10.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6505

Tangenti Lombardia, le manovre di Rizzi e della Lega per mettere le mani sulle poltrone della sanità

0

Il leghista Fabio Rizzi

Il capo della commissione Sanità in Regione da otto giorni in carcere. I carabinieri: “Emerge il suo interesse di sistemare i dg prima di Expo”

Sistemare, nominare gli uomini ‘giusti’, garantirsi affari futuri. Soprattutto: lottizzare. Ecco l’intento di Fabio Rizzi, capo della commissione Sanità in Regione, che emerge dalle carte della procura di Monza, che da otto giorni lo ha arrestato per associazione a delinquere, corruzione e un lungo elenco di presunte turbative d’asta.

IL MANUALE CENCELLI. Ci sono le telefonate, agli atti, che raccontano di come il “manuale Cencelli” della Prima Repubblica stesse in realtà molto a cuore anche agli uomini del Carroccio in Regione Lombardia. Dalle conversazioni che risalgono a fine 2014, per esempio, “emerge anche l’interesse di Rizzi di voler sistemare prima di Expo, le diverse nomine dei direttori generali (Dg) della Sanità, al fine di avere un assetto strategico per l’Expo”. L’ex senatore del Carroccio, alle 8 del 23 dicembre 2014, al telefono con il suo factotum Mario Longo, è anche critico verso il suo presidente. “Maroni – spiega alla cornetta Rizzi – non ha tenuto buono il testo, ora bisognerà gemellare cinque leggi diverse da cinque partiti diversi e sta venendo fuori una mezza porcata”.

Alle 17 e 40 del 29 dicembre, “Fabio Rizzi per Massimo (verosimilmente Garavaglia, assessore all’Economia in Regione)” – annotano nei loro brogliacci i militari di via Moscova. “I due parlano di come fare le nomine o gli spostamenti dei vari Dg. Secondo il Rizzi c’è il rischio che Mantovani (all’epoca assessore alla Sanità di Forza Italia, nel frattempo finito in carcere per un altro scandalo, ndr), voglia fare il furbo. Sintetizzando il Rizzi vorrebbe sistemare le cose”, nominando suoi uomini, o almeno vicini alla Lega, all’Istituto clinico di Perfezionamento (“che ritiene essere strategico per Expo”), al San Paolo, all’Asl di Lecco e anche a Gallarate. Il giorno successivo, Rizzi sempre al telefono con Longo commenta le nomine e “dice che non sono andate come previsto e che Odinolfi (Fulvio, Dg all’Icp, ndr), soltanto è stato mosso”. “Rizzi – annotano ancora nei brogliacci delle intercettazione i carabinieri – afferma che la nomina di Odinolfi l’ha caldeggiata fortemente Salvini”. In merito alla promozione in Regione di Visconti (ex Dg all’Icp), invece, “è stato sponsorizzato da Garavaglia con l’asse Giorgetti (probabilmente Giancarlo, parlamentare leghista, ndr)”.

LA LOTTIZZAZIONE IN VENETO. Ma la lottizzazione sconfina oltre la Lombardia. E il duo Rizzi-Longo sembra avere buoni appoggi anche in Veneto (Maria Paola Canegrati, anche lei in manette insieme a Rizzi, risulta aver finanziato la campagna elettorale di Flavio Tosi per le ultime regionali con 10 mila euro). Nel febbraio di un anno fa i carabinieri sottolineano l’attività posta in essere da Longo e Rizzi, per favorire il dottor Francesco Pincini – stando alle intercettazioni simpatizzante del Carroccio – per “cercare un appoggio per ottenere un incarico da Direttore di struttura complessa a Treviso”. A maggio, la situazione all’interno della Lega veneta è incerta. Tosi è stato espulso, il cavallo su cui puntare resta Luca Zaia, secondo gli ordini che arrivano da via Bellerio. Pincini a Longo spiega che “non è un buon momento per il trasferimento perché i “suoi amici”, sono schierati dalla parte opposta rispetto a quella che prende le decisioni (probabilmente Pincini intende dire che coloro che lo hanno aiutato sono schierati con Tosi e non con Zaia)”. Ma la partita, comunque vada il voto, non è chiusa per la nomina del medico in quota Lega. “Longo dice – prosegue il brogliaccio delle intercettazioni – di dire al soggetto (Rizzi?, ndr), che stanno attendendo la fine delle elezioni e che comunque si stanno mantenendo su due schieramenti”. Il 19 luglio la partita si riapre. Longo telefona a Pincini per tranquillizzarlo. Il 19 luglio scorso il factotum di Rizzi annuncia che “domani alle 14 andrà da Venturi (Fabio, braccio destro di Tosi) e cercherà di capire se “loro” sanno ed influenzino la gara di bando per la nomina”. Garantendo al medico che “tu con lui (Rizzi, ndr), ti sei messo in sicurezza”.

LA NOMINA CON SPONSOR BIPARTISAN. Il giorno successivo, sempre Longo “comunica a Pincini la “disponibilità sua e quella del presidente Rizzi, l’interessamento alla vicenda (la sua nomina, ndr), assicurando altresì l’intermediazione con l’assessore alla Sanità e programmazione socio-sanitaria del Veneto, Luca Coletto e con Fabio Venturi, braccio destro di Tosi, in modo tale da comprendere se il bando di gara sia stato già “influenzato e se l’incarico sia stato promesso già ad altre persone”. Così – almeno sembra dalle carte – funzionano le cose anche nel profondo Nord a targa leghista. Pincini, al telefono, non smette di ringraziare Longo, ma il factotum di Rizzi sminuisce il suo ruolo e, anzi, è lui che si ritiene in debito per quello che fa il medico “raccomandato”. “Ascolta – spiega ancora alla cornetta Longo – ricordati io sempre in debito con te sono”. Pincini, a questo punto, sembra quasi sorpreso: “Il mio, in fondo, è solo un voto, non sento che basti un voto…. “. E Longo, ancora una volta, ridimensiona quello che è stato il suo ruolo: “Non dire caz….! divertiamoci che è la cosa importante in queste cose, perché poi ti rendi conto che queste cose vengono decise dagli umori dei cog….”.

* di MASSIMO PISA, EMILIO RANDACIO / larepubblica

Comunali Roma, le mezze verità di Bertolaso. CORRADO ZUNINO*

0

Il punto sui procedimenti giudiziari a carico dell’ex capo della Protezione civile, le sue ricostruzioni incomplete e a volte contraddittorie, che in questa fase sanno molto di scappatoie a fini elettorali.

ROMA – Nel proporre la suacandidatura a sindaco di Roma, peraltro faticosa, contestataanche all’interno del centrodestra, Guido Bertolasoripete con convinzione due concetti: “I miei reati andranno presto in prescrizione” e “comunque io vi rinuncerò perché non voglio lasciare dubbi”. Sulle domande di dettaglio giudiziario, però, le sue ricostruzioni restano parziali, incomplete. E’ aiutato, l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, il grande capo della Protezione civile moderna, dalla complessità delle inchieste (oggi processi) che lo riguardano, passate di mano da diverse procure (Firenze, Roma, Perugia, ancora Roma per restare all’indagine sui Grandi eventi) e con filoni che si sono intrecciati e allontanati.

I Grandi eventi
Sono due i processi aperti, oggi, nei confronti di Bertolaso. Il primo, sui Grandi eventi appunto, oggi è in primo grado all’ottava sezione del Tribunale di Roma. Bertolaso, imputato per corruzione, l’11 novembre 2015 ha rilasciato in aula una deposizione lunga quattro ore. I pm Calò e Felici, raccogliendo il fascicolo da Firenze, sostengono che abbia ricevuto 50.000 euro da Guido Anemone, l’uomo a cui Angelo Balducci affidò senza gara innumerevoli lavori per il G8 della Maddalena, per i Mondiali di nuoto del 2009 e per altri grandi appalti italiani. Di questa dazione è rimasta traccia in diverse intercettazioni telefoniche (si ascolta Anemone chiedere più volte quei soldi a Evaldo Biasini, il Don Bancomat che rappresenta la cassaforte dell’imprenditore) e nei libri mastri sequestrati allo stesso Anemone, che annotava puntigliosamente denari dati e servizi resi. In una conversazione tra Anemone e la sua segreteria è nitida l’indicazione di andare a prelevare il contante nella filiale della Banca delle Marche in via Romagna, a Roma. Bertolaso definisce questa “l’accusa più vergognosa e dolorosa”.

L’appartamento
L’impianto delle procure considera tangenti anche l’appartamento in via Giulia 189, nel centro storico di Roma, dove Bertolaso visse gratuitamente “quando mia moglie mi allontanò da casa”. A processo l’uomo dei grandi eventi ha sostenuto che quell’appartamento gli fu dato dal fraterno amico cardinal Crescenzio Sepe, ma l’architetto Angelo Zampolini – il faccendiere della cricca che portò gli assegni per la casa di Scajola e ha patteggiato 11 mesi su un filone processuale dei Grandi eventi – ha messo a verbale che è stato lui a procurare casa a Bertolaso su indicazione di Anemone e lui pagava le bollette domestiche. Sempre nelle liste del costruttore della cricca si ritrovano le voci “Acea via Giulia”, “Eni gas via Giulia”, “Zampolini per via Giulia”, “lavanderia per Guido B.”. L’ex sottosegretario replica: “Con lo stipendio che avevo potevo permettermi una colf filippina per lavarmi mutande e camicie”. Già, era il sottosegretario più pagato del governo Berlusconi.

In questo giro di scambi in natura o in denaro, a processo ci sono anche il capitolo del cognato Francesco Piermarini, inserito come collaudatore alla Maddalena e supervisore del “grande evento” Louis Vuitton Cup e la consulenza affidata alla moglie: 90.000 euro per disegnare i giardini del centro Salaria Sport Village.

Il Salaria Sport Village
Di tutto questo nella sua campagna elettorale Bertolaso fin qui non ha parlato, però ieri – incalzato da una domanda inviata al videoforum di Repubblica Tv – è dovuto ritornare sui massaggi al Salaria. Per i carabinieri del Ros furono almeno dodici le sue sedute al beauty center di Settebagni, tra il 2008 e il 2009. A Repubblica Tv Bertolaso ha ribadito che in quel periodo era stressato, aveva necessità di fare fisioterapia: “Non avevo la minima idea che il Salaria Sport Village fosse dei signori Anemone…”, ha aggiunto, “poi, dopo due, tre volte che sono andato, naturalmente li ho incontrati”. Questa è una plateale bugia da campagna elettorale e già smentita dallo stesso Bertolaso in dibattimento, lo scorso 11 novembre. A domanda dei pm disse: “Appena avevo un po’ di tempo libero chiamavo spesso lo stesso Anemone”. Lo chiamava per farsi prenotare il relax, lo conosceva come padrone del Salaria. Nello stesso confronto in aula l’ex capo della Protezione civile ha retrodatato la sua conoscenza con Anemone al 1999, in pieno Giubileo, quando “me lo presentò il padre Dino”.

Molte versioni
Sulla “fisioterapia” al Salaria, la seduta del 14 dicembre 2008, ci sono ancora quelle intercettazioni in cui Anemone e il fidato Rossetti – per i Ros capaci di organizzare una rete di 350 escort e meritevole dell’accusa di sfruttamento della prostituzione – organizzano per il Signor B. “cose megagalattiche” con “champagne, frutta, colori”. Già, la brasiliana Monica in perizoma “ci costerà un pochino di soldi… Non ce ne frega un c… e il perizoma stretto… “. Quelle intercettazioni narrano particolari scabrosi che, prima o poi, andranno spiegati. “Senti, quante situazioni devo creare? Una… due… Io penso due, lui si diverte con due. Tre? Eh la Madonna!… Io ho cercato tracce di preservativi, ma non l’ho visti. Guarda bene nella sala dello Scen Tao. C’è della carta usata, capito? È tutto un malloppo di carta… Se ci sono i preservativi dentro manco si vedono”. È lo stesso Bertolaso nelle sue conversazioni con Anemone, d’altronde, a parlare di “ripassata”.

La “cricca”
A Repubblica Tv Bertolaso ha detto, ancora, che la cricca della Ferratella non c’entra con la Protezione civile, “erano altri uffici, unità di missioni per i 150 anni”. Anche questa è una bugia perché il decreto del governo Berlusconi del 14 ottobre 2005 mise la Protezione civile al centro delle unità di missioni per i 150 anni d’Italia, i Mondiali di nuoto di Roma, i Mondiali di ciclismo di Varese e tutte le grandi opere fatte in corsia preferenziale. Bertolaso ne fu il coordinatore. Proprio questo è stato lo scandalo di quella Protezione civile: l’utilizzo esagerato, abnorme di un’istituzione nata per intervenire su terremoti e slavine. Con il tramonto del sottosegretario, d’altronde, è stata riportata alle sue naturali funzioni. Fu Bertolaso, capo della “commissione d’indirizzo”, a portare in Consiglio dei ministri il nome di Angelo Balducci e poi di Claudio Rinaldi come commissari dei Grandi eventi. La procura di Firenze scrisse nell’ordinanza del febbraio 2010: “Bertolaso ha un ruolo determinante nella procedura di assegnazione degli appalti cui gli indagati ambiscono”.

Reati pesanti
Infine, dicendo che gli imputati del processo sui Mondiali di nuoto sono andati tutti assolti – ancora a Repubblica Tv – Guido Bertolaso ha allungato l’ultima mezza verità perché sì, è vero, che per Roma 2009 ci sono state le assoluzioni (il pm Colaiocco procedeva solo per reati ambientali ed edilizi), ma la cricca della Ferratella è a processo con lui sempre a Roma per reati ben più pesanti (associazione per delinquere, concorso in corruzione) e ha già subito condanne in altri processi (tre anni e otto mesi per Angelo Balducci e Fabio De Santis per la Scuola allievi marescialli di Firenze, nove mesi per Balducci e Anemone a Perugia). Va ricordato infine che Guido Bertolaso – e questo è il secondo processo a suo carico – è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni nel processo Grandi rischi dell’Aquila.

*larepubblica

Visite mediche troppo care: un italiano su 5 non si cura. (Vito de Ceglia*)

0

E’ quanto rileva l’Osservatorio Sanità di UniSalute: nel mirino le specialistiche a causa di costi spesso insostenibili. Il dg Fiammetta Fabris: “In Italia manca la cultura della prevenzione”.

Nel 2015 un italiano su cinque (18%) non si è sottoposto a visite mediche a causa dei relativi costi. Il 42% invece dichiara di aver fatto solo quelle strettamente indispensabili quando ne ha avuto davvero bisogno, rinunciando a check-up di controllo e di carattere preventivo.

È quanto rileva la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che da 20 anni si occupa di prestazioni integrative in ambito salute e di promuovere l’importanza della prevenzione medica.

Probabilmente è per colpa della crisi che negli ultimi anni ha drasticamente ridotto il potere di acquisto degli italiani, ma la percezione di quasi la metà degli intervistati (46%) è che, rispetto a qualche anno fa, i costi della salute e delle prestazioni mediche, sia che ci si rivolga al pubblico che al privato, siano aumentati. In particolare, il 71% punta il dito verso le visite specialistiche che sembrano essere quelle che hanno subìto i maggiori, e spesso non sostenibili, aumenti.

Interrogati su come credono si potranno comportare nei prossimi due anni nei confronti delle spese per la salute, gli italiani non sembrano mostrare una apertura nei confronti di controlli medici più costanti: il 16% si sente già di escludere di potersi permettere le visite mediche mentre il 52% dichiara che continuerà a fare solo quelle strettamente necessarie, mettendo da parte visite di controllo.

“Le risposte raccolte dal nostro Osservatorio – afferma Fiammetta Fabris, direttore generale di UniSalute – evidenziano come purtroppo in Italia non esista ancora una radicata cultura della prevenzione che, assieme ad uno stile di vita sano, è elemento imprescindibile per vivere al meglio in salute. Sicuramente le spese mediche possono rappresentare una voce importante nel bilancio di una famiglia ma crediamo che il mercato della sanità integrativa offra già oggi soluzioni che permettano di non rinunciare a controlli e cure di qualità con risparmio sui costi”.

*larepubblica

Napoli-Chievo, alle 15 parte la vendita dei biglietti

Da oggi alle ore 15 sono in vendita i biglietti per Napoli-Chievo, anticipo della 28esima giornata di Serie A di sabato 5 marzo alle ore 20.45 I biglietti sono acquistabili nelle abituali ricevitorie autorizzate. Questi i prezzi:

SETTORE PREZZO

Tribuna Onore Euro 60

Tribuna Posillipo Euro 50

Tribuna Nisida Euro 40

Distinti Euro 25

Tribuna Family Euro 10

Curve Euro 14

Ridotti (donne e under 14):

Tribuna Family Euro 5

Comunque vada Sarri e De Laurentiis hanno vinto

Tre indizi fanno comunque una prova. Due sconfitte e un pareggio, seppur maturati in circostanze diverse, impongono una riflessione. Che si tratti di un calo fisico o mentale, che sia l’assenza di una variante tattica che possa rendere meno prevedibile e quindi arginabile il gioco del Napoli, è del tutto evidente che qualcosa è cambiato. Non soltanto nei risultati, come si affannano a ripetere l’allenatore e anche la squadra. Da straordinario, il Napoli, si è ritrovato ordinario, e diventa difficile riabituarsi. Nulla è perduto, certo. La squadra è in corsa per due obiettivi prestigiosi, ma di qui alla fine soprattutto in campionato gli avversari avranno più fame e più rabbia. Juventus a parte, le nobili decadute hanno ripreso la marcia. E la lotta per la salvezza oggi racchiude un ventaglio di squadre più ampio. Dodici finali, non sarà una passeggiata di salute. Perdersi sul più bello sarebbe un peccato che nessuno degli azzurri riuscirebbe a perdonarsi. Ma una cosa deve esser chiara: Maurizio Sarri, comunque finisca la stagione, avrà comunque vinto la sua partita. E De Laurentiis la sua scommessa. Per il gioco espresso dalla squadra, per la mentalità e per la crescita del progetto. Dall’Empoli al vertice della classifica con il Napoli il passo è stato brevissimo.

corriere del mezzogiorno

Sarri non ha smesso di sognare, lo prova un atteggiamento

La Repubblica scrive sugli azzurri: “Nemmeno il tecnico ha smesso di sognare. Lo prova la veemenza con cui aveva protestato con l’arbitro Banti, nel finale della sfida con il Milan: una reazione punita dal giudice sportivo con diecimila euro di multa e l’ammonizione con diffida (più 15 mila al club per lancio di petardi). Sarri è ambizioso, crede nel Napoli e sperava nel controsorpasso sulla Juve. Ma sa pure che lo scudetto non può diventare un’ossessione o un obbligo, per una squadra partita con obiettivi diversi e già spinta al top delle sue possibilità. Il mercato era la chance di osare. De Laurentiis non l’ha colta: pago della Champions. Per difenderla basterà ritrovare Higuain, raggiunto a Napoli dal padre. Il secondo gradino del podio va difeso, adesso: tutto quello che arriva in più sarà guadagnato”.

Fiorentina-Napoli, biglietti del Settore Ospiti in vendita a 30 euro

Di seguito quanto comunicato dal sito ufficiale della Fiorentina per la sfida interna con il Napoli: 

Per il settore ospiti, vendita dei tagliandi ai soli sottoscrittori del programma di fidelizzazione del Napoli, (Fan Stadium Card/Fidelity card/Azzurro card). Per tutti gli altri settori, possibilità di acquisto di tagliandi di ingresso solo in forma digitale ai possessori di tessera In Viola Gold oppure, in assenza di fidelizzazione In Viola Gold, solo nei punti vendita della regione Toscana ai soli residenti nella regione Toscana. Incedibilità dei tagliandi, con esclusione di tessere In Viola Gold solo presso le biglietterie ufficiali ACF Fiorentina. Sono esenti da ogni limitazione i turisti stranieri.

SETTORE OSPITI La vendita dei tagliandi del settore ospiti è riservata ai soli possessori di Fidelity Card emessa dalla società Napoli secondo le direttive di legge, ( Fan Stadium Card/Fidelity card/Azzurro card), i tagliandi saranno acquistabili a partire da Martedì 23 Febbraio 2016 ore 10:00 presso i Punti vendita TicketOne abilitati sul circuito nazionale, fino alle ore 19:00 di Domenica 28 Febbraio 2016. Si ricorda che per acquistare un titolo in questo settore la Fidelity card (Fan Stadium Card/Fidelity card/Azzurro card) è obbligatoria.

SARA’ PERTANTO GARANTITO L’ACCESSO ALLO STADIO SOLO DIETRO ESIBIZIONE DEL BIGLIETTO D’INGRESSO, DELLA FIDELITY CARD E DEL DOCUMENTO D’IDENTITA’.

Higuain triste e senza gol, spunta un gesto della famiglia

La Gazzetta dello Sport scrive sul morale di Gonzalo Higuain: “«La forza di Higuain risiede nella sua splendida famiglia». Parole e musica di Aurelio De Laurentiis non più di un paio di settimane fa. In effetti, il presidente del Napoli ha ragione perché gli Higuain sono molto legati e si aiutano a vicenda in caso di necessità. Così, adesso sono corsi tutti al fianco di Gonzalo per fargli tornare il sorriso e farlo riprendere a segnare. A Napoli sono sbarcati mamma Nancy, papà Jorge e soprattutto la nuova fidanzata di Gonzalo, la bella Lara Wechsler, che ha stregato il capocannoniere del campionato e anche, se non soprattutto, la signora Nancy. Non a caso, le due donne preferite da Higuain erano sedute vicine lunedì sera al San Paolo (una fila dietro De Laurentiis e il sindaco De Magistris) aspettando che il centravanti azzurro dedicasse loro un gol che non è arrivato. A risollevare il morale del Pipita non ci metteranno molto”

Napoli-Villarreal, Sarri opta per il turnover: fuori Higuain!

Tuttosport prova a delineare l’undici che domani Sarri potrebbe schierare contro il Villarreal: “Anche domani Sarri utilizzerà le alternative, troppi azzurri hanno bisogno di tirare il fiato e, per chi finora ha giocato meno, l’opportunità è ghiotta: in una fase in cui è evidente lo scadimento fisico e mentale dovuto alla lunga cavalcata in campionato, provare a fare la differenza col Villarreal permetterebbe al Napoli di allungare la rosa dei titolari e gestire al meglio questo finale di fuoco. Chiriches e Maggio potrebbero prendere il posto di Albiol e Hysaj. A centrocampo oltre all’avvicendamento Valdifiori-Jorginho, Lopez ed El Kaddouri potrebbero insidiare Allan e Hamsik. In attacco sembra probabile l’impiego di Mertens dal primo minuto e tornerà anche Gabbiadini, il bomber d’Europa, che finora ha saltato solo due sfide per una distorsione alla caviglia”.

Villarreal pronto alle barricate al San Paolo

Corsa, pressing e lanci in profondità per Cedric Bakambu: il piano dell’allenatore del Villarreal Marcelino è abbastanza chiaro in vista della gara di ritorno di Europa League contro il Napoli. Come riferisce il Corriere dello Sport, infatti, ha recuperato Adrian Lopez dopo cinque mesi di infortunio ma “Marcelino si dovrebbe affidare a Soldado più a uno tra Leo Baptistao e Bakambu: la velocità dell’attaccante naturalizzato francese potrebbe essere decisiva vista la partita di rimessa che dovrà giocare il Villarreal. La strategia del tecnico sarà quella di chiudersi in difesa per provare a colpire in contropiede”. 

Napoli-Chievo, a rischio chiusura la Curva B per l’assalto al bus dei tifosi del Milan

Come riferisce Il Mattino, c’è il rischio che Napoli-Chievo si giochi in uno stadio vuoto. Dopo la guerriglia urbana che si è scatenata lunedì sera, in procinto di Napoli-Milan, all’esterno del San Paolo, tra tifosi del Napoli e un bus di supporters rossoneri (circa 300), la Digos vuole vederci chiaro e sono partite le indagini per identificare i responsabili della rissa. Gli alti funzionari della Digos stanno pensando se proporre o meno la chiusura della Curva B per Napoli-Chievo, dopo gli episodi spiacevoli di due giorni fa. Si sarebbero accordati i gruppi di Curva B e alcuni componenti della Curva A per assalire il bus che portava 300 tifosi del Milan al San Paolo. L’alternativa alla chiusura del settore potrebbe essere il Daspo per una decina di personaggi, anzichè punire una curva intera. Si sarebbe trattato di un appostamento studiato preordinato da parte di tifosi violenti incappucciati con la chiara volontà di produrre un attacco sventato dall’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. L’utilizzo di lacrimogeni ha disperso definitivamente i teppisti, il poliziotto ferito dall’esplosione di una bomba carta sta bene. Nei prossimi giorni fioccheranno i Daspo, dunque, anche in virtù delle identificazioni rese possibili dalle telecamere del Gos e dalla videosorveglianza dello stadio. I vertici della Questura sono impegnati nella analisi delle immagini, con un focus particolare su via Terracina, luogo centrale del tentativo di assalto.

Higuain, a dieta! Il Napoli suggerisce ai familiari il menù

Secondo Il Mattino, c’è qualcuno che sta pensando che Higuain abbia preso qualche chiletto in quest’ultimo periodo. La bilancia, però, non ha suonato alcun allarme, lo ha rivelato il puntuale test che esegue settimanalmente lo staff del Napoli. Dunque, non c’è bisogno di metterlo a dieta. Eppure chi cura la salute del calciatore ha pensato di recapitare a mamma Nancy e alla fidanzata Lara una dieta da seguire per mantenere lo stato di forma. In realtà, a fine anno, i cuochi di casa Higuain sono andati via. Loro erano stati educati a dovere sulle abitudini alimentari del bomber argentino che variano a seconda dei periodi dell’anno ma che ruotano tutte su un regime a base di pasta, pochi grassi e una cucina con pochi condimenti. Con la carne, alimento di cui da buon argentino il Pipita è goloso, da distribuire in giorni precisi della settimana. Prima di trovare dei sostituti all’altezza tra i fornelli, Gonzalo ha faticato qualche settimana: quando li ha trovati e li ha assunti dopo alcuni giorni di prova, ecco che la società azzurra ha avvertito l’esigenza di indottrinarli sul modo giusto di cucinare il cibo all’uomo che con i suoi gol può regalare lo scudetto al Napoli.

Fibrillazione in casa Higuain, nessun rinnovo all’orizzonte con il Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive sul futuro di Gonzalo Higuain: “Higuain e il Napoli: è tempo di svolte. Non è detto che l’arrivo di papà Jorge nell’ultimo week-end porti all’atteso incontro con Aurelio De Laurentiis e i suoi più stretti collaboratori per discutere del contratto del Pipita. In casa Higuain da mesi c’è fibrillazione, a dispetto di una stagione per ora spettacolare in campo. Le lusinghe del mercato estero sono ricorrenti e va e viene la tentazione di cambiar maglia in estate. Con questi presupposti sotto traccia è stato già mandato un messaggio forte alla società: niente rinnovi all’orizzonte. Ovviamente in queste vicende tutto può mutare in fretta. Allo stato attuale, però, radio-mercato ha colto il segnale di un suo possibile (e clamoroso) trasferimento a fine stagione. I nomi all’orizzonte sono i soliti: Psg e Chelsea su tutti. L’ultimo incontro con la società risale alla scorsa estate, quando il produttore cinematografico affrontò l’argomento con Higuain senior in un summit a Venezia. I rappresentanti del centravanti argentino chiedevano un sostanziale ribasso della clausola da 94,5 milioni di euro, stipulata al momento della firma nel 2013. In quell’occasione l’argentino strappò un ingaggio da 5 milioni netti all’anno sino al 2018, sottovalutando forse il contrappeso del prezzo di vendita. Da allora sono stati vani i tentativi del sudamericano (e dei suoi agenti) di ottenere uno «sconto» sul cartellino, anche per trovare degli acquirenti disposti a riconoscergli uno stipendio più alto. Come sempre accade in questi casi il vento delle vittorie placa tutti i possibili equivoci. È il motivo per cui Higuain & Co. non intendono agire in maniera precipitosa. I rapporti con la società e (soprattutto) con la tifoseria sono eccellenti. Si spiegano così le frasi abbottonate dei protagonisti della vicenda. Ciononostante il fuoco cova sotto la cenere: sempre che il giocatore e il proprietario del club possano effettivamente essere considerati in contrapposizione sulla questione”

Prof uccisa, la carta della seminfermità potrebbe salvare Gabriele dal carcere. JACOPO RICCA*

0

L’avvocato dell’ex allievo deciso a chiedere la perizia mentale. Oggi pomeriggio i funerali della Rosboch.

“Chiederò una visita per riconoscere l’infermità mentale di Gabriele. Magari parziale, ma insomma voglio farlo visitare perché troppe cose non tornano in lui”. Parola di Pierfranco Bertolino, il suo avvocato. Più di una volta ha definito il suo cliente – detenuto per l’omicidio della sua ex professoressa Gloria Rosboch dalla quale si era fatta consegnare nell’ottobre 2014 187 mila euro con il sogno di andare a vivere e lavorare insieme in Costa Azzurra – “una figura camaleontica” ma ora è deciso a giocare la carta della semifermità mentale, che se riconosciuta consentirebbe al ventiduenne di Gassino di non essere processato.D’altronde troppi cambi di versione, troppe bugie escono dagli interrogatori di Gabriele. Stamani la sua attendibilità verrà verificata un’altra volta. Verrà aperta la cassetta di sicurezza di Roberto Obert, il complice amante di Gabriele, ancora chiusa nella filiale Intesa Sanpaolo di Forno Canavese.I carabinieri del nucleo investigativo potranno aprirla e scoprire se custodisca il tesoro del giallo di Castellamonte o l’ennesima bugia.

E Castellamonte si prepara questo pomeriggio a dare l’estremo saluto alla professoressa di sostegno uccisa il 13 gennaio proprio da uno dei suoi ex allievi, Gabriele Defilippi. Il sindaco di Castellamonte, Paolo Mascheroni, ha proclamato il lutto cittadino, mentre il preside della scuola media Cresto, Ennio Rutigliano, ha autorizzato “tutti i ragazzi che vorranno” a partecipare al funerale nella chiesa dei santissimi Pietro e Paolo. Le esequie saranno celebrate dal parroco di Castellamonte, don Angelo Bianchi, mentre ieri il vescovo di Ivrea Edoardo Cerrato si è recato a casa Rosboch, in via Barengo. Un momento privato di raccogliemento e preghiera con mamma Marisa e papà Ettore, gli anziani genitori dell’insegnante che si preparano a dire per l’ultima volta addio alla loro “colomba” Gloria.
La madre, dopo aver lottato per oltre un mese per scoprire la verità su che fine avesse fatto la loro unica figlia, si è chiusa in un dignitoso dolore. Ancora domenica ha voluto vedere il corpo straziato della donna all’ospedale di Cuorgnè. Una visita tragica che l’ha molto provata: “Non potevo non andare. Dovevo sapere cosa le hanno fatto” avrebbe detto scossa la donna. Ieri sera durante la recita del rosario la comunità che il parroco ha definito “attonita e sconvolta” si è trovata numerosa nella chiesa. “Siamo qui a pregare perché Gloria trovi la luce del Signore e mamma Marisa e papà Ettore trovino la forza di affrontare questo tragico momento”. La famiglia Rosboch si è stretta attorno alla donna, mentre il padre Ettore ha preferito restare nella villetta di via Barengo da cui la professoressa era uscita il tragico pomeriggio in cui è morta

INTERVISTA A CARLA FORTEBRACCI, AUTRICE DI NERALUNA

0
Presentazione Neraluna
Carla Fortebracci, intervistata da Vivicentro, presenta il suo ultimo lavoro “Neraluna”

Roma- Dopo il primo thriller pubblicato nel 2008 (Il mistero della dama bianca) e un romanzo autobiografico (Viaggio autobiografico nel paranormale nel 2009), la scrittrice Carla  Fortebracci torna con un romanzo esoterico intriso di misteri e passione.

Neraluna”, a soli due mesi dalla pubblicazione, sta ottenendo già un buon riscontro tra gli amanti del genere che si sono appassionati alla storia di Valeria, la protagonista del romanzo, e di Roy, un audace capitano dei ROS unito alla giovane da “una sorte inesorabile”. Le intricate vicende che coinvolgono i personaggi si tingono di giallo, casi apparentemente inspiegabili legati alla profezia della Neraluna, fanno emergere storie occulte e affiorano dimensioni parallele sullo sfondo delle rovine dell’antica Roma e della mistica Calcutta. Tanti ingredienti che creano suspense, rapiscono il lettore e lo tengono incollato ad un libro dal finale tutt’altro che scontato.

Incontriamo la scrittrice Carla Fortebracci in occasione della presentazione di “Neraluna” presso la libreria Infinite Parentesi di Roma.

Le sue opere sono legate da un tema ricorrente: il paranormale, ma qui spuntano elementi nuovi

Il paranormale è il tema centrale anche di questo thriller esoterico, questa volta però ho affrontato anche altri temi scabrosi come le sette sataniche e i trafficanti di organi”.

Il suo stile, inconfondibile, trae spunto da qualche evento particolare della sua vita?

Fin da bambina ho avuto contatti con il paranormale, prima attraverso i sogni, poi da grande attraverso situazioni realmente accadute. Mi  sono quindi trovata spesso in contatto con il male. Ho registrato le voci dei defunti, ho scritto in trance, ho avuto contatti con l’aldilà, ma alla fine ho preferito fermarmi perché ci sono delle porte che non vanno aperte…”.

Anche Roma è un tema ricorrente nelle sue opere, fa spesso da sfondo alle ambientazioni dei suoi romanzi…

Sì, è la mia città natale e mi è particolarmente cara. Anche il mio prossimo libro che è in stesura, ‘L’era del cigno’, è ambientato a Roma ma le vicende poi si spostano anche in altri luoghi più lontani come in Scozia, o a Calcutta come nel caso di Neraluna”.

Come nasce l’idea di Neraluna?

L’idea trae ispirazione da una storia realmente accaduta. Il racconto si rifà ad elementi e a persone reali: la casa in cui si svolge la vicenda, per esempio, è una casa che io stessa dovevo comprare; anche i protagonisti sono persone reali che finiscono in questo libro che, una volta iniziato, si è scritto da solo!”. “Ricorre anche il tema della cristianità legata al male – prosegue la Fortebracci– e c’è sempre una prescelta nella veste della protagonista, una prescelta da Dio per difendere il bene e, alla fine, riuscirà sempre a vincere sul male”. 

Nella parte finale del romanzo, “il fatto” viene archiviato come “incompreso” dai passanti che, ignari del proprio destino, dimenticano facilmente l’accaduto. Ma allora da chi è compreso?

È sicuramente compreso dall’autrice e da tutti coloro che credono in queste cose e cioè da chi crede che esistano delle entità negative, persone che si aggregano in sette sataniche ed inneggiano il male. La vittoria del bene sul male sta proprio nel finale, un’implosione che fa sprofondare tutti nell’inferno, satana compreso. Per chi non si accontenta dello stereotipo racchiuso nei suoi canoni, trova dunque una chiave di lettura diversa dalla spiegazione dei ‘soliti’ passanti ”.

Ci sarà un seguito di Neraluna?

Era previsto un seguito, ma nel frattempo si è evoluto e si è trasformato in un libro di fantascienza al quale sto già lavorando”.

E a noi non spetta altro che attendere con pazienza il prossimo capolavoro della scrittrice Carla Fortebracci (ndr. “L’era del cigno”).

 Maria D’Auria

“Banche italiane più fragili. Sofferenze e salvataggi aumentano rischi e costi” MARCO ZATTERIN*

0

L’Ue: più deboli di altri istituti europei, bene le modifiche su Popolari e Bcc

Doppio pesante giudizio sulle banche italiane. Il primo sostanzia che «l’eredità della profonda e lunga recessione degli ultimi anni, combinata con debolezze strutturali che hanno radici lontane nel tempo, ha eroso la resilienza iniziale del sistema». Il secondo, che deriva di conseguenza, dice che l’universo creditizio «si sta riprendendo lentamente, tuttavia appare più debole di quello degli altri Stati». Le ragioni sono tristemente canoniche. A parte le sofferenze, indeboliscono gli istituti nostrani il limitato livello di capitalizzazione, la qualità degli attivi, la redditività e il rapporto costi/efficienza. Vecchi mali che gli effetti della crisi hanno amplificato. 

Lo scrive il «Country Report» sull’Italia che la Commissione europea discuterà nella sua riunione odierna. Il testo, chiuso dai servizi del vicepresidente Valdis Dombrovskis, non dovrebbe essere approvato formalmente questa settimana, bensì l’8 marzo. Modificando il calendario, l’esecutivo ha annunciato «un primo dibattito orientativo» per una migliore messa a punto «politica» nell’ambito del semestre europeo, il processo di coordinamento delle strategie economiche e di bilancio dell’Ue. La parte dedicata al nostro paese contiene l’apprezzamento per le riforme del governo, ma richiama alla realtà sull’economia che cresce poco, sul troppo debito elevato e minaccioso, sugli squilibri macroeconomici che rendono la penisola un freno per la ripresa Ue. Poi ci sono le banche.  

 

 

 

Anche qui va di moda l’avversativa, perché l’esecutivo Ue rimarca chiaramente che «nel settore bancario sono in corso importanti riforme, ma rimangono sacche di vulnerabilità». Si riconosce che la squadra di Renzi ha aperto cantieri rilevanti e che «le antiche debolezze nel governo societario vengono adesso affrontate», cosa che «sostiene la capacità del sistema di gestire il proprio attivo» con prestiti e emissioni. Bene anche che siano state annunciate misure per la gestione delle sofferenze. Però «la recente risoluzione di quattro banche italiane in cui i detentori di bond subordinati hanno perduto soldi mostra che una qualche debolezza persiste». Ed è una debolezza di fondo.  

Il quadro è intonato. La Commissione nota che la situazione della liquidità sul mercato è favorevole. I depositi interni sono solidi, mentre la fuga dei non residenti si è fermata. Il denaro circola, volendo. Quelli che restano, si sottolinea, sono gli effetti messi a nudo dalla crisi dei debiti sovrani del 2011-2012. «La forte percezione del legame fra il debito pubblico e gli attivi creditizi ha asciugato il mercato all’ingrosso», scrive il rapporto. Ne hanno sofferto i prenditori di credito, in particolare le imprese, a loro volta indebolite dalla crisi congiunturale. Qui sono esplose le sofferenze che pesano sul sistema e sull’intera economia. La crisi ha «peggiorato la qualità degli attivi bancari». Si rischia. E si rischierebbe di più «se la politica monetaria si facesse meno favorevole», visto il legame forte fra istituti di credito e debito sovrano. 

La Commissione rileva che la crescita dei crediti incagliati (Npl) ha frenato negli ultimi mesi, ma le sofferenze continuano a generare pressione sulla redditività e assorbono risorse. A giugno 2015 i prestiti incerti ammontavano a 337 miliardi. «Due terzi erano nelle casse dei primi cinque gruppi», rileva Bruxelles. Con l’aggravante che, «nonostante l’interesse crescente per i Npl, le banche se ne liberano lentamente, soprattutto le piccole». 

Ci sono ulteriori margini d’azione per il governo, sostiene dunque Bruxelles. La riforma delle popolari e quella delle cooperative sono giudicate con favore e si aspetta quella del credito cooperativo. Alla fine, però, è una questione di cultura. «E’ importante che gli azionisti e i creditori delle banche – scrive la Commissione – diventino pienamente consapevoli dei possibili rischi di sistema in modo da poterli assumerli pienamente insieme con la responsabilità che ne deriva». Sono i fondamenti del credito. Lo erano anche per il signor Banks di Mary Poppins. Dovrebbero esserlo pure per l’Italia e non solo. 

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati

Dalle borse una scossa per l’Europa FRANCESCO MANACORDA*

0

Nei giorni in cui si discute dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea come di un’eventualità realistica e si infittiscono gli scambi di accuse tra Stati membri dell’Ue sulle rispettive banche, è una buona notizia che le due grandi Borse del continente siano in trattative avanzate per una fusione. Dall’unione tra la Borsa di Londra (che controlla anche quella milanese) e quella di Francoforte potrà nascere un colosso delle transazioni finanziarie, in grado di competere con i grandi mercati statunitensi e di coltivare anche aspirazioni di crescita fuori dal continente.  

È un bene, insomma, che mentre l’Europa politica dà segni di sbandamento e rischia la frammentazione, qualcosa si muova dal basso, dalla concretezza delle imprese che stanno sul mercato ogni giorno, dando così il segno che solo una prospettiva comune è quella che permette di competere; specie nell’epoca della globalizzazione. Creare un campione continentale nei mercati finanziari non è una semplice questione di orgoglio (inter)nazionale né un’esaltazione della proprietà europea: il principale singolo azionista del London Stock Exchange è il Qatar, mentre i soci della Deutsche Boerse sono per oltre un terzo investitori istituzionali Usa. 

Anche questi soci extraeuropei, come tutti, potrebbero ovviamente beneficiare di una possibile fusione, ma gli effetti più concreti si potrebbero avere proprio per le imprese europee che desiderano quotarsi e che potrebbero avere una Borsa più forte ed efficiente per raggiungere i capitali che cercano impiego sui mercati finanziari. Anche per questo incoraggiare le fusioni transnazionali potrebbe essere un compito utile per l’Unione europea, rinunciando magari talvolta ad eccessive preoccupazioni antimonopolistiche che hanno tradizionalmente animato Bruxelles.  

Se c’è da rallegrarsi perché in Europa qualcosa si muove, sebbene fuori dalle stanze ufficiali, la possibile fusione tra Londra e Francoforte deve spingerci però anche a una riflessione sul ruolo dell’Italia. Borsa Italiana è già stata assorbita – nel 2007 – dal London Stock Exchange, quando le banche nazionali che la controllavano decisero di aderire all’offerta britannica. Difficile dire, a nove anni di distanza, se questo sia stato un vantaggio o meno per lo sviluppo del mercato finanziario di casa nostra, anche perché nel frattempo le banche italiane hanno ridotto la loro presa sull’Lse decidendo di non muoversi assieme e cedendo parte delle quote che avevano in origine. Insomma, una proprietà italiana frammentata ha finito per contare poco nelle scelte strategiche della nuova Borsa.  

Un tema simile potrebbe riproporsi per le banche. Da Bruxelles, oltre ai paletti messi negli ultimi mesi dalla Commissione al governo italiano sul tema dei crediti deteriorati – la conseguenza è una soluzione insufficiente per risolvere il problema dei nostri istituti – arrivano adesso osservazioni «tecniche», come riporta oggi sul giornale il nostro corrispondente Marco Zatterin, che segnalano l’esistenza di rischi specifici, e maggiori della media, per il sistema bancario italiano.  

Premesso che ciascun Paese europeo ha i suoi problemi nel settore, esiste una specifica questione bancaria italiana? Difficile negarlo. La spinta del governo per rimuovere dal basso le incrostazioni di potere politico – partendo dalle banche popolari e da quelle di credito cooperativo – sta incontrando molte resistenze. E per quel che riguarda la presa della politica dall’alto, attraverso le Fondazioni, ci sono stati e ci sono atteggiamenti differenziati che si riflettono in qualche misura anche sull’andamento delle maggiori banche, da Intesa-Sanpaolo a Unicredit per finire con la situazione difficile di Mps. Il dato comune che rischia di accomunare le Bcc, le Popolari e alcuni grandi istituti, è il desiderio di alcuni azionisti di non cambiare nulla per non perdere presa e potere. Anche per questo frenano le aggregazioni bancarie. Ma in un mondo che – nelle banche come nelle Borse – si va concentrando, decidere di rimanere piccoli e soli non pare la scelta giusta.  

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati

Teatro Sociale (BS) dal 24 al 28 febbraio 2016 PROVA

0

Teatro Sociale

dal 24 al 28 febbraio 2016

PROVA

testo, regia e coreografia di Pascal Rambert

scene Daniel Jeanneteau

luci Yves Godin

musiche Alexandre Meyer

con (in ordine di apparizione)

Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

‘Répétition’ scritto e diretto da Pascal Rambert di cui sono protagonisti Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès ha debuttato lo scorso mese di dicembre al parigino Festival d’Automne e sarà presentato in esclusiva assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno del 2015. ‘La prova’ ne è la versione italiana.

Di Rambert, direttore di T2G, importante teatro parigino che lavora sulla creazione contemporanea, ERT ha recentemente prodotto la versione italiana di ‘Clôture de l’amour’, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata.

È lo stesso percorso quello che guida Pascal Rambert nella creazione di questo lavoro, non più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguardante la scrittura e l’atto creativo.

E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo.

Ecco dunque che, ne La prova ritroviamo Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni. Uno spettacolo che assume la forma di equazione priva di incognite: in una sala prove, Laura (attrice), Anna (attrice), Luca (scrittore) e Giovanni (regista) assistono all’implosione della loro unione artistica.

La struttura, dietro al suo apparente ribollire, è molto semplice. Si assiste a un breve momento di una prova nel corso della quale Anna coglie nello sguardo di Luca che tra lui e Laura sta accadendo qualcosa. «A partire da qui – spiega Rambert – ho cercato di mostrare come, all’interno di uno sguardo, potessi costruire un mondo, un mondo che poi ho voluto far implodere. La realtà viene osservata su piani diversi. Ho spesso l’impressione che ciò che chiamiamo verità non risieda necessariamente in ciò che chiamiamo realtà ma molto più di frequente nelle finzioni. E ho visto più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo».

A Catania il Forum Nazionale dal tema “La Sicurezza Produttiva: fattore essenziale di crescita dei traffici marittimi”

0

Il 25 febbraio, si terrà a Catania il 1° Forum Nazionale sulla sicurezza nei porti che avrà come tema: “La Sicurezza Produttiva: fattore essenziale di crescita dei traffici marittimi”.

 

Il Forum, promosso dalla Federazione Italiana dei Piloti dei Porti, sotto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è organizzato in collaborazione con la Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera.

 

L’obiettivo del forum è porre le basi per un momento di analisi, tra gli attori pubblici e privati, del comparto marittimo.

 

In primo piano, una visione non “burocratica” della sicurezza come presupposto di sviluppo e promozione dei traffici marittimi. Sul tavolo del dibattito, i tratti di efficienza del sistema, le criticità ed un’analisi di come il settore possa efficacemente affrontare problematiche di comune interesse, riguardanti i servizi tecnico nautici e l’intero cluster marittimo, ponendole all’attenzione delle competenti articolazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale e Comando Generale delle Capitanerie) per individuare misure di snellimento e soluzioni da attuare in tempi rapidi. Il forum si articolerà in due sezioni, attraverso tavole rotonde moderate dal direttore di Ship2Shore, Angelo Scorza.

 

La prima, con inizio alle 9.30 – “attualità e  prospettive future dei servizi tecnico nautici, nel quadro di un sistema integrato di sicurezza dei porti” – affronterà temi di attualità e di carattere generale, evidenziando la collaborazione operativa tra gli attori della sicurezza dei porti, sullo sfondo dell’organico intervento di riforma dell’ordinamento portuale promosso dal Ministro Delrio e recentemente varato dal Consiglio dei Ministri. La tavola rotonda abbraccerà anche gli aspetti legati alla disciplina della responsabilità del pilota, la ricerca di nuove procedure per la semplificazione degli adempimenti legati alla sicurezza, gli esempi virtuosi della disciplina del pilotaggio a Genova e Ravenna, la standardizzazione di best practices (quali il team per la gestione delle emergenze, valorizzando le esperienze maturate, a fine 2014, con l’invio di un pilota a bordo di una nave in difficoltà con gli elicotteri della Guardia Costiera).

 

La seconda parte, prevista nel primo pomeriggio – “I servizi tecnico nautici quali fattori di garanzia e supporto alla produttività” – tratterà argomenti che proiettano le prestazioni dei servizi tecnico nautici verso un ruolo di rilancio dell’economia marittima e della crescita. A tal fine, la previsione di un “premio sulla sicurezza” – sotto il patrocinio del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti e l’istituzione di un osservatorio nazionale in grado di monitorare l’andamento della disciplina dei STN, di individuare le procedure per la semplificazione e di analizzare i punti critici e i casi di particolare rilievo da cui trarne insegnamento.

 

E’ stato invitato a prendere parte all’evento il Sig. Ministro Delrio, unitamente ai rappresentanti delle categorie dei Servizi Tecnico Nautici (Fedepiloti, UPI, Angopi, Assorimorchiatori, Federimorchiatori), i rappresentanti dell’utenza (Assoporti, Confitarma, Federagenti, Fedarlinea), il Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Amm. Ispettore Vincenzo Melone, ed il direttore generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dr. Enrico Pujia.

Parteciperà anche il presidente della Federazione francese e vice presidente dell’EMPA, Com.te Jean Philippe Casanova.

In allegato la locandina dell’evento.

Napoli-Villareal, ecco chi dirigerà l’ incontro

0

La Uefa ha comunicato le designazioni arbitrali per le partite di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League.

Ecco chi arbitrerà la sfida tra Napoli e Villareal secondo quanto riportato sul sito ufficiale “sscnapoli.it”: Napoli-Villarreal, giovedì al San Paolo alle ore 21.05 per il ritorno dei sedicesimi di Europa League.

Dirige il match l’arbitro tedesco Aytekin (assistenti Kleve-Lupp; IV uomo Foltyn; addizionali di area Welz-Brand).