAZIONI

ROMA (3-4-1-2): Szczesny; Manolas, Rüdiger, Zukanovic; Maicon, Pjanic, Keita, El Shaarawy; Perotti; Florenzi, Salah. Allenatore: Spalletti.

SAMPDORIA (3-4-2-1):Viviano; Ranocchia, Silvestre, Barreto; Cassani, Fernando, Ivan, Dodo’; Soriano, Correa; Muriel. All. Montella.

VIDEO ViViCentro – Hamsik: “In testa ci siamo noi, ora pensiamo alla Juve”

Al termine della gara vinta dal Napoli contro il Carpi, grazie al rigore trasformato da Higuain, Marek Hamsik si è presentato davanti ai nostri microfoni, in mixed zone.

dai nostri inviati al San Paolo, Ciro Novellino e Milena Fiscarelli.

CLICCA SUL PLAYER per vedere il video

Francesco Nicastro: Abbiamo regalato un tempo agli avversari, non sono contento per la mia doppietta (VIDEO)

Francesco Nicastro 28102015Al termine del rocambolesco match perso 4-3 dalla Juve Stabia al Torre di Pagani, con due rigori sbagliati e un palo, si è presentato in sala stampa l’attaccante della Juve Stabia Francesco Nicastro autore di una doppietta di pregevole fatture che non ha scongiurato la sconfitta per la propria squadra.

“Una doppietta che purtroppo non è valsa a nulla, abbiamo regalato un tempo agli avversari, nel secondo tempo c’é stata una buone reazione e con un pò di fortuna in più avremmo potuto anche portare i 3 punti a casa, dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti.

Abbiamo iniziato col piglio sbagliato, l’abbiamo impostata male,  il secondo tempo é comunque stato ottimo.

I 3 cambi hanno dato una scossa, c’è bisogno di tutti, siamo tutti importanti.

Sono uscito dolorante, ma è solamente una botta, da martedì si ricomincia in vista della Casertana, ottima squadra ma noi dobbiamo guardare solo in casa nostra per vincere più partite possibili.”

 

Il Podio Gialloblù di Paganese – Juve Stabia 4 – 3

Dopo quello con l’Ischia, anche il derby con la Paganese diventa per la Juve Stabia una partita pazza. A Pagani il match finisce 4 – 3 per i padroni di casa ma le Vespe recriminano per due calci di rigore falliti.

Campionato Lega Pro, Girone C, 07/07/16, Paganese – Juve Stabia 4 – 3

PODIO

Medaglia d’oro: a Francesco Nicastro, che scova due perle che illuminano il derby tra Paganese e Juve Stabia. L’attaccante siciliano è l’unico tra gli undici titolare ad avere qualche idea in tutto il primo tempo ed affianca alla grinta la lucidità ed i colpi da genietto che più volte ha mostrato da quando veste la casacca gialloblù. Difficile dire quale tra le sue due prodezze sia la più bella; i due gol, diversi tra loro ma ugualmente spettacolari, tengono in vita la Juve Stabia costringendo agli applausi anche il pubblico di Pagani. La prima rete del numero 10 nasce da un sombrero sul difensore, cui l’attaccante fa seguire un pregevole destro da posizione defilata che sorprende Marruocco come il più beffardo colpo da biliardo. Il gol del 2 a 4 è frutto del famoso pizzico di pazzia proprio a tutti i grandi attaccanti, che spinge Nicastro ad impattare in sforbiciata mancina un cross teso di Contessa; la palla come una saetta finisce nel sette tra gli “ooohhh” di stupore di tutto il “Marcello Torre” di Pagani. Se reti così fossero state siglate in Serie A le vedremmo per settimane su Sky Sport o Mediaset Premium; questi gol sono l’ennesima dimostrazione delle enormi qualità della punta stabiese che, prima di chiunque altro, deve credere di più in se stesso.

Medaglia d’argento: a Sergio Contessa, il cui ingresso in campo cambia volto alla partita. Paradossi della attuale gestione tecnica (come poi analizzeremo) sono proprio giocatori come Contessa e Del Sante, considerati semi infortunati e convocati solo per fare gruppo, ma che in campo fanno vedere di stare molto meglio di chi, invece, in campo scende dal primo minuto. L’esterno mancino dopo il suo ingresso in campo diventa il padrone della fascia e salva in almeno due occasioni l’area stabiese dove gli attaccanti azzurrostellati sono pronti a battere a rete per la quinta volta. E ancora, Contessa sforna cross a ripetizione mettendo lo zampino sia nella seconda rete di Nicastro, che nel bel sinistro al volo con cui Del Sante rimette definitivamente in partita le Vespe. Se stava bene, perché non ha giocato dal primo minuto? (Parte 1)

Medaglia di bronzo: a Stefano Del Sante, attaccante vero schierato troppo tardi. Sì, è vero, Del Sante si è fatto ipnotizzare da Marruocco dagli 11 metri proprio quando il pareggio sembrava ad un passo, ma è lampante come l’attaccante ex Pavia abbia fatto da solo in 45 minuti quello che Diop non ha fatto in 90. Sponde, contrasti, tentativi dalla distanza, conclusioni dall’interno dell’area, gol: nella partita di Del Sante c’è tutto questo. Il centravanti entra in campo con la voglia di spaccare il mondo e centra un palo con un bellissimo sinistro al volo; dopo pochi minuti la punta replica la conclusione mancina volante aggiustando la mira di quel tanto che basta per sorprendere Marruocco e riportare i gialloblù a ridosso della Paganese. All’ultimo minuto Del Sante si guadagna anche il calcio di rigore che potrebbe portare al miracolo 4-4 ma Marruocco versione Buffon gli nega la rete del pari. A prescindere dall’errore dal dischetto, la prestazione di Del Sante è di assoluto valore e ci fa sorgere una ulteriore domanda: se stava bene, perché non ha giocato dal primo minuto? (parte 2)

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Nunzio Zavettieri che, purtroppo, scala nelle ultime settimane la classifica del contropodio fino a conquistarne la vetta. Il tecnico calabrese dimostra con le sue scelte quello che da un po’ avevamo intuito, cioè che in questo momento difficile è lui il primo ad aver perso lucidità e certezze. Innumerevoli gli errori commessi dall’allenatore, che si rende conto di aver sbagliato quando è troppo tardi per rimediare. Innanzitutto Zavettieri sceglie un atteggiamento troppo spregiudicato per affrontare la Paganese: quattro giocatori offensivi, tra cui due esterni quali Lisi e Grifoni che forse non sanno cosa sia la fase difensiva, con il solo Izzillo ad affiancare Obodo. I risultati sono disastrosi; contro un centrocampo inesistente, la Paganese arriva in porta con una facilità tipica di un allenamento contro la primavera. Ancora, il trainer sceglie a sorpresa Rosania al centro della difesa confidando nello spirito di rivalsa dell’ex di turno. Proprio il difensore diventa invece il peggiore in campo, saltato in continuazione dagli ex compagni ed in colpevole ritardo su tre dei quattro gol dei padroni di casa. Infine, nel reparto offensivo, Zavettieri relega ancora in panchina Del Sante preferendogli un Diop oggi rabbrividente per indolenza ed imprecisione. Quello che ci chiediamo è: perché non continuare a schierare Carillo che al fianco di Polak era in costante crescita? Possibile che venga scelto un difensore, messo da parte dopo le prime uscite disastrose, solo nella speranza del gol dell’ex? Peccato che i gol, l’ex di turno, li abbia fatti fare alla sua vecchia squadra. Ancora, e ce lo chiediamo da settimane in questa rubrica, perché relegare in panchina un centrocampista completo come Maiorano, in grado di fare bene entrambe le fasi? E’ un caso che Izzillo sia stato schiacciato insieme a tutta la squadra nel primo tempo e che Maiorano, nella ripresa, abbia trasformato la squadra stabiese? Se il mediano di Battipaglia sta bene, come ha dimostrato, perché deve restare fuori? Magari, se l’inserimento del centrocampista ex Catanzaro fosse arrivato nel primo tempo, il tracollo sarebbe stato evitato. Ed inoltre, perchè l’attaccante arrivato a gennaio (Del Sante), che ha sicuramente doti più incisive delle altre punte in rosa, non gioca se è lui stesso a dire nel dopo partita di essere pronto a partire dall’inizio e di aver superato già da tempo i problemi fisici? Le scelte fatte da Zavettieri nella ripresa sembrano indicare che gli errori sono stati compresi e che dalla prossima partita si dovrebbe assistere a scelte più lineari, speriamo sia così.

Medaglia d’argento: all’atteggiamento indolente del primo tempo. La squadra gialloblù è entrata in campo senza il minimo mordente, lasciando dal primo istante campo agli avversari. Sicuramente Caccavallo, Cunzi e company hanno fatto una grande partita, ma gli 11 di Zavettieri hanno steso il tappeto rosso alla Paganese. Sul primo gol nessuno ha rinculato dopo il palo di Cunzi; sul secondo gol la difesa in blocco si è fatta scappare il solito Cunzi; così come le azioni che hanno portato al rigore di Caccavallo ed al quarto gol sono incommentabili. A prescindere dagli errori tecnici la squadra nel primo tempo ha deciso, deliberatamente o meno, di non giocare facendo fare alla Paganese qualsiasi cosa. E’ da sottolineare la reazione del secondo tempo ma anche, se non di più, la mancanza di rispetto e di attaccamento alla maglia dimostrata nella prima frazione. Un atteggiamento, quello dei gialloblù, che nei primi 45 minuti è stato per larghi tratti vergognoso.

Medaglia di bronzo: a Daniele Rosania ed Abou Diop, che in zone opposte del campo hanno affossato con le loro prestazioni la Juve Stabia. Il difensore ex di giornata ha, se è possibile, peggiorato quanto di brutto fatto vedere a Lecce, all’esordio con la Juve Stabia. Se contro gli uomini di Braglia Rosania si era fatto beffare da avversari di assoluto valore, oggi il centrale ha fatto vedere errori che nemmeno nelle scuole calcio si vedono. Discorso simile per Diop che al nulla del primo tempo ha aggiunto nella ripresa un rigore calciato in modo indegno. Più che un penalty, il suo, è stato un passaggio che a stento ha raggiunto la porta di Marruocco. Emblematica della scarsa vena dell’attaccante senegalese, è la lentezza con cui Diop è andato, tra le urla dei compagni che lo richiamavano, a recuperare il pallone dopo il gol di Del Sante. Ora più di ogni altra cosa servono gli attributi, chi non li ha è pregato di farsi da parte.

Raffaele Izzo

Antonio Bocchetti: Contenti per la vittoria ma attenti ai cali di tensione, ci è andata bene (VIDEO)

BocchettiAbbiamo sentito il difensore della Paganese Bocchetti.

Ecco l’intervista da noi realizzata:

“C’è dispiacere per come abbiamo fatto rientrare in partita la Juve stabia, che da ottima squadra ha poi approfittato delle nostre disattenzioni.

Se non fosse stato per il nostro portiere saremmo tornati a casa con un solo punto in tasca.

Siamo una squadra giovane e forse l’inesperienza ci ha giocato un brutto scherzo.

Fortunatamente le cose sono andate nel verso giusto.

Fa piacere per la classifica e per i tifosi che gioiscono per il derby vinto ma c’è da riflettere su quanto poco abbiamo fatto nel secondo tempo.

 

Le Pagelle gialloblè di Paganese – Juve Stabia: Nicastro il migliore, si salvano in pochi

Cocente sconfitta per la Juve Stabia, che esce con le ossa rotte dal Torre di Pagani.

4-3 il risultato finale al termine di un match ricco di colpi di scena e non consigliato ai deboli di cuore.

Un palo e due rigori sbagliati condannano le vespe alla sconfitta. Ecco le pagelle delle vespe:

POLITO 5: Non ha particolari colpe in nessuno dei gol subiti, paga gli errori della sua difesa.

CANCELLOTTI 5: Primo tempo difficile per lui, nel secondo tempo cerca di spingere di più e riesce a mettere in area qualche pallone interessante.

POLAK 4: Partita da dimenticare per il difensore ceco, Cunzi lo fa ammattire e in occasione del rigore per gli azzurrostellati commette un fallo ingenuo sullo stesso Cunzi.

ROSANIA 3.5: Partita oscena per lui. I primi due gol sono frutto di due sue dormite clamorose. Gioca da ex ma quasi sembra indossi ancora la casacca della Paganese. Se i suoi ex tifosi lo deridevano oggi, un motivo ci sarà… (CONTESSA 6.5: Accende la luce nel secondo tempo, salva due gol e serve assist importanti per i suoi compagni.)

ROMEO 4.5: Caccavallo fa quel che vuole, tantissima sofferenza per il difensore palermitano, dalla sua però c’è da dire che non giocava nel suo ruolo naturale.

OBODO – IZZILLO 4.5: Dispiace sopratutto per il centrocampista nigeriano, sempre uno degli ultimi a mollare, ma oggi il centrocampo è stato completamente assente. La coppia Obodo- Izzillo, non funziona. (MAIORANO 6.5: Entra al posto di Izzillo e, sulle ali del l’entusiasmo per aver esordito dopo il grave infortunio, quasi porta la squadra al pareggio. Il suo è un rientro importante.

GRIFONI 4.5: Esordio peggiore non lo poteva immaginare, praticamente assente. Speriamo per lui e per le vespe che quello visto oggi sia solo un lontano parente del vero Grifoni. (DEL SANTE 5: Sul voto pesa, ovviamente, il rigore sbagliato nel recupero. Un gol e un palo per lui, porta freschezza e concretezza in attacco. Purtroppo per lui, Marruocco para il rigore del possibile 4-4.)

LISI 4: Chi l’ha visto? Per lunghi tratti del match nemmeno sembra ci sia in campo. Passo indietro rispetto alla bella prova contro il Catanzaro.

DIOP 4.5: Passo indietro anche per lui. Ha sulle spalle il rigore sbagliato che, forse, avrebbe dato alle vespe ulteriore slancio nel finale. Da rivedere…

NICASTRO 7.5: Un fiore nel deserto. Nel disastro generale di oggi, è l’unico che tiene a galla le vespe con due gol da cineteca. Merita categorie superiori, la salvezza passa dai suoi piedi.

Zavettieri: “Mi sento in bilico. C’è tanto da lavorare” (VIDEO)

zavettieri giacca

Al termine del rocambolesco match perso 4-3 dalla Juve Stabia a Pagani, si è presentato in sala stampa il tecnico della Juve Stabia Nunzio Zavettieri.

Ecco le sue parole:

“Ci siamo fatti imbrigliare proprio nelle situazioni che avevamo studiato. Abbiamo giocato malissimo 20 minuti, poi abbiamo accorciato le distanze e dopo il 2-1 solo due errori individuali ci hanno tagliato le gambe.

Sono contento per il secondo tempo, abbiamo reagito ma nonostante la reazione abbiamo perso per due rigori sbagliati nella seconda frazione.

Abbiamo letto male la partita e mi prendo le responsabilità, non si possono subire gol così e sicuramente c’è tanto da lavorare.

Maiorano si è esaltato perché la squadra stava spingendo, è un rientro importante ma ora non ha nelle gambe più di 30 minuti.

Contessa ha avuto problemi e ho deciso di impiegarlo nel secondo tempo.

Ora dobbiamo capire qual è la nostra identità, se siamo la squadra del primo o del secondo tempo.

A Caserta? È una battaglia ovunque, sarà difficile su ogni campo e dovremo lottare su ogni campo.

Esonero? Mi prendo le responsabilità e mi sento in bilico, mi prendo le responsabilità e cercherò di lavorare meglio se la società mi darà l’opportunità.”

Salvatore Sorrentino

 

Vincenzo Marruocco: Partita incredibile! Sui rigori parati dico che..

Riportiamo l’intervista rilasciata ai nostri microfoni dal migliore in campo, il portiere della Paganese, Marruocco.

PAGANESE JUVESTABIA rigori parati

Ecco le dichiarazioni dell’estremo difensore:

Marruocco

Sono felice per la vittoria e per la prestazione personale. I tre punti però non devono farci dimenticare i tanti errori commessi nel secondo tempo. A parte io e pochi altri compagni di esperienza, il gruppo è composto da tanti giovani, quindi l’inesperienza di molti ragazzi ha rischiato di farci perdere due punti.

Sui due calci di rigore sono stato bravo ma anche fortunato; paradossalmente ero più preoccuato sul primo tiro, quello di Diop, mentre ero sicuro di parare quello di Del Sante. Ovviamente accanto all’intuito serve sempre anche la fortuna e oggi la buona sorte è stata dalla nostra parte. La vittoria la dedichiamo ai nostri tifosi.

Ora restiamo coi piedi per terra e non distogliamo l’attenzione dall’obiettivo salvezza.


Raffaele Izzo

 

Napoli-Carpi, Sarri: “I ragazzi sono stati lucidi, era un match complicato. A Torino con la faccia tosta”

Ai microfoni di Mediaset Premium, è intervenuto Maurizio Sarri, al termine del match contro il Carpi: “Reina non ha fatto nemmeno una parata, la partita era difficile, il gol di Callejon mi sembrava regolare, il rigore netto, ma i ragazzi sono stati lucidi. Sono contento, mi aspettavo queste difficoltà. Juve? E’ una squadra forte, abituata a queste tipo di partite; noi siamo felici di andare giocare a Torino, come sappiamo. Ci saranno difficoltà, ma io sono per andare a giocare. Il Pareggio? Va bene, ma a propri no, dobbiamo avere la faccia tosta. Ho parlato tanto coi ragazzi, per far capire le difficoltà che avrebbero affrontato contro il Carpi. Con la Juve, invece, parlerò di meno. Sull’ultimo intervento, rivedendo l’azione, anche l’esplusione di Bianco è sbagliata. Callejon? Ha i tempi giusti, mentre Insigne un po’ meno, penso che, però, la squadra non li abbia messi nelle condizioni ideali per far bene.” 

Zavettieri: Del Sante si lamenti meno e renda di più (VIDEO)

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zavettieri giaccaPiove sul bagnato in casa Juve Stabia dopo la rocambolesca sconfitta per 4-3 in casa della Paganese.

In sala stampa c’è stato il duro sfogo di Zavettieri nei confronti di Del Sante. L’attaccante ex Lamezia, fra le varie risposte date alle nostre domande, ha ammesso che l’unico modo per trovare la forma migliore è giocare il più possibile. Zavettieri, stizzito, ha intimato l’attaccante perugino di dare il meglio in allenamento e di non lamentarsi davanti alle telecamere per il rigore battuto da Diop, in quanto la lista dei rigoristi vede Favasuli come prima rigorista, Diop come secondo e Del Sante come terzo. Insomma, l’aria in casa Juve Stabia diventa sempre più pesante…

 

https://www.youtube.com/watch?v=SJhypXlfNdw

 

Del Sante:” Siamo una squadra forte e non abbiamo paura dei play out.” (VIDEO)

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StefanoDelSanteAl termine del rocambolesco match perso 4-3 dalla Juve Stabia al Torre di Pagani, con due rigori sbagliati e un palo, si è presentato in sala stampa l’attaccante della Juve Stabia Stefano Del Sante.

Ecco le sue parole:

“I rigori purtroppo nel calcio si sbagliano, il pareggio sarebbe stata una vittoria. Il problema è stata la mancanza di grinta e voglia nel primo tempo, nel secondo tempo abbiamo giocato con determinazione e tanta carica e per poco non portavamo a casa un punto d’oro. Fisicamente sto abbastanza bene, devo giocare per stare meglio e spero di dare sempre di più. A me di segnare non importa, dobbiamo vincere e può segnare chiunque. Siamo in difficoltà e non possiamo sbagliare più niente, sappiamo che i tifosi sono arrabbiati ma devono aiutarci perché so che siamo una squadra forte e non ho paura di retrocedere, siamo una squadra compatta. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo e la nostra testa deve essere sempre come nella seconda frazione. Sono molto rammaricato del rigore sbagliato, ero andato sicuro di me perché volevo regalare il 4-4 alla mia squadra. Sono venuto alle vespe per aiutarle e non mi aspettavo si mettesse così. Purtroppo il calcio è così e non dobbiamo avere paura di niente, siamo una squadra di qualità che se gioca sempre come nel secondo tempo non è inferiore a nessuno.”

 

Gianluca Grassadonia: abbiamo rischiato grosso ….. (VIDEO)

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Abbiamo ascoltato il tecnico della Paganese Gianluca Grassadonia dopo la partita tra la sua squadra e la Juve Stabia. 

Ecco le parole dell’allenatore azzurrostellato:

Sono molto arrabbiato per come abbiamo gestito il secondo tempo
Abbiamo seriamente rischiato di buttare una vittoria che è strameritata. Non possiamo commettere errori di deconcentrazione come quelli di oggi. Questa partita deve farci riflettere: tanto siamo stati bravi nel primo tempo, tanto la nostra ripresa è stata da horror. È una vittoria pesante ma se non saremo bravi a riflettere sugli errori che abbiamo commesso non andremo lontano. Ripeto, in me c’è molto rammarico per come abbiamo gestito il secondo tempo.

La cronaca di Paganese – Juve Stabia 4-3 (Raffaele Izzo)

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La Juve Stabia cerca di dare un’accelerata necessaria alla sua stagione proprio nel derby di Pagani, deciso lo scorso campionato dal gol al 95esimo di Osei. Nella partita di andata di questo campionato, invece, furono le Vespe a farsi beffare e raggiungere in extremis sul pareggio dopo la rete di Migliorini, oggi all’Avellino.

Paganese (4-3-3): Marruocco, Esposito, Bocchetti, Carcione, Sirignano, Dozi, Deli, Guerri, Vella, Caccavallo, Cunzi. A disposizione di Mister Grassadonia: Borsellini, Acampora, Penna, Parente, Palmiero, Grillo, Della Corte, Tommasone, Cassata, Corticchia, De Gennaro, De Vita 

Juve Stabia (4-4-2): Polito, Cancellotti, Romeo, Obodo, Polak, Rosania, Lisi, Izzillo, Diop, Nicastro, Grifoni. A disposizione di Mister Zavettieri: Russo, Navratil, Carillo, Contessa, Maiorano, Favasuli, Carrotta, Gatto, Gomez, Del Sante, Mascolo.

Ammoniti: Polak (JS), Rosania (JS), Deli (P),

Spettatori: 

Primo Tempo

Minuto 4: GOL PAGANESE. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, Caccavallo centra il palo con un bel destro; sulla ribattuta Guerri indisturbato insacca.

Minuto 7: RADDOPPIO PAGANESE. Ancora Caccavallo in grande spolvero che pesca Cunzi con un lancio filtrante preciso, l’attaccante azzurro stellato beffa Polito in uscita.

Minuto 12: Paganese vicina al terzo gol. Slalom di Deli che dopo aver saltato Polak e Rosania centra Polito da ottima posizione.

Minuto 20: Nicastro tenta il sinistro di contro balzo dalla distanza; palla di poco alta sulla traversa con Marruocco fuori dai pali.

Minuto 22: GOOOOOl JUVE STABIA!!!. Grandissimo gol di Nicastro che salta con un sombrero il diretto avversario e beffa con un bel destro angolato Marruocco.

Minuto 23: Rigore per la Paganese. GOL PER I PADRONI DI CASA. Piazzamento difensivo da horror della Juve Stabia che lascia Cunzi solo in area. L’attaccante è spinto da Polak che causa ilo calcio di rigore, trasformato da Caccavallo per il 3 a 1.

Minuto 34: Buona occasione per le Vespe con Diop, il cui colpo di testa su cross di Nicastro, esce di pochissimo alla destra della porta paganese.

Minuto 44: 4-1 PAGANESE. Juve Stabia non pervenuta in campo. Rinvio del portiere della Paganese Marruocco che arriva direttamente a Cunzi che beffa ancora Polito in uscita.

Secondo Tempo

La Juve Stabia sostituisce Rosania con Contessa e Grifoni con Del Sante.

Minuto 6: Girata da pochi passi di Obodo che colpisce male permettendo la parata a Marruocco.

Minuto 18: Paganese ancora vicina al quinto gol con la coppia Cunzi-Caccavallo.

Minuto 24: Zavettieri si ricorda finalmente di avere a disposizione Maiorano e lo inserisce al posto di Izzillo.

Minuto 25: Ottimo cross teso di Contessa su cui si avventa Del Sante il cui esterno destro finisce fuori da buona posizione.

Minuto 27: Gran sinistro al volo di Del Sante che finisce sul palo.

Minuto 28: GOOOL JUVE STABIA. Girata meravigliosa di Nicastro che con un sinistro al volo da applausi porta le Vespe sul 4-2.

Minuto 30: La Juve Stabia ci crede e con un’azione tambureggiante va vicina al terzo gol; prima Obodo e poi ancora Nicastro tentano la conclusione.

Minuto 33: Calcio di rigore per le Vespe per atterramento di Lisi. Sul dischetto va Abou Diop che tira in modo inguardabile, addosso a Marruocco, dopo aver scippato la palla dalle mani del rigorista designato Del Sante.

Minuto 42: Ancora errore grave di Diop che manca il pallone di testa a pochi passi dalla porta dei padroni di casa.

Minuto 43: GOOL JUVE STABIA! Del Sante ancora col mancino trova il 4-3! Azione identica a quella che aveva portato al palo dell’attaccante ex Pavia.

Minuto 46: Incredibile secondo rigore sbagliato dalla Juve Stabia. Questa volta è Del Sante che si fa ipnotizzare da Marruocco.

Finisce così. La Juve Stabia butta una partita ampiamente alla sua portata con un primo tempo vergognoso ed una ripresa dalle mille palle gol sprecate.

Raffaele Izzo

Napoli-Carpi, i voti di Vivicentro: è sempre pià Higuain, è sempre più storia!

Il Napoli batte anche il Carpi, 1-0 gol di Higuain su rigore, e resta in testa alla classifica. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 6, Hysaj 6.5, Albiol 6.5, Koulibaly 7, Ghoulam 6, Allan 6.5, Valdifiori 6.5, Hamsik 6, Callejon 6.5, Insigne 6.5, Higuain 7. A disp. Gabriel, Rafael, Strinic, Maggio, Mertens 6.5, Regini, David Lopez, Chiriches, Gabbiadini 6, El Kaddouri 6, Chalobah, Luperto. All. Sarri 6.5

dai nostri inviati al San Paolo, Ciro Novellino e Milena Fiscarelli